Per passione, non solo musica e parole...
- a cura del Baccelliere
- 1 giorno fa
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Aggiornamento: 19 ore fa
Accanto alle donne per il 25 novembre, nel ricordo di Ornella Vanoni
a cura del Baccelliere

Oggi, 25 novembre, è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne istituita dall'Onu per ricordare le tre sorelle Mirabal, assassinate in questa stessa data del 1960 nella Repubblica Dominicana piegata dalla dittatura di Rafael Leónidas Trujillo. Questa è la premessa, e non se ne stupiranno i lettori, per ritornare sui binari della "nostra passione", quella che ci conduce diretti al ricordo di una grande artista, Ornella Vanoni, che ci ha lasciati quattro giorni fa, all'età di 91 anni.
I primi approcci alla notorietà di Ornella Vanoni sono stati segnati da un falso storico. Le canzoni della mala, che Ornella, giovanissima, interpretava con intensità e passione[1], erano un’invenzione di Fo e Strehler con le musiche di Fiorenzo Carpi. La malavita, già allora, era meno romantica e più violenta di quanto queste canzoni la facessero apparire. Ciononostante il falso storico ebbe meriti innegabili. Erano canzoni belle e verosimili. E diedero l’opportunità ad Ornella Vanoni di mettere in evidenza il proprio talento vocale.
Fin da subito la caratteristica principale della sua voce si rivelò essere il timbro. Per restare alle grandi cantanti italiane, non aveva l’estensione di Mina né il pathos di Milva. Ma poteva contare su una unicità che la rendeva riconoscibile immediatamente e su una duttilità che l’avrebbe portata ad affrontare i repertori più diversi.
La carriera di Ornella Vanoni è stata eccezionale non soltanto per essersi sviluppata su quasi sette decadi ma anche per la capacità di rinnovarsi. Aveva una curiosità innata. Questo le ha permesso di essere la musa dei cantautori - vedasi il suo lungo connubio con Gino Paoli[2] - di dedicarsi alla musica brasiliana - fra le altre cose un meraviglioso disco con Toquinho e Vinicius de Moraes[3] - e di affrontare il jazz - Gerry Mulligan[4] e più di recente Paolo Fresu[5]. E aveva un’ironia che le consentiva di non prendere troppo sul serio il proprio ruolo nella musica italiana.
Negli ultimi anni si era avvicinata a cantautori della nuova generazione come Colapesce e Dimartino[6] e aveva mostrato di apprezzare un rapper come Marracash. I suoi siparietti con Fabio Fazio la vedevano pronta a scherzare su se stessa e sui propri tic, a mostrarsi con sincerità.
Per tutte queste ragioni Ornella Vanoni ci mancherà. Guardava con un certo fastidio a uno dei brani che più di frequente le erano richiesti, quell’Appuntamento[7] che era una cover di Roberto Carlos - i brasiliani centravano già - con testo italiano di Bruno Lauzi. Oggi ci viene da pensare che aver accettato questo definitivo, strano ed inevitabile appuntamento sia stata l’ultima delle sue follie. Addio Ornella.
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