Il nostro corpo. Il tatto nella relazione con gli altri sensi
di Mariella Fassino
I sistemi sensoriali danno all’organismo le numerose informazioni che provengono dal nostro ambiente esterno e interno. La vista, l’udito, il gusto, l’olfatto, l’equilibrio si attivano e si sviluppano nel corso della vita embrionale e dopo la nascita. Il tatto può essere considerato il senso più antico dell’uomo sia a livello ontogenetico che filogenetico.
Possiamo studiare il tatto dal punto di vista recettoriale e neurofisiologico e da un punto di vista psicologico, cercando di capire la relazione con gli altri sensi. Il tatto è già presente nelle cellule procariote, è molto attivo in tutti gli esseri viventi che non hanno una vista particolarmente sviluppata.
A livello ontogenetico in ordine temporale il tatto compare verso la 7 settimana di gestazione, se il feto è toccato sulla guancia, volge il capo verso lo stimolo tattile. L’olfatto compare verso la 11 settimana di vita intrauterina, Il gusto verso la 12 settimana, l’udito dal 7 mese, la vista è presente alla nascita, ma il neonato è in grado di percepire una distanza non superiore a 30 cm, che è la distanza a cui normalmente si relaziona il volto della mamma.
Alla 20 settimana di gestazione il feto succhia il pollice, inizia così a imparare qualcosa di sé,a familiarizzare con il proprio corpo, percependo la forma della bocca, la sua umidità, la forza dei muscoli attorno all’orifizio orale, la tenerezza della sua pelle, il suo odore, il suo gusto. Comincia a conoscere il binomio piacere-dolore che l’attività di suzione del pollice procura e che sarà il modello su cui si strutturerà la polarità sensoriale e emotiva che lo accompagnerà per tutta la vita.
Durante il parto le stimolazioni cutanee diventano molto intense, questa esperienza aiuta il neonato a iniziare a percepire il confine del proprio corpo, determinando una prima definizione dell’IO.
La pelle oltre a essere l’organo di senso più esteso, accoglie nelle sue pieghe e cavità gli altri organi di senso, che sono tutti circondati da cute o mucose, li connette, contribuendo a dare un senso di continuità e fluidità a tutte le esperienze sensoriali.
Attraverso il tatto possiamo sperimentare sensazioni opposte: freddo-caldo, secco-umido, ruvido-liscio, duro-morbido dolore-piacere, aggressività- tenerezza.
Il tatto è un senso sociale, permette di conoscere il mondo, con il tatto stabiliamo le relazioni più intime e coinvolgenti, ci guida alla scoperta degli altri esseri viventi, al tatto si legano curiosità e conoscenza. A livello culturale il tatto subisce il tirannico primato della vista e dell’udito, mostra tuttavia le proprie potenzialità comunicative nei ciechi, in cui diventa il senso dominante, con importanti risvolti cognitivi se si pensa alla lettura attraverso il metodo braille.
Stabilisce la prossemica, scienza che studia i rapporti di vicinanza con le persone. Dal punto di vista neurofisiologico la classificazione dei recettori sensoriali cutanei si basa, come per tutti i recettori sensoriali: sulla struttura (morfologia),sul tipo di fibre nervose sensitive afferenti, sulla localizzazione, sulla specializzazione, sul grado di adattamento.
Ogni recettore sensitivo possiede una sensibilità elevata per un dato tipo di stimolo anche se qualunque forma di energia, se sufficientemente intensa, è in grado di attivare qualunque tipo di recettore. La più bassa soglia di attivazione del recettore ne contraddistingue la specializzazione. I Meccanocettori, con i corpuscoli di Pacini segnalano la deformazione propria e quella delle cellule adiacenti. I Termocettori sono rappresentati sia dalle terminazioni nervose libere sensibili al caldo e al freddo che dai corpuscoli di Ruffini. I Nocicettori sono terminazioni nervose libere, mentre i corpuscoli di Meissner, i dischi di Merkel, le clave di Krause, segnalano un danno tissutale fisico o chimico.
I segnali vengono inviati attraverso il midollo e il tronco encefalico, con snodo al talamo per essere proiettati sulla corteccia somato-sensoriale, dove le mani, i piedi, la lingua e la bocca trovano una rappresentazione preminente. Il follicolo pilo-sebaceo, nei mammiferi può essere considerato come un complesso apparato sensoriale, se pensiamo all’importanza del pelo tattile e delle vibrisse nell’interazione con il mondo esterno
Quale rapporto intrattiene la cute con gli altri sensi? Quale relazione si instaura tra la cute e l’olfatto, tra la cute e il gusto, tra la cute e l’udito, tra la cute e la vista, tra la cute e l’equilibrio? Qual è la gerarchia dei sensi nell’uomo e nel contesto culturale dell’uomo occidentale?
