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Punture di spillo. Shutdown, prepotenza al cubo di Trump II

a cura di Pietro Terna


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Dal 1° ottobre, circa due milioni di dipendenti pubblici americani sono a casa senza poter lavorare. È già successo in passato, durante il mandato di Trump I, ed era un’azione del Congresso contro di lui. Ora la situazione è molto diversa ed è re Trump II – cambia il numero, ma è sempre lui, che intanto peggiora – che fomenta lo shutdown, approfittandone per programmare tagli di personale pesantissimi in diverse agenzie federali, come il Department of Education, la Environmental Protection Agency (EPA) e il Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Robetta da niente: solo istruzione, ambiente e salute, tre volte nothing...

Il re capriccioso e incoerente, ma massimamente autoritario, per fortuna non piace a tutti, tanto che è già la seconda volta che gli americani sono andati in strada per il “No King Day”, con sette milioni di persone che hanno sfilato nelle città sotto i grattacieli. Trump li ha irrisi, ma intanto ha dovuto contarli e qualche effetto nel suo cervello contorto quei calcoli l’hanno avuto certamente, ma non ha contribuito a cambiare la situazione.[1]

Cerchiamo di costruire una mappa di quel che sta succedendo. Lo shutdown dell’amministrazione degli Stati Uniti è una situazione in cui il governo federale deve sospendere – in tutto o in parte – le proprie attività perché il Congresso non ha approvato la legge di bilancio o una legge temporanea (detta continuing resolution) che permetta di finanziare le agenzie governative. Ricordiamo: nel 1995-1996, lo scontro tra Clinton, democratico, e il Congresso, repubblicano, per 21 giorni; nel 2013, con Obama, 6 giorni per uno scontro sull’Obamacare, l’aiuto sanitario ai cittadini; nel 2018-2019, con Trump, 35 giorni, il più lungo della storia, a causa del muro al confine con il Messico. 


@Wikimedia Commons - No_Kings_protest_in_Chicago
@Wikimedia Commons - No_Kings_protest_in_Chicago

Durante lo shutdown, restano attivi: la sicurezza nazionale (i militari), il controllo aereo, le prigioni federali, gli ospedali per i veterani, il programma federale di assicurazione sanitaria pubblica, con i limiti ora imposti da Trump. Invece i servizi cosiddetti non essenziali vengono sospesi, come i parchi nazionali, i passaporti e i visti, la ricerca scientifica, dato che la ricerca pubblica negli USA è finanziata da fondi federali; infine, attività come il Census Bureau[2] o la NASA. I dipendenti pubblici federali – 2,2 milioni di persone – non ricevono lo stipendio fino a fine shutdown; avranno gli arretrati, ma intanto Trump ne avrà licenziati molti.

Gli shutdown sono davvero stupidi. Costano miliardi al governo e causano stress inutile alle famiglie dei dipendenti pubblici. Le persone perdono l'accesso ai servizi pubblici e anche l'economia ne risente. Questa volta Trump sta anche usando la situazione come scusa per licenziare definitivamente migliaia di dipendenti federali e annunciare probabili cancellazioni illegali di fondi per infrastrutture e altri progetti negli Stati a maggioranza democratica.

Che cosa rende possibile una situazione così? La “maggioranza” conservatrice alla Camera è numericamente sottile e politicamente frammentata: l’ala trumpiana chiede forti tagli di spesa, lo smantellamento di agenzie pubblici e misure simboliche su immigrazione, istruzione, protezione ambientale; l’ala moderata teme l’effetto economico negativo dello shutdown e preferirebbero un accordo temporaneo. I democratici fanno il loro mestiere di opposizione. A perdere sono gli Stati Uniti: complimenti a tutti![3]


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Intanto quel gran gentiluomo di Trump si diletta con l’IA, producendo video volgari contro i propri cittadini.[4] Si crede Nerone?[5] Forse sarebbe il caso di chiederglielo.

Per aiutarci a capire in quale situazione ci troviamo tutti quanti arriva il baccelliere di musica che conclude tutti gli spilli e scrive ogni settimana un pezzo sulla Porta di Vetro, per la nostra delizia![6]

P. A. lives matter. Sono le vite delle persone che nella pubblica amministrazione lavorano. E sono le vite delle persone che beneficiano dei servizi della pubblica amministrazione. La collettività. Ridurre drasticamente il numero delle persone occupate significa ridurre i servizi. E lasciare gli utenti orfani. Orfani come quelli in cui soccorso vanno Jake ed Elwood nel film del 1980 di John Landis The Blues Brothers. La vicenda è semplice. Per evitare la chiusura dell’orfanotrofio in cui sono cresciuti, i fratelli Blues - due ex galeotti con la passione per la musica nera - si sentono investiti della missione di racimolare il denaro necessario. E per farlo non hanno che un’opzione, rimettere in piedi la vecchia banda e organizzare un concerto. La missione - per conto di Dio come dicono loro - è difficile. Devono convincere i vecchi sodali ormai accasati, superare gli ostacoli che incontrano sul loro cammino[7] e, dopo aver suonato, portare l’incasso all’ufficio delle tasse prima della chiusura. Come se non bastasse, sono inseguiti dalla polizia di mezzo Stato.

Siamo di fronte a qualcosa di più di uno sgangherato film musicale.


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Il cast raccoglie alcuni dei protagonisti della musica afroamericana, Aretha Franklin, James Brown e Ray Charles, e ancora John Lee Hooker e Cab Calloway. Il racconto di redenzione dei due protagonisti si accompagna alla satira della società americana e delle sue istituzioni. Conformiste oggi come ieri. La musica è tutta eccellente. Segnaliamo due momenti. Quello in cui Cab Calloway (nell'immagine) canta Minnie the Moocher[8] suscitando l’entusiasmo del pubblico e l’ultima scena del concerto con Sweet home Chicago e i numerosi assoli.[9] Alla fine Jake ed Elwood riescono a salvare l’orfanotrofio ma finiscono di nuovo in prigione.[10] Nessuno sarebbe disponibile a tanto per i nuovi orfani. Non si pretende nemmeno, ma basterebbe un po’ di consapevolezza.


 

Note

[2] Nessun aggiornamento dei dati demografici, sociali e economici, ecco risulto il problema del calo dell’occupazione.

[3] Una rassegna:

Le Monde, Aux Etats-Unis, Donald Trump compte faire du shutdown une arme politique,

The Washington Post, The workers whose health care is most at stake in the government shutdown,

The Washington Post, What this government shutdown could cost,

The Wall Street Journal, What to Know About the Federal Government Shutdown,

[4] Vedere per credere: https://truthsocial.com/@realDonaldTrump/posts/115398251623299921 Si noti che il sito web è di Trump.

[5] Difendo però Nerone, che abbia dato fuoco a Roma è un falso storico.

[7] Persino gli indimenticabili nazisti dell’Illinois https://youtu.be/kuTHbawv1SM?si=O18fIGSisqza-YWD 

[10] Qui cantano Jailhouse rock di Elvis Presley https://youtu.be/hjLruk4uZzQ?si=DwUyT4Gg_nn41Z1n 

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