Fu l'Armata Rossa a liberare Auschwitz: a chi servono i falsi scoop?
Aggiornamento: 31 gen
di Stefano Marengo

Il 27 gennaio, Giorno della Memoria, il giornale online “linkiesta” è uscito con un approfondimento dal titolo urlato: “Mistificazione sovietica. Sono stati gli ucraini a liberare Auschwitz, non i russi”. “Il cancello del campo di sterminio – spiega l’occhiello – è stato aperto dai soldati del 100° battaglione della divisione di Lviv, comandata da Anatolyj Shapiro, un ebreo nato a Poltava. Poi la propaganda di Mosca ha rimodellato la storia secondo convenienza”.
Maurizio Stefanini, autore dell’articolo, cita anche la tesi sostenuta nel corso di un convegno promosso dall’Istituto Gino Germani, tesi secondo la quale il “reparto” che liberò Auschwitz era “composto al novanta per cento da ucraini e per il restante dieci per cento da bielorussi”[1]. Dal che si dovrebbero presumibilmente trarre due conclusioni. La prima, esplicita, è che la Federazione Russa non ha alcun titolo a protestare per essere stata esclusa dalle commemorazioni del Giorno della Memoria, come in effetti è avvenuto. La seconda, implicita e allusiva, è che, tutto sommato, il contributo russo alla vittoria sul nazismo è stato decisamente sovrastimato per ragioni propagandistiche, a parte la perdita di vite umane (militari e popolazione civile) che oscilla tra i 20 e il 25 milioni.

Alcuni dati e precisazioni
Ora, detto senza perifrasi, quello di Stefanini è un tentativo piuttosto singolare di riscrivere la storia che si trascina dietro il sospetto di essere fatto a uso e consumo delle esigenze politiche odierne. Infatti, è sufficiente svolgere una rapida ricerca online per rendersi conto di come pressoché tutti i dati riportati siano falsi o mistificati. Per chiarezza, procediamo per punti:
1. La 100ma divisione fucilieri[2] era stata formata (anzi riformata) nella primavera del 1942 con coscritti provenienti dai distretti di Arkhangelsk e Vologda, nella Russia nordoccidentale. I suoi componenti, quindi, erano in stragrande maggioranza russi.[3]
2. La 100ma divisione fucilieri fu inquadrata prima nella 40ma armata a Voronezh (sempre in Russia)[4], e successivamente nella 38ma armata, che costituiva una delle formazioni del 1° Fronte Ucraino. Il 1° Fronte Ucraino, vale la pena ricordarlo, fu una delle principali direttrici della controffensiva sovietica dopo la battaglia di Stalingrado e fu comandato prima da Nikolaj Vatutin (assassinato nei 1944 dai banderisti del cosiddetto esercito insurrezionale ucraino, una formazione armata nazionalista, filonazista e collaborazionista, tuttora celebrata in Ucraina), poi dal maresciallo e Eroe dell'Unione sovietica Georgij Zhukov e, infine, da Ivan Konev, uno dei migliori strateghi dell'Armata Rossa.

3. La 100ma divisione fucilieri era la “Divisione Lviv”, non “di Lviv”, e prese il nome di Leopoli (Lvov/Lviv) non perché era composta da ucraini, ma perché contribuì alla liberazione di quella città nel luglio del 1944[5].
4. Anatolyj (Anatolij) Shapiro, che era in effetti nato a Poltava in Ucraina da famiglia ebrea, è ricordato anche in Russia come ufficiale sovietico decorato, tra l'altro, con gli ordini della Stella Rossa e della Grande Guerra Patriottica[6].
5. La 100ma divisione fucilieri, insieme alla 107ma, fu effettivamente quella che entrò ad Auschwitz, ma i primi militari sovietici ad arrivare ai cancelli del campo di sterminio furono quelli dalla 322ma divisione fucilieri (inquadrata nella 60ma Armata), che fu formata a Gorki, nel distretto militare di Mosca, quindi anch'essa composta in stragrande maggioranza da soldati russi[7][8].
1945: un solo soggetto politico, l'Unione sovietica
Precisati questi punti, occorrerebbe ancora ricordare che, quando si parla di Seconda Guerra Mondiale, ha davvero poco senso, sotto il profilo politico e militare, fare distinzioni tra ucraini e russi. All’epoca esisteva un solo soggetto politico, l’Unione Sovietica, e un solo esercito, l’Armata Rossa, che era l’esercito di tutte le repubbliche sovietiche e che liberò una parte dell'Europa dal nazismo. Ogni sua suddivisione era mista per provenienza etnica e nazionale. Ciò non toglie, tuttavia, che i soldati russi fossero quasi sempre in numero maggiore degli altri, non fosse altro perché nella Repubblica Sovietica Russa risiedevano circa i due terzi dell’intera popolazione dell’URSS.
In conclusione, è piuttosto allarmante che si continui a riscrivere la storia al servizio di posizioni che tendono a scivolare nella propaganda politica. Il fatto poi che ciò avvenga in una giornata che dovrebbe essere consacrata alla custodia della “memoria” non fa che aggiungere ulteriore imbarazzo all’intera vicenda. Tanto più che le tesi sostenute da “linkiesta”, come si vede, sono smentite da una agevole, e per più versi interessante, ricerca.
Note
[1]https://www.linkiesta.it/2023/01/auschwitz-ucraina-russia-campo/
[2]L’occhiello dell’articolo de “linkiesta” parla di 100mo battaglio, ma si tratta evidentemente di un errore: nessun 100mo battaglione fucilieri era inquadrato nella 100ma divisione Leopoli: https://ru.wikipedia.org/wiki/100%D1%8F_%D1%81%D1%82%D1%80%D0%B5%D0%BB%D0%BA%D0%BE%D0%B2%D0%B0%D1%8F_%D0%B4%D0%B8%D0%B2%D0%B8%D0%B7%D0%B8%D1%8F_(1-%D0%B3%D0%BE_%D1%84%D0%BE%D1%80%D0%BC%D0%B8%D1%80%D0%BE%D0%B2%D0%B0%D0%BD%D0%B8%D1%8F)
[3]https://dbpedia.org/page/100th_Rifle_Division_(Soviet_Union)
[4]https://pamyat-naroda.ru/documents/view/?id=440130304 [5]https://dbpedia.org/page/100th_Rifle_Division_(Soviet_Union)
[6]https://pamyat-naroda.ru/heroes/podvig-chelovek_nagrazhdenie16564091/ [7]https://www.rferl.org/a/russian-veteran-recalls-soviet-liberation-of-auschwitz-/26807978.html [8]https://peoplesdispatch.org/2020/01/27/liberation-of-nazi-concentration-camp-in-auschwitz-by-soviet-army/