E’ stato chiesto a un campione di 250 soggetti adulti sani di esprimere un parere quantitativo sul primato dei loro sistemi sensoriali, oltre ai 5 sensi aristotelici erano compresi anche l’equilibrio, il dolore e la temperatura. I dati del lavoro individuano nella vista, seguita dall’udito il primato sensoriale umano, il tatto guadagna il quarto posto, ma tutti i sensi si mettono in relazione. Viene inoltre esteso lo studio della sensorialità e dell’inter-sensorialità al dolore, all’equilibrio, alla temperatura che erano esclusi dai cinque sensi aristotelici, mettendo in evidenza il fatto che la perdita di una funzione sensoriale inibisce anche la mobilità e l’attività diurna dei pazienti riducendone la qualità della vita.
E’ da tutti riconosciuto che i 5 sensi umani lavorano insieme ricevendo informazioni e che i segnali in arrivo a un senso possono modulare le informazioni che provengono da un altro senso in una modalità multisensoriale.
La relazione tra la cute e l’olfatto, mostra che le molecole odorose cutanee cutanee possono evocare emozioni e sentimenti nelle persone vicine alla fonte di erogazione. I segnali chimici prodotti dalla cute sana sono molecole volatili, feromoni e testosterone sintetizzati dalle ghiandole apocrine e sebacee, ma anche segnali chimici emessi dalla cute infiammata che sono recepiti dal naso umano o di altri mammiferi, sappiamo che il naso dei nostri animali da compagnia può arrivare a fiutare segnali patologici posti sulla cute umana (come capitò a una paziente che aveva un melanoma sulla gamba) e che l’elettronica cerca di imitarne le performances con la creazione dei “nasi elettronici”.
Cosa trasmettono questi segnali? Informazioni circa l’identità, lo stato emotivo, la sessualità e la salute dell’individuo che invia i segnali.
Alcuni ricercatori hanno sottoposto un gruppo di soggetti allo stimolo odoroso cutaneo, somministrando garze imbevute di sudore ascellare di persone esposte a emozioni ’’negative’’, legate alla risposta adrenergica a un evento stressante, o a emozioni ‘’positive’’ inducendo momenti di benessere e felicità o eccitazione sessuale e hanno cercato di descrivere e analizzare la complessità dei chemo-segnali nella comunicazione umana e inter-specie. Le emozioni negative del donatore come l’ansia o la paura, paiono produrre un’influenza sul soggetto recettore, inducendo modificazioni nel comportamento con comparsa di atteggiamenti di allerta e difensivi, influenzandone le performances cognitive e percettive evidenziabili anche con il brain imaging che mostra modificazioni funzionali nell’area dell’amigdala.
Il gusto è tra i sensi umani quello che maggiormente lavora in modalità multisensoriale, non può mai essere disgiunto dal tatto, ma anche dall’olfatto e dalla vista, come è evidente nello studio delle caratteristiche sensoriali di un alimento che si evince dalle tabelle sensoriali che analizzano di un cibo: aspetto, durezza, coesione, elasticità, adesività, friabilità, gommosità, oleosità, secchezza, umidità, profumo, calore etc… tutte caratteristiche che si possono apprezzare solo dalla sinergia dei sensi convocati al desco.
L’equilibrio lavora in modalità multisensoriale con la sinergia del sistema vestibolare, della vista, dei meccanocettori tattili plantari, della propiocezione che avviene attraverso i recettori dei tendini, dei muscoli, delle articolazioni, stabilendo una relazione stretta con il movimento e la statica del corpo.
La relazione tra udito e tatto ci ricorda che i suoni sono vibrazioni sonore e anch’essi possono essere recepiti in modalità multisensoriale, viviamo in una continua sinestesia che innesca le nostre emozioni, in una relazione continua tra ciò che è immateriale, come un’onda energetica, sonora, visiva, tattile e i suoi recettori.L’ascolto tattile è una tecnica che permette di far «sentire la musica a i sordi, ma è anche un modo per percepire la musica con diverse parti del corpo.
La percussionista scozzese Evelyn Glennie, sorda dalla nascita, ha imparato a percepire la musica usando tutto il suo corpo come cassa di risonanza. La ricerca di strumenti che aiutino i sordi a recepire le onde sonore ha portato all’ideazione di uno zainetto SubPack che permette al corpo e in particolare alla schiena, di diventare cassa armonica e far sentire le vibrazioni attraverso la cute, le ossa e il sangue. Un soggetto udente su cui è stato testato il dispositivo dice: «le vibrazioni sincopate del tamburo mi colpivano i polsi, poi il basso mi ha scosso la spina dorsale mentre la canzone rock si è spostata oltre le mie orecchie»
Infine un omaggio a una modalità sensoriale che, più di tutte le altre convoca i nostri sensi e li espande in conoscenza, emozioni, sentimenti, stringe relazioni, stabilisce legami, una modalità a cui ci siamo disabituati in questi anni di pandemia e di distanziamento sociale.
Mi riferisco al Bacio Il più epidermico dei gesti umani, ma anche il meno superficiale. Un piccolo gesto, pelle e pelle, pelle e mucose in contatto, che coinvolge il tatto, l’olfatto, la vista, il gusto, capace di esternare una gamma infinita di sentimenti: amore, compassione, dolcezza, dedizione, passione, riconoscenza, tristezza, dolore, perdono e riconciliazione……
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