Quale destino si riserva all'ospedale Sant'Anna?
Riceviamo e pubblichiamo.
Approvata oggi in Sala Rossa, sede del consiglio comunale di Torino, la mozione presentata a prima firma del gruppo del Partito democratico, che chiede che l'ospedale ostetrico ginecologico Sant'Anna resti parte
integrante del Parco della Salute, della ricerca, dell’innovazione.
Il Sant’Anna è l’ospedale pubblico dedicato alla salute riproduttiva e non delle donne. Un polo di eccellenza regionale e di ricerca come sarà il Parco della Salute non potrà non avere al suo interno una ginecologia e ostetricia, perché significherebbe escludere questa specialità, relativa alla salute delle donne, dalla ricerca e dall’insegnamento universitario.
L’ipotesi di distaccare un’Azienda OIRM-Sant’Anna dalla Città della Salute, e in prospettiva dal Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione, per unirlo alla Nuova Azienda ospedaliera Regina Margherita, risulta quindi anacronistica e rappresenterebbe un grave arretramento per la salute delle donne. L’ostetricia e la ginecologia oggi richiedono un approccio multidisciplinare, con specialità mediche e chirurgiche.
La ginecologia si è infatti specializzata nei settori oncologico, endocrinologico ed uroginecologico. Il settore oncologico del Sant’Anna è il centro di riferimento per la diagnosi oncologica precoce e la terapia delle neoplasie della mammella e dell’apparato genitale femminile. E’ stata attivata la Breast Unit per la gestione multidisciplinare della patologia mammaria.
Chiediamo quindi che la nuova giunta regionale su questo tema esca dall’ambiguità e si esprima chiaramente sul futuro l’ospedale ostetrico ginecologico.
Chiediamo che Sant’Anna resti parte integrante di Città della Salute, come valorizzazione della salute di genere nel suo insieme e che ogni ulteriore valutazione avvenga quando la progettualità Parco della Salute sarà meglio definitiva rispetto al progetto e ai temi di realizzazione
Nadia Conticelli, capogruppo Pd Torino
Vincenzo Camarda, presidente Commissione Sanità
Pietro Tuttolomondo, Commissione Sanità
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