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L'Appuntamento di oggi: 17,30 "I diritti umani al tempo dell'IA"


Al Salone del Libro, Spazio Argento

"Etica, libertà e responsabilità" è il sottotitolo dell'incontro di oggi, domenica 18 maggio, al Salone internazionale del libro che pone al centro gli effetti dell'Intelligenza artificiale sulle e nelle nostre società. Ne parlano Bruno Geraci, autore di "Intelligenza artificiale. Possibilità infinite, rischi enormi", pubblicazione di successo con oltre 8 mila vendute. Il tema appassionata, preoccupa e inevitabilmente tira... il che non guasta nella divulgazione delle idee e del confronto. Insieme con Geraci ci saranno Giampiero Leo, vicepresidente del Comitato Diritti umani e civile del Consiglio regionale del Piemonte e Ilaria Zuanazzi, ordinaria di Diritto canonico e Diritto ecclesiastico presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Torino.

Quali rischi, dunque. Bruno Geraci è quantomai esplicito nel suo libro e spiega: "Immaginate di avere un oracolo personale a cui chiedere di ideare la trama e scrivere il vostro prossimo romanzo (magari con lo stile di Ernest Hemingway)", e aggiungiamo noi tanto altro... Questo strumento esiste e si chiama Intelligenza Artificiale Generativa. La prima è stata quella chiamata Chat GPT, svelata dalla società informatica Open AI il 30 novembre 2022: da allora è stata una valanga di “intelligenze artificiali” messe a punto da Meta, Amazon, Google, Microsoft, Nvidia, Tesla, Apple le Big Tech che fanno a gara per garantirsi un mercato che nel 2024 ha superato i 110 miliardi di dollari e che raddoppierà quest’anno. Ma il futuro prossimo dell'intelligenza artificiale, almeno per adesso, non è l'erede dell'l'inquietante computer HAL 2000 immaginato da Arthur C. Clarke e reso icona pop da Stanley Kubrick nel film “2001 Odissea nello Spazio”, ma è qualcosa che, paradossalmente, evoca suggestioni ancora più oscure e antiche come la creatura del dottor Victor Frankenstein di Mary Shelley.

"In alcuni centri di ricerca (di cui sappiamo molto poco) - dice ancora Geraci - si sta lavorando all'utilizzo di neuroni umani, derivati da cellule staminali, per costruire un computer molto più efficiente di quelli che utilizziamo ogni giorno. E anche molto più spinoso dal punto di vista bioetico: e se un domani quell'agglomerato di neuroni ne contasse così tanti da diventare, in qualche modo, senziente? Non acquisirebbe qualche diritto? Giusto per dare un’idea di che cosa sta accadendo, per la prima volta è stata ottenuta in laboratorio una copia in miniatura del cervelletto umano, l'organo del sistema nervoso nel quale si concentra la maggior parte dei neuroni e che controlla funzioni importanti, come quelle legate al movimento e quelle cognitive". Il cuore profondo dei grandi computer, del nostro tablet, del cellulare che abbiamo indosso sono gli algoritmi. Ma fatto ancora più inquietante, dopo essere stato “addestrato”, commenta Geraci, "l’algoritmo lavora autonomamente, non è più il personale umano a fornirgli i dati da elaborare: è allenato ad apprendere i modelli, stabilire connessioni, e in base ad essi operare delle scelte". Insomma, conclude l'autore, "la sintesi estrema della mia tesi sta tutta nel titolo "Intelligenza artificiale: possibilità infinite, rischi enormi". Da parte nostra, condividiamo un altro passaggio dell'autore: la forza della intelligenza artificiale sta nel porci nuovi interrogativi, nuove sfide, limiti che non ci eravamo posti preventivamente, in un'epoca che ci chiede di avere visioni grandi e passioni coraggiose.

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