Il nuovo business post Covid: boom delle analisi "fai da te"
di Giuseppina Viberti e Emanuele Davide Ruffino
La pandemia ha lasciato in eredità una maggior familiarità a tutti i cittadini con gli strumenti diagnostici “fai da te”: le misure volte a limitare i contatti e la paura che ha accompagnato quel periodo, ha accresciuto, infatti, le competenze e la fiducia nel provvedere a operare indagini diagnostiche (anche per gestire autonomamente le informazioni relative al proprio stato di salute). Acquisire dimestichezza con le pratiche sanitarie rappresenta sicuramente una crescita culturale, ma, come tutti gli eccessi (l’anomala crescita fatta registrare nel consumo dei test diagnostici lo dimostra), può rappresentare un problema, se non governata.
Pharma Data Factory (PDF) ha svolto un’indagine per Quotidiano Sanità sulla quantità di vendite effettuate dai rivenditori in un determinato lasso di tempo verso gli acquirenti finali; il dato viene calcolato in base alla quantità di merce venduta o al suo valore economico (indagine definita di sell-out) ed ha messo in evidenza informazioni molto interessanti.
Nelle nostre farmacie possiamo trovare, oltre ai tamponi per la diagnosi di Covid-19, ripiani pieni di test “domestici” per ricercare e diagnosticare in modo autonomo, una varietà di situazioni patologiche molto diverse con una percentuale variabile di attendibilità. Oltre allo storico “test di gravidanza” introdotto nelle farmacie negli anni ‘70, nel primo anno post-pandemia, molti test hanno registrato un boom di vendite molto elevato. In dettaglio, l’aumento del consumo di alcuni test diagnostico in un anno presenta i seguenti andamenti delle vendite tra gennaio e novembre 2023:
1) streptococco (+3.740% )
2) ricerca di sangue occulto nelle feci (+349%)
3) disfunzioni della tiroide (+291 %)
4) menopausa (+171% in un anno)
5) ferro (+138%)
6) livelli di vitamina D (+99%)
7) infezioni vaginali/urologiche (+69%)
8) intolleranze/allergie (+48%)
9) helicobacter pylori (+66%),
10) ricerca di droghe (+22%) nel sangue
10) fertilità/gravidanza (+22%)
12) l’HIV (+13%)
13) glicemia (+7%)
14) misurazione dei livelli di alcool (+4% unità vendute in un anno)
Si registrano però anche alcune riduzioni: il test dell’ovulazione (-13%), per la gotta (acido urico) (-23%), per la dislipidemia (-74%).
I tamponi per il Covid sono ancora oggi i più numerosi in termini di scelta, con 762 diverse varietà acquistabili in farmacia, per un totale di oltre 11,4 milioni di pezzi venduti nel corso del 2023 (gennaio-novembre, 5.704.617 solo nel trimestre settembre-ottobre-novembre), numeri che però risultano in calo del 79% rispetto all’anno precedente e del 43% sul trimestre.
Cifre dovute al rallentare dell’emergenza legata al coronavirus e alle regole oggi molto meno stringenti rispetto al picco pandemico del 2020-2021, riflettenti la volontà di lasciarsi alle spalle quel drammatico periodo.
Questi dati dimostrano che i tamponi fai da te sono nettamente superiori a quelli ufficiali, registrati dal ministero della Salute e pari a circa 3 milioni in totale fra settembre e novembre 2023, contro i 5,8 milioni dei test casalinghi venduti in farmacia ed effettuati dagli italiani nelle loro case. Un’abitudine che i farmacisti ormai notano nella loro pratica quotidiana, giustificata anche in parte dal minor costo dei tamponi fai da te, circa 12 euro e in calo del 25% rispetto allo stesso trimestre 2022, contro i circa 15 euro di quelli ufficiali.
Costi dei test diagnostici
Che il business sfrutti le ansie e le paure ha accompagnato praticamente tutti i passaggi della storia della Sanità per cui non c’è da sorprendersi se dopo lo tsunami provocato da Covid, si moltiplichino le degenerazioni comportamentali. La scienza, basata sull’evidence base medicine deve monitorare le possibili conseguenze affinché strumenti e soluzioni di per sé efficaci, non diano origine ad inappropriatezze di vario genere. A sollevare gli allert è il giro d’affari generale del settore del test fai da te che in Italia ha superato gli 83 milioni di euro nel 2023, con un aumento dei prezzi medi del 17,4% sull’intero anno e del 26,8% sul trimestre settembre–novembre 2023.
Il tampone che ha fatto registrare un vero e proprio boom di richieste è quello per la rilevazione dello streptococco, che ha subito però un aumento dei prezzi del +530% nell’anno e del 734% nell’ultimo trimestre rilevato, così come quello del test per la tiroide (+174% nel trimestre), della vitamina D (+155%), della menopausa (+265%), delle infezioni vaginali/urologiche (+319%).
Potenziali rischi per gli esami in farmacia
Il simbolo caduceo, con il doppio serpente con il loro attorcigliarsi simmetricamente intorno al bastone di Asclepio, ricorda l’ambivalenza della medicina che, se da un lato può salvare la vita, dall’altro può toglierla. Così anche la crescita dei test premonitori racchiude tante potenzialità, ma anche dei rischi da non sottovalutare, perciò è importante sottolineare quelli legati all’incrementata diffusione dell’esecuzione dei test rapidi di laboratorio nelle farmacie.
