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Punture di spillo. Ecco che cosa pensa l'IA di sé attraverso gli "spilli" e Galeno  

a cura di Pietro Terna


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Ho fatto leggere 21 spilli e due sberleffi di Galeno dedicati all’intelligenza artificiale proprio all’intelligenza artificiale, usando[1] «NotebookLM, che si basa sul modello Gemini di Google. In particolare, le ricerche indicano che sfrutta le capacità multimodali di Gemini 1.5 Pro, che gli permettono di comprendere e riassumere informazioni da diverse fonti come PDF, Google Docs, URL di siti web, video di YouTube e file audio. La sua peculiarità è che àncora il modello LLM ai documenti che tu stesso carichi, rendendolo un assistente di ricerca personalizzato basato solo sulle tue fonti». La prima immagine, prodotta da Gemini, è una sintesi astratta di questo capoverso.


Analisi degli autori  

Gli autori dei 23 articoli, indica giustamente NotebookLM, sono due, ma poi scopre che in realtà sono tre.[2]

Galeno è un antico medico greco che operò nel II secolo. Descrive di aver studiato e praticato la medicina con coraggio, basandosi sul metodo del Prognostico di Ippocrate, cercando i segni e i sintomi più nascosti delle malattie. La sua capacità di prevedere il decorso delle malattie gli valse accuse di stregoneria. Inoltre, il suo rifiuto della nozione di malattia divina, come l'epilessia, lo portò molti secoli dopo ad essere accusato di ateismo.

Pietro Terna è il curatore della rubrica "Punture di spillo". Si presenta come un economista che da oltre 50 anni scrive codice informatico per costruire modelli. È un assiduo osservatore e commentatore dell'intelligenza artificiale (IA), scrivendone spesso in modo positivo. Interagisce attivamente con sistemi di IA come ChatGPT e Microsoft Copilot nelle sue ricerche e nella stesura degli articoli. Ha anche sviluppato un proprio "piccolo modello linguistico" (SLM_ANN), sostenendo di aver speso solo 10 euro in capsule di caffè per terminarlo rapidamente. Afferma di essersi fatto aiutare dall'IA stessa per la programmazione del suo modello, usando Copilot di Microsoft. 

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Nelle sue rubriche, Terna è affiancato da un coautore anonimo che si occupa delle conclusioni musicali degli articoli. Questo coautore è una persona reale, non un'IA o uno pseudonimo di Terna. Il suo nom de plume è "piccolo baccelliere di musica", una citazione da Guccini, e Pietro Terna lo definisce "grandissimo". Il "baccelliere" allieta i lettori [NdR: della Porta di Vetro] ogni martedì[3].

Che cosa scrivono i due (tre) autori? Ecco che cosa riferisce NotebookLM.

L'intelligenza artificiale è senza dubbio uno dei temi più dibattuti e pervasivi del nostro tempo, permeando discorsi che vanno dalla medicina all'economia, dalla politica alla cultura. Le fonti a nostra disposizione rivelano una visione complessa e sfaccettata di questa tecnologia emergente, delineando al contempo scenari futuri che oscillano tra l'utopia e la distopia, la liberazione e la reclusione, la scienza e l'ignoranza.

Al centro del dibattito sull'IA, in particolare nel contesto attuale, vi sono i Modelli Linguistici di Grandi Dimensioni (LLM) come ChatGPT. Il loro funzionamento, sebbene sorprendente, è descritto in termini meccanici e algoritmici: questi sistemi vengono "addestrati" su una quantità gigantesca di testi per imparare la struttura del linguaggio, i modelli testuali e le connessioni tra parole e frasi. La loro capacità consiste nel prevedere la sequenza di parole più probabile che segue un testo di input, costruendo così risposte coerenti e contestualizzate. Non si tratta di una "copia", ma di una "costruzione" che attinge a un immenso deposito di parole e delle loro connessioni, riflettendo in qualche modo l'universo del materiale scritto esistente.


L'IA riflette l'intelligenza dell'intervistatore  

È fondamentale chiarire che, sebbene gli LLM possano "comprendere" nel senso di analizzare il testo e riconoscere i pattern linguistici per generare risposte appropriate, non possiedono una vera coscienza, emozioni o una comprensione umana del mondo. La loro intelligenza può essere vista come uno "specchio" che riflette l'intelligenza dell'intervistatore, quasi un "test di Turing al contrario". Non imparano in modo incrementale o permanente da ogni interazione individuale. Tuttavia, studi recenti suggeriscono che modelli più avanzati stiano imparando a "ragionare" e a risolvere problemi logici o matematici di alto livello, un passo che rende "tutto più complicato”.

Le applicazioni pratiche dell'IA sono già numerose e diversificate. È considerata una "protesi" o un "esoscheletro" per l'intelligenza naturale. Nonostante queste capacità, l'IA manca di tratti intrinsecamente umani come l'ignoranza o la passione. Mentre l'IA è un "generatore di soluzioni", i grandi artisti sono "generatori di dubbi". La presenza dell'IA delinea un futuro incerto, caratterizzato da grandi opportunità ma anche da rischi significativi che richiedono attenzione e un approccio equilibrato.

Un tema ricorrente è il timore che il settore dell'IA stia gonfiandosi in una bolla finanziaria, simile a quella del web del 2000 o dei bitcoin. Le aziende di IA mostrano investimenti giganteschi, ma ricavi limitati e perdite, pur attirando miliardi di dollari da investitori. Le previsioni sull'impatto dell'IA sull'economia variano enormemente: alcuni ipotizzano un aumento del PIL mondiale di trilioni di dollari, mentre altri, come il premio Nobel Daron Acemoglu, stimano un incremento più modesto della produttività totale dei fattori. Si discute persino di uno scenario di "Deep Utopia" dove i robot producono tutti i beni a costo quasi zero, portando i prezzi a zero e rendendo tutto gratuito, con una proprietà diffusa in cooperative comunitarie.


