Il presidio Cgil in piazza San Carlo a Torino per salvare Gaza
- La Porta di Vetro
- 2 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 1 giorno fa
Domani corteo regionale pro Palestina con partenza alle 14,30 da piazza Statuto

Un migliaio di persone nel pomeriggio di oggi, 19 settembre, ha partecipato al presidio in piazza San Carlo a Torino nella giornata di mobilitazione promossa dalla Cgil per Gaza con scioperi di quattro ore a fine turno e assemblee in numerosi posti di lavoro. Una mobilitazione diventata indispensabile, come ha affermato il segretario generale del sindacato Maurizio Landini, per ribadire "una reazione forte, radicata e diffusa del mondo del lavoro, a sostegno della pace, dei diritti umani e della protezione della popolazione civile". E "salviamo il popolo palestinese" dal massacro, che si chiami genocidio o in un altro modo, è stata l'eco che ha raggiunto la piazza e le decine e decine di persone che hanno stazionato sotto i portici per ripararsi dalla calura di questa seconda parte di settembre, che ha toccato temperature decisamente fuori norma in quasi l'intero Paese.
Dalla tenda del presidio, i numerosi interventi di lavoratori, di sindacalisti ed esponenti di associazioni, tra cui l'Anpi di Torino, hanno rilanciato l'appello a fermare la distruzione di Gaza che Israele ha riaffermato anche oggi, con l'ennesimo aut aut figlio della prepotenza e della violenza criminali di chi non si arresta dinanzi a nulla perché sa di non rischiare nulla: "Useremo forza senza precedenti, residenti vadano via".


Una implicita risposta al "cessate il fuoco" dell'Onu su cui gli Usa hanno posto il veto, dimostrando estrema noncuranza per la sorte del popolo palestinese. Non a caso, gli Stati Uniti ha negato il visto per parlare all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite al presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas, cui è stato concesso di rivolgersi la prossima settimana in collegamento video, grazie alla risoluzione approvata con con 145 voti a favore, cinque contrari e sei astensioni.

All'opposto, ma in perfetta coerenza con i piani dell'immobiliarista Trump, casualmente ceduto alla politica, che immagina resort e residence per la Striscia di Gaza, il primo ministro d'Israele sarà ricevuto alla Casa Bianca e a New York, forte del "sostegno incrollabile che nei giorni scorsi gli ha rimandato il segretario di Stato Rubio. Altrettanto coerente con il suo estremismo aggressivo, si è mostrato la "stampella" di Netanyahu, il signor Smotrich, l'uomo che dichiara al mondo che "Gaza è una miniera d'oro", rivelando i principi morali di un governo che non teme di avere nella corruzione il suo biglietto da visita, come ricordano peraltro i giudici israeliani.
Intanto oggi, lo "stato civile" palestinese denuncia almeno trenta morti, dopo che ieri, come denunciato in alcuni video da Al Jazeera, le forze armate di Tel Aviv hanno attaccato due degli ultimi ospedali in funzione a Gaza.
A Torino, la mobilitazione per Gaza prosegue anche domani pomeriggio con il corteo regionale che partirà da piazza Statuto alle 14,30, appuntamento preceduto alle 11 in piazza Carignano dalla 186a presenza di pace organizzata dal coordinamento AGiTe .

s
Commenti