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Nell'adolescenza il futuro della vita e la forza del cambiamento

Domenico Cravero

di Domenico Cravero  


La bell’età ha smesso di essere tale? Oggi se ne parla come se effettivamente fosse così. Nella complessità di oggi non è possibile fare analisi complete e definitive. Per capire gli adolescenti è utile partire della loro mente, conoscendo meglio come funziona, evolve e si trasforma il loro corpo. Nell’età evolutiva, i cambiamenti non sono sincronizzati. Il cervello emozionale, le aree sottocorticali, si sviluppano nella prima adolescenza ma la capacità razionale, l’area pre-frontale, che forma i giudizi, controlla gli impulsi, calibra i rischi, si perfeziona per ultima. La maturazione sociale non è in linea con lo sviluppo fisiologico e mentale. Questa sfasatura fa dell’adolescenza un tempo di rischio e di tormento ma anche di innovazione e creatività. L’adolescente dispone, infatti, di risorse prodigiose. La sua mente è fortemente predisposta a imparare. I ragazzi sono curiosi, aperti alle novità, appassionati alla vita, nonostante gli sbalzi di umore e gli inevitabili momenti depressivi.

Da adolescenti s’impara a pensare: emergono gli interrogativi sulla vita e morte, sul senso e sullo scopo dell’essere al mondo. Nessun periodo evolutivo è tanto fecondo quanto l’adolescenza: ciò che si semina in questo periodo accompagnerà tutta la vita. Da sempre, infatti, le società si sono rinnovate attraverso l'apporto insostituibile dei giovani, la loro spinta innovativa e le nuove sensibilità che essi incarnano.


Ascoltare i ragazzi

L’adolescenza è l'età in cui le persone si avventurano nella scoperta dell’amore e fanno le prime indimenticabili esperienze affettive, in cui scelgono un proprio ruolo professionale e si preparano a esercitarlo. Maturano una propria visione del mondo e quindi scelte personali di vita e acquisiscono un’identità sociale. Famiglia, professione, socialità affondano quindi le loro radici nell’adolescenza, età difficile e insieme bella.

La giovinezza, da sempre, è non solo l'età delle scelte ma anche dell'"eroismo": il tempo in cui, con più coraggio e generosità, si è disposti a investire su quanto si considera degno. Chi dedica energie, pensiero e creatività all’ascolto dei ragazzi, chi li frequenta con assiduità e simpatizza con i loro mondi, racconta aperture sorprendenti e risultati inaspettati.

L’incontro tra le generazioni nelle comunità e nei territorio è un modo efficace per organizzare la speranza, in questo cambiamento d’epoca. La strada da percorrere, infatti, è diventata radicale: ripensare la stessa esperienza umana. Sono di grande aiuto giovani coraggiosi, che intraprendano la via del pensare, dell'interrogare e dell'interrogarsi; che amino la solitudine e la differenza da tutto ciò che è folla anonima. È necessario rinunciare a sicurezze superficiali e a discussioni pedanti, per far parlare le esperienze di vita, per organizzare una solida resistenza di fronte alla rassegnazione, all'appiattimento della vita concepita nell'esclusiva dimensione della gratificazione istantanea. Il futuro inizia a partire quando l’adolescente acquisisce la capacità di vedersi e inizia a vedersi quando riesce a dire qualcosa su di sé davanti agli altri. Ed è ascoltato.

 

 

 

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