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Il futuro è nelle mani dell'umanità 

La questione più immediata riguarda la sostituzione o il potenziamento del lavoro umano. Se da un lato l'IA potrebbe liberare gli esseri umani dalla "schiavitù della produzione" e consentire loro di sviluppare creatività e gioia di vivere, dall'altro c'è una "grande paura per la perdita di forza lavoro e competenze professionali". Si temono disuguaglianze, disoccupazione e l'erosione dell'autonomia lavorativa. La diffusione di informazioni false ("fake news") è un'altra preoccupazione, con piattaforme come Facebook che allentano i controlli, potenziando la diffusione di "bugie, rabbia, paura e odio".

Di fronte a questi scenari, la necessità di regole stringenti è ampiamente riconosciuta. La proposta di legge italiana sull'IA, fortemente voluta dalla Presidente del Consiglio, introduce pene detentive per l'uso improprio di contenuti generati o alterati dall'IA che inducano in inganno o causino danno ingiusto. Tuttavia, questa legge è stata criticata per essere "zeppa di divieti e carceri" e percepita come una "caccia alle streghe" all'IA. Si sottolinea l'importanza di un "perimetro di regole etiche che mettano al centro la persona, i suoi diritti e i suoi bisogni". Il Vaticano, con l'"Appello di Roma" e l'"algoretica", promuove un approccio etico alla progettazione dell'IA.

D'altra parte, l'uso dell'IA in tecnologie di sorveglianza per le frontiere europee solleva preoccupazioni per i diritti umani. L'Europa, attraverso iniziative come quella proposta da Mario Draghi per un "incubatore di IA simile al CERN", cerca di coordinare lo sviluppo e la ricerca di base in IA, vedendola come un'infrastruttura pubblica che necessita di seri investimenti. Si evidenzia anche la necessità che la scuola insegni l'IA in modo critico alle nuove generazioni, superando la paura del "copia e incolla".

In sintesi, la visione dell'intelligenza artificiale e del futuro che emerge dalle fonti è quella di una tecnologia potente e in rapida evoluzione, che non "capisce" nel senso umano ma è in grado di simulare la comprensione e di risolvere problemi complessi. Il suo avvento pone l'umanità di fronte a sfide economiche, etiche e sociali profonde. Il futuro non è predeterminato; dipenderà dalla capacità umana di adattarsi, di regolare con saggezza, di investire strategicamente e di mantenere al centro i valori di libertà, giustizia e umanità, evitando la "paura" ma anche l'"ignoranza naturale". La consapevolezza dei suoi limiti e delle sue potenzialità, al di là del clamore e della speculazione, è la chiave per navigare in questo panorama complesso e incerto.


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Il futuro secondo Finardi   

Ecco quanto ha scritto NotebookLM, senza correzioni, solo con alcuni tagli per ragioni di brevità; come indicato nella seconda nota il testo originario è online. Ora, dopo tanta tecnologia, è il baccelliere che conclude, quello vero, non le sintesi di NotebookLM.

Formidabili quegli anni diceva Mario Capanna, scriveva degli anni Sessanta. Negli anni della nostra gioventù Enrico Ruggeri cantava “il futuro è un’ipotesi”.[4] Eugenio Finardi un po’ prima invece invocava gli extraterrestri.[5] È passato tanto tempo e qualcuna delle ipotesi che avevamo fatto si è avverata, mentre qualche altra è finita in un binario morto. Gli extraterrestri invece sono rimasti una speranza irrealizzata. Sta di fatto che ora abitiamo quel futuro che avevamo immaginato. Disincantati, abbiamo conosciuto anni di progresso tecnologico nel corso dei quali sono cambiati la nostra vita, il nostro modo di lavorare e il nostro sistema di relazioni. Che sia un bene o un male forse è presto per dirlo.

Il Finardi che dall’abbaino guardava le stelle e immaginava una rinascita attraverso i contatti con gli extraterrestri era poco più di un ragazzo. Oggi è un signore di settant’anni con qualche problema di cuore. Nelle ultime settimane ha avuto il coraggio, la forza e la fiducia per fare un disco che si chiama Tutto. L’album si apre con Futuro.[6] Finardi, fra un autotune e un po’ di campionamenti, ripensa al sé stesso degli anni ‘70, al nostro mondo e suoi tic. Ce lo dice chiaramente. Non è più il tempo in cui arrivavano gli extraterrestri a salvarci. L’AI incombe su di noi come un pendolo che oscilla fra la speranza e la minaccia. Eppure l’immagine finale del videoclip, in cui un bambino prende da uno scaffale proprio il disco di Finardi, suggerisce una speranza e il passaggio del testimone ad una nuova generazione.


Note

[1] Riportiamo quanto NotebookLM, interrogato, ha scritto di sé. Il programma sta a https://notebooklm.google

[2] Se volete studiare e controllare come ha lavorato NotebookLM, e se avete un indirizzo di gmail con cui autenticarvi nel vostro programma che usate come browser (Chrome, Edge, Firefox, Safari, …), fate clic su https://notebooklm.google.com/notebook/adbaa65d-47fa-4dea-8578-5e26ee671e56 

Aprite, in basso a destra, le note «Galeno e Terna: Dialoghi tra Medicina, Economia e IA» o «L'Intelligenza Artificiale: Tra Meraviglia Tecnologica, Sfide Umane e Futuri Incerti» e troverete i testi riportati di seguito. All’interno ci sono dei numeri: cliccando su di loro compare a sinistra l’articolo da cui il riferimento è tratto, con il capoverso esatto in grassetto.

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