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Tensione in Francia: arrestato per "apologia di terrorismo" Segretario della CGT Nord


"La fin de l’occupation est la condition de la paix en Palestine", è il titolo del volantino diffuso dalla CGT du Nord, il 10 ottobre scorso, che ha fatto scattare gli arresti alle sei del mattino di oggi, 20 ottobre, per Jean-Paul Delescaut, segretario generale della CGT Nord (il dipartimento di Lille). L'arresto è stato effettuato da una decina di poliziotti, di cui 7 della Polizia di Stato (l'ex Sûreté nationale). L'accusa è pesante: “apologia di terrorismo”, traduzione del codice penale per le dichiarazioni a sostegno del popolo palestinese. Un sostegno costante per la CGT du Nord che ha lanciato un appello per rispondere all’emergenza umanitaria a Gaza, un appello alla solidarietà e una campagna di raccolta fondi per la popolazione civile sottoposta a continui bombardamenti e costretta a fuggire dalle proprie abitazioni.


Manifestazioni di solidarietà per Jean-Paul Delescaut

L'arresto di Jean-Paul Delescaut ha provocato l'immediato intervento di altri vertici della CGT. Interpellato da France 3, il segretario generale della CGT PSA Valenciennes e consigliere regionale dell'Alta Francia Cédric Brun , ha chiarato di aver sollecitato tutti i consiglieri a chiedere chiarimenti al prefetto a deputati e di aver contattato Sophie Binet, segretaria generale della CGT (Confédération générale du travail). Inoltre, Brun ha chiesto la mobilitazione dei rappresentanti sindacali delle aziende per un presidio davanti al commissariato di Lille. Sindacalisti di Lille, Seclin, Bailleul e Dunkerque stanno già manifestando per chiedere il rilascio di Delescaut.

In una nota pubblicata su Facebook la CGT ha ribadito la sua solidarietà al popolo palestinese, contestando il divieto di manifestare a sostegno della Palestina, imposto dal ministro degli Interni Gérald Darmanin, responsabile, secondo il sindacato della “preoccupante deriva autoritaria e fascista di un governo che limita le libertà pubbliche, erode i diritti democratici dei cittadini e utilizza sempre più apertamente la repressione come metodo di governo”.



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