Leone XIV: "Nessuno dovrebbe mai minacciare l’esistenza dell’altro"
- La Porta di Vetro
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Aggiornamento: 22 ore fa
Intervento del Pontefice sulla guerra Iran-Israele

"Si è gravemente deteriorata la situazione in Iran e in Israele, e in un momento così delicato desidero rinnovare con forza un appello alla responsabilità e alla ragione". Stamane, nell'udienza giubilare a San Pietro, Papa Leone XIV ha espresso la propria preoccupazione per la guerra che sta divampando in Medio Oriente. Da qui, l'esortazione ad un impegno collettivo per liberare il mondo dalla "minaccia nucleare", attraverso "un incontro rispettoso e un dialogo sincero", unito ad un appello a tutti i Paesi a "sostenere la causa della pace avviando cammini di riconciliazione e favorendo soluzioni che garantiscano sicurezza e dignità per tutti".
avviando cammini di riconciliazione e favorendo soluzioni che garantiscano sicurezza e dignità per tutti!", ha aggiunto il Pontefice con la speranza che quella "Terza guerra mondiale a pezzi", più volte evocata dal suo predecessore, Papa Francesco, non diventi un distruttivo "intero".
Pensieri che Leone XIV ha trasmesso soltanto alcuni giorni fa ad António Guterres in un incontro nello studio dell'Aula Paolo VI che il Segretario generale delle Nazioni Unite ha poi proseguito con il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin e con monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali. Nella nota della Santa Sede, si era sottolineato il sostegno del Vaticano per l’impegno delle Nazioni Unite in favore della pace nel mondo, oltre ad un confronto sulle difficoltà che l’Organizzazione incontra nell’affrontare alcune crisi in atto nel mondo". L'ultima, appunto, quarant'otto ore dopo con la grave crisi tra Iran e Israele.
Su questo stato di elevata tensione, l'orientamento del Vaticano viene esplicitato oggi, 14 giugno, nella prima pagina dell'Osservatore Romano, con l'articolo firmato da Roberto Cetera in cui si osserva che si tratta di capire "se l'operazione militare di Israele, anziché ostacolare questa destabilizzazione (addebitata all'Iran), non finisca col produrre una pericolosa estensione del conflitto. Anche fuori dei confini regionali." Dubbio legittimo, scrive ancora Cetera, che si accredita con "l'ondivaga posizione statunitense".
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