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L'opinione dell'esperto: i missili sulla Polonia, scenario da Guerra fredda

Aggiornamento: 18 nov 2022

di Michele Corrado

Quanto accaduto ieri al confine fra Polonia e Ucraina in seguito ad un attacco missilistico russo su obiettivi sensibili ucraini (attività tattica di targeting), è un tipico e ripetuto caso di come sia possibile scatenare un evento di valenza strategica (possibile coinvolgimento diretto di un Paese Nato nelle operazioni in corso in Ucraina), a seguito di una normale attività tattica.

Nel dettaglio, è plausibile che l’intercettazione ucraina di missili russi in volo su obiettivi ucraini aderenti al confine polacco abbia determinato la parziale distruzione dei vettori con proiezione di parti di essi in territorio polacco (pare 20 km dal confine). Gli effetti di tali parti (missile S-300, nella foto in basso) hanno colpito un terreno di campagna in prossimità di un strada dove era in transito un trattore agricolo con rimorchio. Dalla foto si evince che il rimorchio è stato in parte distrutto, mentre il trattore rovesciato, e due contadini sono stati coinvolti con effetti letali.


Pare ci siano parti di uno dei missili presenti sul terreno; questo permette di conoscere il tipo di vettore usato (sia esso russo od ucraino) e quindi di determinare il sito di lancio dello stesso (sia quello russo che ucraino).

Tecnicamente sono eventi definiti “collaterali” a seguito di intercettazione balistica; gli ucraini dovrebbero anche sapere la quota alla quale il missile russo è stato colpito e quindi determinare il cono di ricaduta delle varie parti.

Le considerazioni che vengono naturali sono:

- si tratta di un evento già più volte accaduto;

- è fisiologico di questo tipo di interventi;

- il sistema di difesa contraereo ucraino è fortemente lacunoso (affermazione dei diretti interessati) con una percentuale delle intercettazioni pari a circa il sessanta per cento);

- che i russi hanno intensificato tali interventi a seguito dell’abbandono della città di Kherson (definiamola una compensazione: perdo territorio in un settore, ma intensifico la distruzione di obiettivi sensibili in altre parti del territorio ucraino);

- è possibile che i vettori russi usati siano non di ultima generazione e quindi di precisione incerta aumentando la possibilità di questo tipo di effetti collaterali.

La Polonia ha comunque le tecnologie per determinare tutti gli aspetti del caso; i russi, maestri della controinformazione, hanno già bollato l’evento come una provocazione, che in sostanza vuol dire: non siamo stati noi, se le attività di intercettazione ucraina riescono a far precipitare parti di missili (ammesso che siano russi), in Polonia non è una nostra responsabilità, state sfruttando una vostra incapacità tattica per sollevare un problema strategico, a nostro discapito.

Siamo in un perfetto scenario da Guerra fredda: è il passato che ritorna, ma su un piano geografico modificato, il che oggettivamente non è secondario.







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