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Ultima ora: otto morti in un attentato a Gerusalemme


Guarda il video. Sale la tensione tra Israele e palestinesi, dopo il raid di ieri mattina nel campo profughi di Jenin da parte dell'esercito con la stella di David e il successivo lancio di missili da parte di Hamas.[1] Nel tardo pomeriggio, un uomo ha fatto irruzione in una sinagoga di Gerusalemme, nel quartiere di Neve Ya'akov, sparando sui fedeli in preghiera. Nella sparatoria, sarebbero rimaste uccise otto persone e una decina quelle ferite, ma il bilancio non è ancora certo. L'attentatore, secondo fonti della sicurezza israeliana, è stato ucciso.

Il primo ministro d'Israele Benjamin Netanyahu, che si è recato sul luogo dell'attentato, ha ricordato che la gravità del gesto trascende il numero delle vittime (otto) perché è stato effettuato a Gerusalemme nel giorno della Memoria della Shoah e nello Shabat, il giorno di riposo ebraico, in un momento di preghiera. Rilievi che fanno presagire un'altra e forte escalation della violenza tra ebrei e palestinesi, una violenza che da mesi insanguina la striscia di Gaza e i territori occupati attraverso uno stillicidio di morti e feriti da ambo le parti, che rinfocola l'odio tra le due comunità, chiudendo qualunque fessura di dialogo, anche a distanza.




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