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Turismo. Il ritorno del fascino della Reggia di Venaria Reale

Presenze in forte crescita dopo la fase critica Covid


di Erik Pegnolato e Emanuele Davide Ruffino

 

L'attenzione culturale per la Reggia di Venaria Reale è ampiamente nota. L'opera dell’architetto Amedeo di Castellamonte, rivista da Filippo Juvarra, è una delle residenze sabaude più originali e significative delle cosiddette Delizie dei Savoia, con un’indubbia capacità di organizzare eventi e di produrre ricchezza. In questo contesto, meno noti sono gli effetti dell’indotto economico che oggi è doveroso segnalare dinanzi all'aumento degli accessi dei visitatori alla Reggia, che hanno raggiunto e superato i livelli registrati nel periodo pre-covid.

 


La Reggia di Venaria Reale, nel 1997 dichiarata, insieme alle altre Residenze Reali Sabaude, Patrimonio dell'Umanità, grazie anche ai parchi annessi, è un museo a cielo aperto ed accoglie mostre, eventi e attività culturali che attrae milioni di visitatori ogni anno: un simbolo di successo nella valorizzazione del patrimonio culturale.  Il riconoscimento ha dato impulso alla rinascita del turismo culturale torinese e ha posto le basi per la creazione del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude chiamate ad occuparsi della promozione, valorizzazione e gestione di un inestimabile patrimonio artistico. La soluzione piemontese si differenzia da quella adottata in Francia per i castelli della Loira, gestiti ognuno in forma autonoma: ma la soluzione piemontese permette d’integrare nei circuiti turistici anche le residenze meno note, ma che meritano pari attenzione, evitandone così l’obblio. Se si scorrono i dati di affluenza si rileva come durante il periodo pandemico vi sia stata una drammatica riduzione.


Visitatori  per anno

2017         1.004.959

2018            860.748

2019            837.093

2020            159.916 (lockdown)

2021            247.528

2022            357.776

2023            445.598

2024            526.798 (gen–luglio)

 

Il trend dei dati rileva come già nel 2024 si sia verificato un significativo aumento che si sta ulteriormente intensificando a testimonianza di un crescente interesso per il turismo culturale.

Va sottolineato come prima del Covid, anni 2017–2019, si era registrata una lieve flessione (-17% in due anni), dovuta a un esaurimento dell’effetto, dopo più di 10 anni dall’apertura, della novità post-restauro, a contenuti espositivi meno trainanti e alla forte concorrenza di altri poli culturali piemontesi (Stupinigi e Castello di Rivoli in primis).

 

Redditività della spesa per la cultura

Considerato che l’Italia spende solo lo 0,3 del PIL per la cultura occorre esaminare l’impatto che la presenza di una perla come la Reggia induce sul sistema in cui è inserito.

Dal 2007, si sono registrati oltre 10 milioni di visitatori, un gettito annuo stimato tra 30 e 40 milioni di euro, derivante sia dagli introiti diretti (biglietteria, servizi accessori, eventi) sia soprattutto dall’indotto generato indirettamente come ad esempio dalla ristorazione. L’operatività della Reggia ha contribuito alla creazione di circa 800 posti di lavoro diretti, mentre l’effetto moltiplicatore ha incentivato investimenti privati nel settore alberghiero, della ristorazione e nel commercio locale, determinando un incremento del fatturato dell’area del 15–20% negli ultimi anni.

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All’impatto economico dev’essere associato quello sociale e culturale che configura la Reggia come un polo di aggregazione e inclusione con attività educative (coinvolgenti oltre 15.000 studenti ogni anno tramite laboratori e visite guidate) in grado di favorire il trasferimento di conoscenze storiche e artistiche e rafforzare il senso di identità territoriale. Inoltre, il progetto “La Venaria per tutti” ha esteso l’accesso agevolato al patrimonio culturale a più di 50.000 persone appartenenti a categorie svantaggiate. La ricca programmazione, che prevede oltre 120 manifestazioni annuali (mostre, concerti, spettacoli teatrali e festival), ha consolidato il ruolo della Reggia non solo come attrazione turistica, ma anche come centro di vitalità culturale per la comunità locale e non solo.

