Pensiero cattolico e Scuola di Francoforte, il dialogo è destinato a continuare?
- Gian Paolo Masone
- 2 giorni fa
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di Gian Paolo Masone

La Scuola di Francoforte, fin dai primi inizi, segnati dalla rapida ascesa al potere del nazismo - che presto costringerà i suoi rappresentanti ad emigrare negli USA - si è caratterizzata per la novità dell’approccio interdisciplinare ai problemi sociali e alla messa a punto di una teoria critica immanente alla società in iniziale continuità evolutiva con quella marxista dalla quale, peraltro, ha negli anni preso grande distanza.
Le attenzioni del pensiero cattolico verso la Scuola si sono dipanate lungo quasi un secolo tra momenti di emersione e momenti sotto traccia con un andamento che ricorda da vicino quello della nave di Caleuche che alternava momenti di visibilità a momenti di navigazione subacquea.
L’inizio di una tale attrazione viene talvolta individuato nella nostalgia di un “totalmente Altro” espressa da Max Horkheimer (1895-1973) alla fine dei suoi anni.
Questa espressione, intesa come un riconoscimento del ruolo della religione – peraltro assimilabile ad altre di pensatori di area marxiana (per tutti: La Rivoluzione con all’interno il Nano della Teologia di W. Benjamin) - resta però troppo isolata nel pensiero del Direttore della Scuola per poter essere considerata il punto di partenza di un interesse ecclesiale che invece risulta più stimolato dal complesso delle stringenti critiche alla moderna configurazione della razionalità raccolte nell’opera Critica dell’Illuminismo dello stesso pensatore.
Concordanza diagnostica
A scanso di fraintendimenti, quando si parla di una vicinanza del pensiero cattolico e dei Papi verso Francoforte, si parla, in realtà, di una semplice concordanza diagnostica sui mali di una civiltà che appare, su entrambe le sponde, contrassegnata da un esubero di ragione strumentale dimentica di ogni etica. Sarebbe foriero di una pericolosa confusione andare oltre il concetto di un terreno comune perché i Francofortesi, sia pure con modalità più raffinate di quelle del primo marxismo, praticano una critica atea e materialista alla società tardo capitalistica mentre la Chiesa, nell’affrontare la stessa problematicità, parte da una visione e dalla difesa di un uomo che è titolare come tale di una dignità trascendente con una evidente diversità di presupposti e di destino.
Dell’interesse ecclesiale che, man mano si estenderà alla prima e seconda generazione della Scuola, getterà i semi in modo particolare l’opera di W. Adorno che pure resterà assolutamente ateo fino alla morte.
Il lascito di questo pensatore sta nel rifiuto dell’ottimismo insito nella dialettica hegeliana che nella realtà non riesce a chiudersi in una sintesi armoniosa e pacificante e che deve lasciare spazio a un pensiero sempre inquieto. Da questa premessa nasce poi una nuova definizione degli ultimi della società che non è più semplicemente sovrapponibile alle masse operaie del marxismo e comprende tutti gli emarginati e gli “scarti”.
Merito precipuo di Adorno è anche quello di avere per primo smascherato il ruolo dell’Industria Culturale nella costruzione nel sostegno alla società capitalistica.
La pubblicazione del saggio Minima Moralia di Vincenzo Rosito (2021) da parte dell’Università Gregoriana - e nella Collana I Grandi Libri della Tradizione Cristiana - costituisce un esplicito riconoscimento della rilevanza delle analisi adorniane e rappresenta un altro rilevante momento di emersione del richiamo che l’analisi sociale dello studioso esercita nel mondo cattolico.
Alcuni richiami francofortesi nelle Encicliche
Questa pubblicazione, evento culturale importante che non ha avuto il rilievo che avrebbe meritato, è giunta al termine di un cammino iniziato con Paolo VI non tanto nella Populorum Progressio (1967), che pure contiene la sottolineatura di uno sviluppo che deve essere integrale e non solo economico ma, in particolare, nella Octogesima Adveniens (1971) nel punto in cui viene additata la creazione di bisogni superflui da parte del sistema e nell’interrogativo circa il destino dell’Uomo che, dopo aver affermato il proprio dominio sulla natura, appare destinato a ricadere nella schiavitù degli oggetti che ha prodotto.
Altra prossimità di analisi tra la Scuola e la S Sede deve essere considerata la parte dell’enciclica in cui viene criticata l’ipervalutazione del progresso additato come una nuova religione; non è difficile in queste espressioni ritrovare l'eco di quelle usate, in particolare da Adorno, nella critica all’industria culturale (bisogni indotti) o da Horkheimer nella Dialettica dell’Illuminismo quando condanna la conversione della razionalità in una risorsa posta al servizio di un disegno di dominio e di un progresso fine a sé stesso.
Meno evidente l’influenza dei Francofortesi durante il papato di Giovanni Paolo II che pure nella Centesimus Annus (1991) critica con forza la società del benessere diventata la società dei consumi.
