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Guerra Israele-Hamas: i nuovi sfollati di Gaza

  • Vice
  • 13 ott 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 26 mag


di Vice

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La prima notizia desterà, ne siamo certi, uno stupore amaro in chi legge: Israele ha sganciato più bombe in 6 giorni di quelle che gli americani hanno sganciato in Afghanistan in un anno. Il numero più alto di bombe e altre munizioni sganciate in un anno durante la guerra in Afghanistan è stato poco più di 7.423. Aggiungo a questo dato meramente statistico: l'estensione territoriale su cui i bombardieri americano sganciarono il loro mortale carico è infinitamente superiore a quello della Striscia di Gaza e dintorni. Domandarsi gli effetti sulla popolazione civile e sull'ambiente non è, né sarà retorico. Premesso ciò, ogni altra considerazione, al netto delle atrocità perpetrate dall'uso terroristico delle rivendicazione palestinesi da parte di Hamas e soci, dovrebbe costringere la comunità internazionale a riflettere sullo squilibrio che permane da decenni tra uno Stato democratico perfettamente organizzato sul piano militare e un popolo ghettizzato, umiliato, vessato, tradito dai suoi stessi dirigenti ed oggi usato come scudo umano da Hamas, come quello palestinese. Un popolo che da nord della città di Gaza dovrà dare corso ad un esodo, diventare un popolo non eletto, ma di sfollati, per corrispondere all'ordine di evacuazione dettato dalle forze armate israeliane, l'IDF, come se si trattasse di una banale disposizione amministrativa: abbandonare le proprie case, prendere il necessario per sopravvivere e mettersi in cammino nella direzione opposta e stabilirsi nell'area sud del fiume Gaza "come descritto sulla mappa, per la vostra sicurezza personale. Sarà possibile rientrare a Gaza City solo dopo una notifica che lo confermerà". A sostegno, gli aerei dell’IDF hanno lanciato volantini a ovest della città di Gaza chiedendo ai residenti di evacuare dalle aree controllate dell'organizzazione terroristica di Hamas.

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Aggiunge l'IDF, con parole che evocano immagini segregazioniste ben presenti da decenni: "Non avvicinarsi all'area del recinto con lo Stato di Israele". Area. Recinto. Sembra di leggere quelle scritte che autorizzano nei nostri parchi la libera circolazione dei cani. Uno spazio, quindi, dedicato alle bestie. Che cosa c'è di così diverso dal lessico usato dai nazisti per "amministrare" l'Olocausto? E quel "sarà possibile rientrare", non ricorda così da vicino le assicurazioni delle SS, dopo le requisizioni e i fermi di persone di ascendenza ebraica nei ghetti delle città europee? Sappiamo come è finita.

L'Onu? Se ci sei, batti un colpo! Perché finora si è mosso come un anonimo e neutrale burocrate, rilanciando la disposizione dell'IDF: "Tutti i residenti di Gaza che vivono nel nord della Striscia di Gaza, 1,1 milioni di persone, dovrebbero evacuare nel sud della Striscia di Gaza entro ventiquattro ore". Sotto l'egida delle Nazioni Unite, ora l'umanità si sente davvero più rassicurata.









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