All’apparente vantaggio del cittadino di poter monitorare e analizzare in modo semplice e rapido il proprio stato di salute, in realtà si associano numerosi potenziali gravi rischi. Innanzitutto, si deve considerare l’importanza dell’appropriatezza nella scelta dell’esame da eseguire.
L’appropriatezza prescrittiva è fondamentale per garantire il migliore risultato rispetto ad uno specifico quesito clinico che deve essere formulato dal Sanitario dopo la visita e valutazione del paziente; i risultati di esami richiesti senza un razionale riducono significativamente l’accuratezza diagnostica per effetto della ridotta prevalenza, come descritto in qualsiasi trattato di statistica medica.
Nella maggior parte dei casi, la richiesta di un esame di laboratorio deve essere il risultato di un ragionamento clinico basato sulle caratteristiche anamnestiche e cliniche del singolo individuo (presenza di comorbilità, stili di vita, alimentazione, terapie in corso). L’appropriatezza è uno strumento fondamentale per realizzare una Medicina efficace ed efficiente.
Un secondo aspetto fondamentale da non sottovalutare è la corretta interpretazione del dato di laboratorio ed il conseguente corretto referto. Il dato di laboratorio non può essere considerato un semplice numero, come quello che esce dagli strumenti fai da te, ma deve essere corredato da informazioni sui livelli di normalità che variano a seconda della popolazione, del sesso e dell’età dei soggetti e deve essere sempre valutato ed interpretato in relazione alle caratteristiche cliniche ed anamnestiche del soggetto.
Modalità di refertazione
È fondamentale, come già avviene in alcune regioni italiane e in altre nazioni europee, definire le modalità di refertazione dei test rapidi e assicurarsi che il dato verrà correttamente utilizzato per finalità cliniche; compito che richiede conoscenze e competenze proprie dei professionisti della Medicina Clinica e della Medicina di Laboratorio.
È necessario evitare che il paziente con il supporto del “dr. Google”, possa decidere quali esami eseguire e sulla base del risultato stabilire una autodiagnosi che, se errata, può comportare un trattamento terapeutico inappropriato con gravi conseguenze per la salute. Ogni esame nei laboratori analisi accreditati deve essere effettuato con specifiche strumentazioni e con metodiche che assicurino la qualità del parametro analizzato mediante controlli di qualità interni e esterni.
È fondamentale la qualità del risultato ottenuto con i test rapidi, ovvero mediante i sistemi Point of Care Testing (POCT), che hanno, per definizione, delle prestazioni adeguate per un autocontrollo e monitoraggio di alcuni parametri (ad es. glicemia, fertilità), ma hanno prestazioni inadeguate per la diagnosi di malattia.
Per una corretta gestione dei POCT le analisi dovrebbero essere sempre eseguite sotto la responsabilità dei Professionisti di Medicina di Laboratorio, che dovrebbero stabilire le modalità d’uso, le procedure per la verifica di qualità e la formazione degli operatori. Questo sistema di gestione è in uso anch’esso in alcune regioni (Emilia-Romagna e Veneto ad esempio).
L'impatto sul Sistema Nazionale Sanitario
Le criticità non sono solo cliniche e terapeutiche, ma possono costituire una spesa inutile con aggravio per la sostenibilità del nostro sistema sanitario e generare richieste inutili e potenzialmente distorcenti la realtà. In accordo con le dichiarazioni del dott. Andrea Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI), sorge la necessità di un confronto multidisciplinare tra i vari professionisti coinvolti (Laboratorio analisi, Farmacisti, Clinici) per definire le regole di un servizio che potrebbe essere utile al cittadino, evitando di trasformarlo in un bene di consumo con risvolti costosi ed inutili per la salute. La sanità non può essere lasciata alla semplice congiunzione della domanda e dell’offerta o in balia delle ansie che si possono annidare in determinate circostanze finendo per influenzare i comportamenti anche delle persone più razionali.
L’economia sanitaria ricorda come il prezzo di un farmaco salvavita, se non governato, tenderebbe a coincidere con il patrimonio del soggetto (che per averlo è disposto a tutti i sacrifici possibili). Nessun sistema può permettersi di lasciare alle tradizionali regole del mercato la gestione di un settore così complesso per il suo alto contenuto scientifico e, contemporaneamente, così facile preda di isterismi e fenomeni iatrogeni, ma nessun sistema ha ancora individuato una governance in grado di regolare i fenomeni connessi. In effetti se da un lato non si possono introdurre misure che impediscano il consumo dei test (non fosse altro per la facilità con cui si possono reperire questi beni su internet), dall’altro occorre impedire che le indubbie potenzialità si trasformino in strumenti dei malati immaginari o di chi è in preda a crisi d’ansia (aggravando le loro condizioni). La risposta risiede nella crescita culturale, in un’alfabetizzazione generalizzata che dai professionisti impegnati, fino alla maggioranza degli utenti, permetta di eliminare le facili illusioni e porti ad un uso razionale delle potenzialità disponibili.
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