Su Iveco "silenzio assordante di Governo e Regione Piemonte"
- La Porta di Vetro
- 1 giorno fa
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Sulla cessione di Iveco al gruppo indiano Tata Motors, riceviamo e pubblichiamo una nota firmata da Anna Rossomando, vicepresidente Pd del Senato, e da Nadia Conticelli, consigliera regionale del Piemonte. L’accordo è finalizzato alla creazione di un gruppo in grado di affermarsi come leader globale nel comparto dei veicoli commerciali. L’operazione è valutata attorno a 3,8 miliardi di euro.
"Prendiamo atto del disinvestimento della famiglia Agnelli-Elkann rispetto al settore industriale e manifatturiero, con circa quindicimila addetti compreso l’indotto per un gruppo presente in 160 paesi, che registra un ricavo di oltre 15 miliardi di euro, con importanti stabilimenti manifatturieri, centri di ricerca, reti commerciali. Non è una mera operazione finanziaria, ma un fatto che investe il panorama industriale italiano e non certo una variabile indipendente rispetto alle politiche industriali e del lavoro nazionali e regionali.
Il silenzio assordante del governo [1] e della Regione Piemonte in un contesto in cui il sistema automotive italiano è stato progressivamente smantellato e il Piemonte ha pagato e sta ancora pagando il tributo più alto in termini occupazionali e di sviluppo. Non a caso a oggi in maniera uniforme un deciso grido d’allarme viene da tutte le organizzazioni sindacali, compresa l’associazione Quadri. Chiediamo quindi che la questione venga formalmente trattata nelle sedi istituzionali nazionali e regionali, col coinvolgimento di tutte le forze politiche e dei sindacati".
Note
[1] Secondo quanto pubblicato da Il Sole 24 Ore, fonti di Palazzo Chigi ricordano che il governo «sostiene investimenti esteri di qualità e seguirà da vicino l’evoluzione dell’operazione, per garantire la tutela dell’occupazione, delle risorse strategiche e della filiera produttiva». L’esecutivo, proseguono le stesse fonti, «resta disponibile a collaborare con tutti i soggetti coinvolti per favorire un risultato utile alla nostra nazione. In ogni caso, il governo vigilerà per la tutela di ogni asset strategico ai sensi della disciplina vigente».
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