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Storia del Movimento 5 Stelle-5 L'anno della svolta, il 2012

di Giorgio Bertola


@Tonino Di Marco

Quinta puntata della storia del Movimento 5 Stelle scritta da Giorgio Bertola, consigliere regionale del Piemonte (Gruppo misto-Europa Verde), uno dei fondatori di quest'esperienza politica a Torino le cui vicende entrano a far parte della scena politica italiana nel 2009. Gli appuntamenti ogni martedì e venerdì della settimana.





I primi due anni di presenza nel panorama politico italiano vedono il M5S occupare uno spazio importante nel dibattito politico e un numero sempre maggiore di rappresentanti nei Consigli comunali, ma i primi veri successi elettorali arrivano nel 2012, anno di svolta e rampa di lancio del M5S verso il Parlamento. Alle elezioni amministrative del 6 maggio 2012 il M5S conquista ben quattro sindaci: si afferma a Sarego (VI), Mira (VE), Comacchio (FE), ma soprattutto a Parma, con Federico Pizzarotti. Nel piccolo comune del vicentino il successo arriva al primo turno[1], mentre negli altri tre casi la vittoria arriva dopo un ballottaggio con candidati del centrosinistra, ribaltando totalmente i risultati del primo turno[2]. Nell’autunno dello stesso anno si tengono le elezioni regionali in Sicilia. Fino ad allora le regioni del Sud erano quelle in cui il M5S aveva riscontrato le maggiori difficoltà, sia nella formazione di gruppi locali che nei risultati elettorali.

Grillo utilizza le elezioni siciliane del 28 ottobre come lancio della campagna elettorale per le politiche dell’anno successivo[3], e mette in scena una iniziativa di grande impatto mediatico. Il 12 ottobre, assistito da alcuni professionisti e da Gianroberto Casaleggio (nella foto in basso), che lo segue in barca, Beppe Grillo attraversa a nuoto lo Stretto di Messina[4]. Quello del M5S in Sicilia sarà un vero e proprio exploit elettorale: 18,18% per il candidato presidente Giancarlo Cancelleri e 14,89% per la lista, con ben 15 seggi[5].


@Tonino Di Marco

Dissenso e prime espulsioni

Il 2012 non è solo l’anno delle prime importanti affermazioni elettorali; il M5S fa anche i conti con le prime espressioni di dissenso e le prime espulsioni. A dicembre vengono cacciati con un post sul blog[6] Federica Salsi e Giovanni Favia. La prima era consigliera comunale a Bologna, e si era resa “colpevole” di una partecipazione ad un talk show politico, cosa ai tempi non consentita. Favia in quel momento era l’esponente più in vista del M5S. Qualche mese prima, in un fuorionda di un’intervista per la trasmissione Piazzapulita de La7[7] aveva criticato la gestione di Grillo e Casaleggio e la totale mancanza di democrazia interna. Il M5S non ha procedure regolamentari per le espulsioni: ai due viene semplicemente tolta l’autorizzazione all’utilizzo del logo.

Nella giornata successiva alle regionali siciliane Beppe Grillo detta le regole per le candidature alle elezioni politiche nelle liste del M5S[8]. Per candidarsi, oltre ad avere la fedina penale in regola (requisito fondamentale per il M5S, fin dagli inizi) e non aver già un mandato elettorale in corso, occorre aver già fatto parte di una lista del M5S nelle precedenti consultazioni elettorali, «per premiare quelli che sono stati con noi per 5 anni, che hanno combattuto sul territorio, che poi non sono stati eletti e si sono candidati», dice Grillo, di fatto escludendo – non senza polemiche – tutti gli attivisti e gli iscritti al M5S che fino a quel momento non si erano mai candidati. Le “parlamentarie” per scegliere i candidati si svolgeranno dal 3 al 6 dicembre e saranno la prima grande consultazione online del M5S.


Note

[1] La legge elettorale non prevede il ballottaggio nei comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti.

[3] “Se cambiamo la Sicilia, cambiamo l’Italia”, https://beppegrillo.it/se-cambiamo-la-sicilia-cambiamo-litalia/, consultato il 5 dicembre 2022.

[4] https://www.youtube.com/watch?v=BrwyEGF7W58, consultato il 5 dicembre 2022.

[6] https://beppegrillo.it/ritiro-del-logo-del-m5s/, consultato il 5 dicembre 2022.



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