Torino: "siamo più di cinquanta, pacifisti e non pericolosi".
- La Porta di Vetro
- 2 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 3 ott
La risposta della piazza alle critiche sullo sciopero

Sono più di cinquanta... pacifisti e non pericolosi" in piazza a Torino. Parafrasiamo e sottoscriviamo quanto scrisse Luciana Castellina su il manifesto del 6 novembre 2022, riprendendo una frase di Maurizio Landini, ironico verso Giorgia Meloni, da appena un paio di settimane a Palazzo Chigi. Il giorno prima era sfilato a Roma un corteo di almeno centomila persone. Era il popolo della pace che chiedeva la fine delle ostilità in Ucraina e il ritorno a una politica nel segno della diplomazia. Inutile dire che nel giro di tre anni si è finiti nei rischiosi meandri di una potenziale III guerra mondiale.
Contro la guerra e la stupidità del si vis pacem para bellum distillato in tutte le salsa per obnubilare la coscienza delle masse, Torino in massa è scesa nelle vie per sostenere il popolo palestinese e lo sciopero generale di solidarietà proclamato da Cgil e USB (Unione sindacale di base).

La cronaca che si spalma attraverso le immagini raccontano di una folla sotto il Municipio di Torino in piazza Palazzo di Città che osserva alcuni consiglieri che espongono e sventolano la bandiera palestinese. Nelle vie d'incrocio o parallele, da via Milano a via XX settembre, domina il colore delle bandiere della Pace che esprimono pacificamente una volontà di Pace, insieme a cartelli ironici, goliardici, che esortano la presidente del Consiglio ad essere la presidente di tutti gli italiani. E ciò dovrebbe rassicurare la maggioranza di governo, la cui unica preoccupazione appare sempre quella di non soffiare a sufficienza sul fuoco del passato, dimenticando chi diede l'innesco, e non soltanto metaforico, a una lunga stagione di attentati e tragedie.

Alla manifestazione, che nel momento in cui scriviamo ha formato un corteo, in cui spiccano centinaia di studenti delle scuole superiori, che si dirige verso piazza Solferino per poi arrivare al Lingotto, hanno aderito i gruppi di opposizione in Regione - Pd, Avs, Cinquestelle Stelle - e numerose associazioni del volontariato e culturali.




















































Commenti