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Alessandria: "Inchiostro", il Festival nato dal default

 

di Alberto Ballerino


Il default del 2012 è stato per Alessandria un trauma che fa sentire ancora oggi il suo peso ma proprio da quel disastro nasce Inchiostro Festival, evento diventato ormai una vera e propria festa della città, che si apre nella serata di oggi, venerdì 13 giugno.

Ogni anno il Chiostro di Santa Maria di Castello diventa una vera e propria residenza per artisti del panorama nazionale e internazionale, allo scopo di creare un laboratorio d’eccellenza del segno e della manualità, aperto ad un pubblico attivo e coinvolto fra workshop, incontri e spettacoli serali (nella foto, l'edizione dello scorso anno).

Tutto nasce da un gruppo di giovani artisti dell’illustrazione e del disegno che desiderano fare qualcosa per la città, reagendo alla situazione di disagio e rassegnazione che si sta diffondendo. Trovano un forte sostegno da parte dell’associazione Propostal che organizza iniziative artistiche fin dal 1995: il musicista  Giancarlo Sansone  è un po’ la loro guida dal punto di vista pratico insieme ad altri volontari. Imparano così anche come coinvolgere nel proprio progetto tante altre persone, soprattutto giovani, nel modo migliore.

Si costituisce così un team che oggi è formato da soggetti cresciuti con l’associazione. Entrati da studenti, ora da professionisti affermati continuano a mettersi a disposizione della comunità. Sono cresciuti durante le varie edizioni della manifestazione, fino ad acquisire le capacità per fare da soli e tenere a battesimo l’associazione Inchiostro Festival con una propria struttura.

Nascendo nel periodo del default, è stato gioco forza puntare fin dall’inizio sull’autofinanziamento. In realtà questa situazione è stata anche una molla nel 2012 per prendere l’iniziativa. Tra i promotori ci sono artisti di fama nazionale come gli illustratori Riccardo Guasco e Andrea Musso o 108 (nome d’arte di Guido Bisagni), conosciuto per applicare l’astrazione alla Street Art.  È stato importante trovare un luogo particolare, il chiostro di Santa Maria di Castello, che aveva iniziato ad avere una buona gestione come ostello.

Il Festival porta subito migliaia di persone che arrivano da ovunque nella zona più antica della città, all’epoca davvero in cattive condizioni, di cui si dà così il via al rilancio. Ora piazza Santa Maria di Castello, restaurata e liberata dagli abusi edilizi, può ospitare altre manifestazioni rispetto alle quali Inchiostro ha fatto da apripista.

L’ingresso è gratuito, ma si può offrire un contributo e praticamente tutti lo danno. In cambio vengono offerti tantissimi workshop gratuiti per adulti e per bambini: non solo infatti si possono incontrare artisti internazionali ma addirittura c’è l’opportunità di averli come insegnanti. Le attività da scegliere sono tante: illustrazione, serigrafia, stampa a torchio, xilografia, stampa a caratteri mobili e molto altro ancora.  

Importante è stato anche mettere in campo un vasta rete di promozione e collaborazione nei tanti festival della penisola, nelle scuole d’arte e di design. Questo ha trasformato l’evento in un luogo d’incontro in cui tanti artisti che si conoscono solo di fama possono conoscersi e magari iniziare delle collaborazioni.

L’appuntamento quest’anno è per il 13, 14 e 15 giugno, ma ci sono già state delle anticipazioni con le mostre ‘Queeriosity’ e ‘NOT – Not Only Toys – Quando ’illustrazione prende forma’: la prima, organizzata con Tessere le Identità e Tapirulan, si tiene nello spazio di IdeAle in corso Roma 12; la seconda nella sede della Fondazione Cral in piazza della Libertà 12.

Il festival si apre ufficialmente in piazza Santa Maria di Castello con una grande festa a cura di Radic’Arte. ‘Grovigli’ è il tema di questa edizione, ricavato da una citazione dell’artista Maria Lai e sul quale si cimenteranno aspiranti illustratori under 26 nel concorso giovani. Il manifesto è stato creato da Riccardo Guasco, come avviene fin dalla prima edizione. Oltre cinquanta gli ospiti tra illustratori, calligrafi e stampatori d’arte.

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