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Sinodo valdese: un flash mob per ridare voce alla Pace a Gaza

Aggiornamento: 25 ago 2024

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Un flash mob, organizzato dalle "quattro sorelle" di fede, la pastora teologa Letizia Tommasone, la giornalista Gianna Urizio, la scrittrice Eliana Bouchard, la scritttrice Hilda Girardet, promotrici dell'appello internazionale per la pace a Gaza "Dalla parte di Abele", che ha raccolto centinaia di firme di evangelici e sottoscritto anche da numerosi cattolici, ha caratterizzato oggi pomeriggio, domenica 25 agosto, a Torre Pellice l'apertura del Sinodo Valdese.

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In un altro appello[1], un collettivo internazionale di insegnanti, giornalisti, attivisti, artisti e personalità di origine ebraica chiede un cessate il fuoco e una «solidarietà concreta con la popolazione martirizzata di Gaza». Nel documento si ricorda che dallo scorso ottobre, ogni giorno a Gaza, anziani, donne, bambini e uomini vengono deliberatamente presi di mira e uccisi. L'esercito di Tel Aviv attacca scuole, ospedali, campi profughi. Si accanisce contro medici, giornalisti, atleti e, tortura i prigionieri, come ha dimostrato il rapporto di B'Tselem. Da mesi, centinaia di migliaia di abitanti di Gaza sopravvivono sotto le tende nelle peggiori condizioni, con una mancanza di igiene che favorisce le epidemie.

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Il mondo lo sa e i leader tacciono. Alcuni si dichiarano «preoccupati», ma collettivamente permettono al governo di estrema destra al potere in Israele di distruggere ogni giorno un po' di più il diritto internazionale. Peggio ancora, continuano a fornire armi e munizioni ai genocidi. Gli Stati Uniti hanno appena rinnovato il loro finanziamento di miliardi di dollari a Israele per armi ed equipaggiamenti militari.

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La decisione necessaria, quella di sanzionare severamente questo Stato che commette i peggiori crimini con totale impunità, non è ancora stata presa.

"Noi, ebree ed ebrei, - si legge ancora nell'appello - poiché il crimine viene commesso in nostro nome, rifiutiamo di essere complici di queste atrocità, perché rifiutiamo che l'antisemitismo (che è parte della nostra storia interiore) sia usato per giustificare l'orrore.[2]


Note


[1] Per firmare l'appello, leggere il testo in inglese o consultare i firmatari in https://framaforms.org/appel-juif-international-contre-le-genocide-a-gaza-1724141001


[2] Le prime firme:

Simon Assoun (Tsedek, Francia)

Ariella Azoulay (Saggista e Fotografa, Stati Uniti, Israele)

Etienne Balibar (Filosofo, Francia)

Michel Benizri (Attore, Francia)

Manon Boltansky (NPA, Francia)

Rony Brauman (medico, Francia)

Eitan Bronstein (De-colonizer, Belgio, Israele)

Éléonore Bronstein (De-colonizer, Belgio, Israele)

Judith Butler (Filosofo, Stati Uniti)

Zohar Chamberlain Regev (Flottiglia della libertà, Israele)

Shelley Cohen Fudge (JVP, Stati Uniti)

Laurent Cohen Medina (traduttore, Spagna)

Liliana Cordova-Kaczerginski (IJAN, Spagna)

Hilla Dayan (sociologa, Israele, Paesi Bassi)

Sonia Fayman (UJFP, Francia)

Dror Feiler (EJJP, Svezia)

Gabriel Hagaï (rabbino, Francia)

Shir Hever (économista, Germania/Israele)

Carolyn Karcher (Professore, JVP, Stati Uniti)

Pierre Khalfa (Sindacalista, Francia)

Daniel Kupferstein (Cineasta, Francia)

Déborah Leter (Tsedek, Francia)

Jean-Marc Lévy-Leblond (Fisico, Francia)

Gus Massiah (CRID, Francia)

Béatrice Orès (UJFP, Francia)

Ilan Pappé (Storico, Israele)

Nurit Peled-Elhanan (professore, Israele)

Donald Pelles (JVP, Stati Uniti)

Fanny-Michaela Reisin (Professore, Germania)

Yakov Rabkin (Professore, Canada)

Catherine Samary (Ricercatrice, Francia)

Jérôme Segal (Professore associato, Francia)

Yonatan Shapira (ex pilota, Israele)

Michèle Sibony (UJFP, Francia)

Eyal Sivan (Cineasta, Saggista, Francia/Israele)

Pierre Stambul (UJFP, Francia)

Michel Staszewski (Professore, Belgio)

Marcelo Svirsky (Professore, Argentina e Australia)

Lea Tsemel (avvocata, Israele)

Dominique Vidal (Giornalista, Francia)

Richard Wagman (UJFP, Francia)

Michel Warschawski (Giornalista e militante, Israele)



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