Con Benedetto XVI il discorso diventa più complesso. Da una parte, il Papa è protagonista di una importante operazione mediatica attraverso l’incontro con Habermas, suo amico personale, reduce dall’incontro con la Svolta Linguistica della filosofia analitica e esponente della seconda generazione della Scuola ma, dall’altra, nell’Enciclica Caritas in Veritate, l’unica forte eco francofortiana che il Papa sembra cogliere è quella della manchevolezza di una tecnica svincolata dall’etica e dalla verità (che è la trasposizione del concetto della tecnica al servizio della ragione strumentale) e, se vogliamo, la critica al super sviluppo.
Con queste precisazioni occorre comunque dare atto a Papa Benedetto di aver preparato un clima favorevole all’intensificazione dell’attenzione sulle analisi socio culturali della Scuola
Diversa e più profonda la ricezione di contenuti mutuati da Adorno e Horkheimer con Papa Francesco: la Laudato Si' (2015) rappresenta il punto più alto di convergenza – ovviamente sempre e solo diagnostica- tra Roma e Francoforte.
I concetti di paradigma tecnocratico come radice umana della crisi ecologica, la provenienza del bene e della verità proveniente da un modello tecnologico, l’uso irresponsabile e l’abuso dei beni, la denuncia della cultura consumistica, la natura ridotta a oggetto materiale per i fini umani, l’individuo isolato nella globalizzazione dell’indifferenza sono tutti concetti che richiamano - secondo molti attraverso il filtro di Romano Guardini - analoghe conclusioni e terminologie dei primi Francofortesi.
Corre l’obbligo di ricordare che convergenze tra scuole filosofiche e pensiero cattolico chiamato a inculturarsi sono comuni e fruttuose; per limitarsi a due esempi tra i tanti possibili, tutti possono riconoscere un debito di Barth nei confronti di Kierkegaard e di Moltmann in quelli di Heidegger. Anche in questa consapevolezza, va, tuttavia, sottolineato che l’interesse dei Papi verso la Scuola di Francoforte ha una particolarità: quella di essere sopravvissuto sotto il tiro di una polemica anche violenta che ha identificato la Scuola come il cavallo di troia del marxismo.
La storia continua…
… ma la storia continua con nuovi protagonisti: a Francoforte, dopo Habermas, si sono succeduti altri pensatori e a Roma si è insediato Papa Leone XIV.
È ancora presto per poter prevedere con sicurezza la continuazione e gli sviluppi di una convergenza che ha attraversato praticamente un secolo. Possiamo però fare delle ipotesi partendo da una parte, dalle nuove conclusioni cui sono giunti gli ultimi francofortesi e, in particolare A. Honneth e H. Rosa e, dall’altra da alcune parole di Papa Leone
A. Honneth, muovendo dalla convinzione che l’identità nasca dalla relazione, elabora e promuove il concetto di riconoscimento nelle diverse sfere di vita e legge nelle lotte del movimento femminista come anche in quelle degli operai e degli attivisti per i diritti civili come lotte che, prima di tutto sono lotte, per il riconoscimento. Una società ingiusta non è solo quella che mal distribuisce la ricchezza, ma anche quella che nega il riconoscimento a singole persone o gruppi ingenerando sofferenza.
H. Rosa si concentra su una critica alla modernità focalizzata sulla accelerazione (che non coincide con la velocità) cui è soggetta ogni parte della vita in continuità e conseguenza dell’idea tecno capitalista per cui il sistema debba reggersi esclusivamente su una stabilizzazione dinamica. Un tipo di stabilizzazione che obbliga a correre sempre più per mantenere semplicemente la posizione generando un nuovo tipo di alienazione che si traduce sempre più in burnout.
Il rimedio proposto è la sperimentazione della risonanza intesa come la rivitalizzazione di una relazione viva e reciproca con il mondo…ma la risonanza, che non può essere pianificata o ottimizzata, richiede tempo e imprevedibilità. L’esperienza risonante può essere ritrovata in oasi di risonanza quali un lavoro dignitoso, nell’arte, nella natura e nell’amore o nell’amicizia.
H Rosa, negli ultimi scritti fa trasparire non solo un semplice apprezzamento verso la Chiesa – valorizzato in un recente intervento del cardinale e Arcivescovo di Torino Cardinale Repole - ma segnala, addirittura, la necessità delle comunità religiose sia pure in chiave di oasi di risonanza.
Il nuovo Papa, - che già nel nome, si riallaccia al predecessore Leone XIII, autore della enciclica Rerum Novarum - fondativa della moderna Dottrina Sociale della Chiesa- nel discorso di Torvergata (2 agosto scorso) ai giovani ha già avuto modo di rimarcare la disconnessione tra il desiderio umano di infinito e le risposte offerte dalla società contemporanea. Nella recentissima esortazione Apostolica Dilexit Te ha poi collegato alcune ingiustizie che si ritrovano nella società di oggi a strutture sociali ingiuste quali il peso esagerato conferito al merito.
In conclusione, sulla base di una analisi sia pure incompleta delle prime parole del Papa e dal rapidissimo excursus sulle conclusioni degli ultimi francofortesi, mi sembra possibile formulare l’ipotesi che, nell’approfondire le manchevolezze della nostra società, anche Leone XIV potrà avvalersi anche dell’apporto degli epigoni di Horkheimer e di Adorno.













































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