Dal Monferrato all'Austria l'arte abbraccia i diritti umani
- Alberto Ballerino
- 2 giorni fa
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di Alberto Ballerino

Tra Monferrato e Austria, in una sorta di gemellaggio a distanza, nasce un messaggio di pace e tolleranza in contrasto con i tempi oscuri che stiamo vivendo. Gli echi arrivano dalla mostra allestita nel MAM (Museo d’Arte Moderna) di Gazoldo degli Ippoliti in provincia di Mantova. Mostra che il pubblico ha accolto con grande favore, suggerendo agli organizzatori di posticipare la chiusura di una settimana, fino al 30 novembre.
L’iniziativa è nata nello scorso maggio, quando l’antico Palazzo Sarto in Grazie di Curtatone (Mantova) ha ospitato la sesta edizione dei “Simposi internazionali d’arte contemporanea” dedicata al tema dei 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Protagonisti gli artisti monferrini, Max Della Mora, Elena Caterina Doria ed Æno (Emanuela Serafino), e austriaci, Elisa Andessner, Peter Assmann, Leonard Neuhauser e Anna Schrems. La fotografa Marina Tomasi ha curato il reportage sull’operazione.
A distanza di qualche mese, le porte del MAM si sono aperte alle opere realizzate in questa occasione per volere della direttrice Paola Artoni che deciso di dedicare le mostre del 2025 ai diritti umani e alle nuove generazioni. Anche l’anno scorso era stato accolto quanto prodotto nel Simposio, in quel caso dedicato all’utopia della Repubblica dell’Ossola.
“Riflettere oggi sui diritti umani richiede una particolare attenzione e la voce disturbante degli artisti diventa qualcosa di necessario. La loro inquietudine chiede pace e giustizia e i loro cuori battono all’unisono con i più fragili della terra”, spiegano i due curatori Paola Artoni e Paolo Bertelli.
Alle pareti della Sala della Musica del MAM si raccolgono i messaggi degli artisti. Elisa Andessner, Anna Schrems e Æno si sono dedicate ai diritti delle donne, nel surreale paradosso che più cresce l’uguaglianza e più aumenta la violenza contro di esse. Le immagini proposte sono un forte richiamo a una situazione sempre più inaccettabile.

I disegni di Peter Assmann ci fanno riflettere sul fatto che la Dichiarazione Universale del 1948 ha quasi ottant’anni, è figlia della pace dopo la fine della Seconda guerra mondiale, eppure non solo non è rispettata ma è continuamente messa in discussione. Solo l’unione ci salva. Dedicati alle inscrizioni lasciate dai pellegrini che hanno visitato nei secoli il santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie e alle indicazioni di “proprietà privata” nello stesso luogo, i frottage (tecnica che consiste nello sfregare un foglio di carta appoggiato su una superficie in rilievo, come una foglia, una moneta o una pietra, per far apparire la texture sottostante sul foglio) di Leonard Neuhauser diventano una riflessione sull’isolamento e sulla comunità.
Elena Caterina Doria ha disegnato su delle striscioline di carta, utilizzando trenta numeri dei biglietti di attesa dei supermercati: sono espressione di una quotidianità che considera questi degli oggetti consueti e di consumo, l’artista ci ricorda che lo stesso può avvenire per i diritti. Max Della Mora ha voluto ricordare l’articolo 11 relativo al diritto a un giusto processo, estrapolando dai mass media due immagini visivamente simili, l’una relativa all’arresto di un presunto terrorista e l’altra a una scorta armata dinnanzi a un “Ecce homo” di Tiziano.

Provengono dall’area casalese Elena Doria, Max Della Mora ed Æno. Tutti hanno voluto sottolineare proprio il valore dell’incontro tra persone diverse e della loro collaborazione. Æno, nella foto a lato al lavoro, sottolinea con forza questo aspetto: “L'esperienza di lavoro all'interno di una residenza artistica non rappresenta solamente un momento di creatività e produzione artistica ma bensì è sempre molto di più. Incontrarsi, conoscersi, vedere nascere il proprio lavoro e quello degli altri rappresenta un momento di intima condivisione spirituale intellettuale e creativa.
Ogni scambio diventa una ricchezza unica, dove molte volte l'idea di partenza viene completamente disattesa per una nuova creazione dettata dall’incontro di emozioni pensieri e tecniche di tutti gli artisti. Per me è sempre un piccolo miracolo, come se improvvisamente una pagina nuova voltasse ogni volta. Non si torna mai a casa uguali, qualcosa è accaduto e rimarrà per sempre. Per la prima volta a Grazie di Curtatone questo è più che mai vero per me che ho realizzato un opera su muro rimasta lì, segno del mio esserci stata”.

Max Della Mora (sua l'opera a lato) spiega come questo aspetto della collaborazione sia una componente significativa anche del modo in cui ha realizzato il suo lavoro:
“Un’iniziativa molto interessante. Cosa che non sempre accade, si è instaurata tra i vari artisti una collaborazione molto fattiva relativa anche alle idee su cosa realizzare. Per esempio, io ho preparato l’immagine di una scorta armata davanti all’‘Ecce Homo’ di Tiziano, lasciando accanto uno spazio vuoto e chiedendo agli altri come avrebbero completato l’opera e quale significato avrebbe dovuto avere. Ognuno mi ha dato la sua idea e io poi ho fatto le mie scelte ma questa collaborazione è stata molto bella”.
Elena Doria aggiunge come lo scambio di idee si sia coniugato felicemente anche con un tema così importante come i diritti umani. “Le residenze artistiche – dice - sono sempre un momento interessante perché costituiscono uno scambio culturale prima ancora che artistico. Ascolti esperienze che inevitabilmente non sono tue, provenienti anche dall’estero, per cui è molto bello e costruttivo. Questa in particolare era su un tema molto difficile e si rischiava veramente di cadere nel banale e nel retorico. Però, allo stesso tempo, quello dei diritti dell’uomo è sempre attuale come argomento perché vengono calpestati ogni giorno in un modo o nell’altro.

Questo anche in Italia o in paesi dove si pensa che la civiltà abbia ormai raggiunto un buon livello, pur non essendo la situazione così grave come in altri luoghi. Ho affrontato il tema ponendomi una domanda: ‘In quale momento toccherà a me vedere calpestati i miei diritti? Mi sono posta tale interrogativo mentre banalmente ero in attesa dentro un supermercato davanti a un bancone. Stavamo tirando via dei bigliettini, aspettando il nostro turno e così mi sono chiesta quando sarebbe venuto anche il nostro turno di vedere calpestati i nostri diritti. Allora ho raccolto tutti i bigliettini dall’1 al 30, quali sono i diritti, e ho incominciato a formare con loro una forma di testo di fondo, disegnando delle figure di esseri umani inerenti a ogni singolo diritto”.
La mostra, realizzata in collaborazione all’Associazione Postumia, è sostenuta da ArteS e Pink Noise, a conferma del medesimo spirito di sostegno delle arti e di impegno civile. Per l’occasione è stato pubblicato un catalogo, impreziosito dal testo dello scrittore, sceneggiatore e regista austriaco Andreas Gruber, da sempre impegnato nel sociale.
L’apertura al pubblico è a ingresso libero nelle giornate di martedì (dalle 10 alle 16.30), mercoledì (dalle 9 alle 12), giovedì (dalle 15 alle 17.30), venerdì (dalle 9 alle 12), sabato (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.30), domenica (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18).













































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