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Senatori coraggiosi... perché non dite a Sinner quello avete detto a Julia Unterberger?

  • Menandro
  • 29 mag 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

di Menandro


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Senatori davvero muscolarmente e "maiuscolamente", come direbbe Cetto La Qualunque, comico criminale della Magna Magna Italia, quelli che non hanno lesinato un chiaro e solenne "impara l'italiano" alla collega senatrice Julia Unterberger. Di professione avvocato, capogruppo delle Autonomie, Julia Unterberger, cognome che svela le sue ascendenze sopra la Gotenstellung, la famosa linea gotica, si è infatti resa rea, oltre che di aver apostrofato come “disgustoso e maleducato” l'applauso del centrodestra alle parole di Alberto Balboni nei confronti della senatrice a vita Elena Cattaneo [1], di esprimersi con una accennata inflessione tedesca. Comprensibile visto che a darle i natali è stata Merano, rinomata località montana dell'Alto Adige o Südtirol, secondo la versione austriaca.

Ma al senatore di Fratelli d'Italia Alberto Balboni, che con Unterberger condivide la professione forense, evidentemente i "crucchi" non li può digerire. Li sono indigesti. Quell'accento forse gli fa venire anche l'orticaria. Alla stessa stregua del suo illustre concittadino Italo Balbo, il quadrumviro della Marcia su Roma, uno che i crucchi li aveva stesi a raffica durante la Grande Guerra e che, non soddisfatto della macelleria da trincea, nel dopoguerra si era poi esercitato con un repertorio di violenza che spaziava dagli assalti alle cooperative rosse, mettendo il suo manganello al servizio degli agrari sulla schiena di inermi mezzadri, agli incendi delle Camere del Lavoro, fino ad essere sfiorato, dài, picia e martèla, per dirla tutta in ferrarese stretto, anche dall'accusa di omicidio di don Minzoni.

Cose d'altri tempi, quando il fascio a Ferrara si piccava di non guardare in faccia nessuno, neppure quella notte del '43, in quel 15 novembre quando i repubblichini di Salò misero al muro per rappresaglia 15 antifascisti nei pressi del Castello Estense.

Cose davvero d'altri tempi che la democrazia oggi ci risparmia. Tuttalpiù, la destra si diverte con l'infantile irruenza verbale e manescamente si agita tra gli scranni del Parlamento, per poi accontentarsi di bacchettare la pronuncia di Julia Unterberger. Ma lo fa per passatempo, per gigioneria, tra una madre di tutte le riforme e l'altra, come direbbe la signora Giorgia. Mai e poi mai, statene certi, farà comunquemente lo stesso con la "bandiera" Jannik Sinner, nato a San Candido, Val Pusteria, in provincia di Bolzano, fino al 1918 sotto le bandiere dell'Impero Austro-Ungarico. Passi per la maleducazione, ma al ridicolo non c'è rimedio.



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