top of page

Alberto Trentini, 189 giorni nelle carceri venezuelane


Un altro giorno, e siamo al 189°, dietro le sbarre per Alberto Trentini, l'operatore umanitario "trattenuto" nel carcere di El Rodeo I, struttura controllata dai servizi segreti venezuelani. Non a caso. Trentini è stato arrestato il 15 novembre in Venezuela, dove si trovava dal 17 ottobre, con l'accusa di terrorismo o di tramare contro lo Stato o qualcosa di molto simile, comunque estranea all'attività da lui notoriamente svolta in più paesi dell'America latina. Purtroppo, non c'è altro da aggiungere, se non che Trentini, originario di Venezia, rimane prigioniero di una nebulosa, da cui escono soltanto frammenti di notizie, ultima la telefonata dal carcere di alcuni giorni fa con cui ha rassicurato i famigliari sulle sue condizioni di salute. Da quel momento, Trentini è ripiombato nel cono d'ombra dell'isolamento, con la speranza che le iniziative diplomatiche della Farnesina, condotte con la massima riservatezza, possano dare qualche risultato. Tra l'altro, l'Ong Foro Penal ha fatto sapere che, dopo il rilascio dell'ufficiale militare statunitense Joseph St. Clair, detenuto nel carcere di El Rodeo I, ci sarebbero ancora 79 prigionieri politici stranieri in Venezuela. Anche Trentini è considerato tale?

Dunque, speranze e nient'altro, mentre dal Venezuela, a ridosso del voto di domenica prossima per il rinnovo dell'Assemblea nazionale, arrivano informazioni preoccupanti e contraddittorie sul clima pre-elettorale. Per esempio, il governo ha ordinato la chiusura temporanea delle frontiere per le elezioni, mentre sono ripresi i voli commerciali con Panama dopo 10 mesi di sospensione, ma rimane il blocco con la Colombia deciso dal ministero dell'Interno. Ma la notizia più allarmante è stato fornita dal quotidiano El National, secondo il quale nel prime ore del mattino del 22 maggio, agenti in borghese hanno fermato a Caracas l'insegnante Lourdes Villarreal, portavoce dell'associazione civile Formazione dei Leader Sindacali. Alla manifestazione del I maggio, Lourdes Villareal aveva protestato per chiedere salari dignitosi e rispetto del contratto collettivo di lavoro. Intanto l'opposizione del PUD (Piattaforma democratica unitaria) ha ribadito che non parteciperà al voto di domenica e ha richiesto l'apertura di un negoziato formale e trasparente che garantisca una soluzione democratica, pacifica e sostenibile per il Venezuela.


Comments


L'associazione

Montagne

Approfondisci la 

nostra storia

#laportadivetro

Posts Archive

ISCRIVITI
ALLA
NEWSLETTER

Thanks for submitting!

bottom of page