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Guerra in Ucraina: a "piccoli" passi verso la catastrofe

di Vice


Carichi di armi destinati a Israele che prendono la strada di Kiev, come ha ammesso il primo ministro di Tel Aviv Netanyahu; missili più potenti e di più lunga gittata, denominati GLSDB, efficaci a una distanza di circa 150 km, il doppio della portata effettiva delle batterie HIMARS che gli Stati Uniti consegneranno missili in Ucraina, secondo un rapporto della Reuters. Sono le nuove iniziative dell'amministrazione del presidente Usa Joe Biden - costo per Washington 2,2 miliardi di dollari - per sostenere la difesa militare invocata dal presidente ucraino Zelensky, sullo sfondo di un conflitto che, spogliato dai veli della ipocrisia, vede ormai la Russia contro l'Occidente e l'Occidente contro la Russia, con i cittadini dell'una e dell'altra parte increduli per come la strada stia diventando un piano inclinato, dove tutto rotola senza freni verso l'abisso. Ed è persino peggio dello scoppio della Grande Guerra.

Nell'agosto del 1914, infatti, si poteva concedere ancora all'umanità le attenuanti di non conoscere, né di immaginare (soltanto in parte, però, perché la Guerra di Secessione americana qualcosa avrebbe dovuto e potuto insegnare ai generali che usavano i soldati come carne da cannone) gli effetti devastanti delle armi che la tecnologia aveva sviluppato dall'ultimo scontro del 1870 tra due grandi Nazioni, Germania e Francia. Fu così che i Potenti del mondo, riluttanti, perché sordi a ogni appello di ragionevolezza, decisero di prendere per mano milioni di ciechi, trascinandoli come agnellini innocenti al macello.

Oggi non è così. La II guerra mondiale ha già raccontato tutto. E con le scoppio delle atomiche su Hiroshima e su Nagasaki anche di più. E le guerre successive - dalla Corea al Vietnam, dall'Afghanistan al Golfo, ai Balcani, all'Irak e ancora all'Afghanistan, e poi alla Siria, mentre a corollario fanno strage della popolazione civile i cosiddetti conflitti regionali - si sono conquistate di diritto il "merito" di entrare con dovizie di particolari nella barbarie e nella crudeltà applicate ad armi sempre più sofisticate. Tanto da sembrare persino naturale coniare - al colmo della stupidità umana, quasi a voler ovattare l'impatto reale nella percezione dell'opinione pubblica i- il termine di "bombe intelligenti".


Guardiamo all'avvenire con le parole del poeta inglese Wilfred Owen e combattente della Grande guerra che dedicò questa poesia ai pazienti dell'ospedale per disturbi nervosi in cui era stato ricoverato.


Sono uomini ai quali i Morti hanno rapito la mente.

La memoria fruga omicidi nei loro capelli.

Ne hanno visti di omicidi di massa.

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