Addio a Claude Raffestin, grande prof. della Geografia
- Michele Ruggiero
- 25 set
- Tempo di lettura: 3 min

Si è spento ieri, 24 settembre, nella sua casa torinese Claude Raffestin. Aveva 89 anni. Ai più il suo nome non dirà molto, ma, all'opposto, molto ha dato alla cultura europea. In particolare, nella materia che con grande passione ha insegnato per decenni all'Università di Ginevra: la Geografia, che scriviamo con la maiuscola, al contrario di quanto fa oggi la nostra scuola pubblica, che non ha trovato di meglio che farne una cenerentola.
Francese di nascita con passaporto svizzero, Claude Raffestin ha portato il suo sapere anche in Canada, Italia, Francia e ha svolto, negli ultimi anni della sua attività accademica, importanti ruoli amministrativi. Ha ricevuto numerosi premi, non da ultimo, nel 2004, il premio Lauréat du Mérite Alpin a coronamento di un'attività di studio che si è dispiegata su oltre duecento articoli scientifici e una quindicina di libri, tra i quali opere di rilievo come Géographie des frontières (PUF, Parigi, 1974); Pour une géographie du pouvoir (LITEC, 1980 – anche in lingua italiana e portoghese).
Per il piccolo mondo della Porta di Vetro, Claude Raffestin è stato un amico e un narratore speciale. Come quando insieme con sua moglie, Mercedes Bresso, cui va il nostro abbraccio, accolse la proposta di raccontare sul sito il loro giro del mondo in nave. E fu lui a indicare un taglio peculiare a quelle conversazioni con Mercedes Bresso, puntando l'occhio sugli oceani, sulle loro particolarità, criticità e diversità dalle molteplici sfumature. Era la fine del 2019 e l'appuntamento tra uno scalo e l'altro, dopo la partenza ai primi di gennaio 2020, prese il titolo di Dialoghi sull'ambiente, mentre la pandemia da Covid incalzava il mondo e la nave su cui erano imbarcati finì per "errare", in attesa di un'autorizzazione allo sbarco che fu concessa soltanto il 21 aprile, dopo quaranta giorni di confinamento.
Fu uno stato di costrizione che Mercedes e Claude però vissero "pescando" dall'oceano il meglio, come essi stessi scrissero: [...] abbiamo pensato che sarebbe stato difficile sopportare quell’errare per mare senza poter sbarcare. Le cose sono invece andate in modo diverso. Partiti con l’intento di punteggiare il lungo percorso con scali regolari, obiettivo del viaggio, la crociera si è trasformata in un percorso ininterrotto da un oceano all’altro, che ci ha fatto percepire tutto il fascino del mare. Contrariamente a quello che si poteva immaginare non è stato monotono: il mare si è mostrato come il paesaggio per eccellenza, capace di cambiare in continuazione e di suscitare emozioni ogni volta nuove. Ci vorrebbe un tempo più lungo per trovare le parole per esprimere questi cambiamenti; non a caso gli uomini di mare hanno elaborato un vocabolario molto ricco per rappresentare questi infiniti aspetti del loro mondo.
Da quell'esperienza, sapientemente trasferita da Mercedes Bresso in un libro, Claude Raffestin ha tratto ulteriori spunti per proseguire il rapporto con la Porta di Vetro, scrivendo fino a quando le condizioni di salute glielo hanno permesso. E di ciò gli saremo sempre grati. Come ricchi di gratitudine sono i messaggi che da ieri sera affollano la chat di discussione politica che Mercedes Bresso anima da alcuni anni. Ne abbiamo scelto uno, rappresentativo dei sentimenti che Claude ha saputo far circolare:
Cara Mercedes, che notizia terribile, sono rimasta senza parole… mi è subito venuto in mente lui [...] con la sua gentilezza di altri tempi, ma la sua incredibile modernità e ironia [...] Non potrò mai dimenticare il modo meraviglioso con cui amava conversare coi miei figli, aveva il fare di un maestro e nello stesso tempo si poneva sempre con una rara curiosità all’ascolto di persone tanto più giovani che lui faceva sentire speciali. Domani mattina dovrò dar loro questa notizia e immagino già il loro sgomento e dolore...
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