Il ruolo delle associazioni

Il successo della Reggia è da attribuire anche al ruolo e al lavoro svolto delle associazioni di volontariato, che con la riforma del terzo settore potranno giocare un ruolo ancor più rilevante. In sintesi, le principali associazioni coinvolte nel tessuto culturale e sociale di Venaria Reale:

Associazione

Finalità

Rapporto con la Reggia

Adeguamento al RUNTS

Progetti Futuri

Stakeholder Principali

Difficoltà Evidenziate

296 Model Venaria APS

Aggregare appassionati di modellismo statico; promuovere attività creative anche in scuole e quartieri.

Ha realizzato un plastico storico della Reggia esposto presso la chiesa di Sant'Uberto.

Adeguamento difficile per burocrazia e costi; l’iscrizione è percepita come onerosa.

Riqualificazione di spazi di quartiere; laboratori scolastici; mostre pubbliche gratuite.

Scuole locali; enti educativi.

Pochi fondi; iter lenti con le scuole; limitate risorse interne.

Amici della Reggia e del CCR

Sostenere le attività della Reggia e del Centro di Restauro; promozione culturale e tecnico-scientifica.

Sostegno a progetti di restauro, corsi di aggiornamento e valorizzazione culturale; Concerto di Natale.

Non aderente al RUNTS per scelta: soci privati e struttura snella rendono l’iscrizione non necessaria.

Eventi per soci; visite a mostre, restauri e laboratori; incontri con esperti.

Fondazioni bancarie; soci privati.

Difficoltà ad ampliare la base associativa; nessuna barriera burocratica significativa.

Fondazione Via Maestra

Gestione e promozione di attività culturali; teatro, biblioteca, eventi pubblici.

In passato gestione animazione Reggia; ora collabora a Immaginaria, Festa delle Rose, Capodanno.

Non iscritta al RUNTS: non obbligata per legge, già strutturata secondo logiche ETS.

Consolidare la gestione del Teatro Concordia e della Biblioteca; nuove sinergie con la Reggia.

Scuole; fondazioni bancarie; università; associazioni locali.

Risorse culturali limitate; difficoltà nel coordinamento con associazioni poco strutturate.

Pro Loco Altessano Venaria Reale APS

Promozione turistica e culturale del territorio; valorizzazione del patrimonio storico e sociale.

Collaborazione logistica con la Reggia per eventi; co-organizzazione culturale; pubblicazioni storiche.

Adeguamento al RUNTS avvenuto senza difficoltà; miglior accesso a bandi e reti associative

Sviluppo dell’Atelier della Storia Venariese; partecipazione alla progettazione dell’Hub della Cultura (2026).

Scuole, Comune, Fondazione Via Maestra, artisti locali.

collaborazioni trasparenti; auspicio di maggiore coinvolgimento strategico da parte delle istituzioni.

 

La tabella comparativa consente di evidenziare elementi comuni e differenze tra le associazioni. Si osserva una notevole diversificazione delle finalità: la Fondazione Via Maestra opera con una struttura istituzionale consolidata nella gestione di spazi culturali, come il Teatro Concordia e la Biblioteca Civica; l’Associazione Pro Loco Altessano Venaria Reale si concentra sulla promozione turistica e culturale locale, con un forte radicamento nel territorio; l’Associazione Amici della Reggia e del Centro Conservazione e Restauro persegue finalità legate alla valorizzazione tecnico-scientifica del patrimonio culturale; l’Associazione 296 Model Venaria APS si distingue per la promozione del modellismo come forma di partecipazione creativa e interpretazione storica.

Tutte le associazioni mantengono rapporti, seppur diversificati, con la Reggia di Venaria Reale: dalla co-progettazione di eventi come il Concerto di Capodanno o la Festa delle Rose, al supporto tecnico alla progettazione del giardino storico, fino alla creazione di un plastico storico tridimensionale. Tali collaborazioni mostrano un livello avanzato d’integrazione tra l’iniziativa civica e le istituzioni culturali.

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