Scompare "il re della moda" Giorgio Armani, aveva 91 anni
- La Porta di Vetro
- 3 set
- Tempo di lettura: 2 min

Gli inizi di Giorgio Armani, scomparso oggi all'età di 91 anni, cominciarono con la vendita di una vecchia Volkswagen per dare vita alla società in un piccolo appartamento di due camere, insieme con il suo compagno della sua vita, Sergio Galeotti, il primo ad avere creduto nelle sue qualità di grande stilista. Erano gli anni Settanta. E da quell'incontro in Versilia, alla Capannina, acquistata nei giorni scorsi, riportando la memoria a contatto con i suoi più vivi sentimenti, per il giovane dagli occhi azzurri che si era trasferito a Milano da Piacenza con la famiglia, si schiudeva la porta per andare alla conquista del mondo della moda, lasciandosi definitivamente alle spalle gli anni trascorsi alla Rinascente e con lo stilista Nino Cerutti.
Come raccontò in una bella intervista concessa ad Alain Elkann nel novembre del 1991, pubblicata su La Stampa, avrebbe voluto fare il regista cinematografica, il destino aveva comunque voluto che dietro la macchina da presa, a parlare di lui in un film presentato al Festival di Venezia, ci fosse nientedimeno che Martin Scorsese.
Dalla morte di Sergio Galeotti a metà degli anni Ottanta, le cronache, fossero "rosa", "finanza", "economia" "cultura", "sport", "giudiziaria", incidenti di percorso inclusi nei suoi molteplici impegni e iniziative, direttamente o indirettamente mai l'abbandonarono, insieme con le polemiche che alimentano in un corto circuito a volte perverso la moda, in cui davvero il battito di una farfalla può provocare uno tsunami. Ancora si ricordano le incomprensioni a distanza con Donatella Versace per una presunta frase sul fratello Gianni, ucciso alcuni anni prima a Miami, o con Valentino, quando i due si ritrovarono nella singolare situazione di essere convinti che Paola di Belgio, alla sua prima visita da regina in Italia, avrebbe indossato un loro abito. In fondo, solo ritagli di cronaca sempre trasformati in un crescendo della sua fama.
Ma uno dei tributi più sinceri alla sua personalità ricevuto da Giorgio Armani fu quello di Franco Grillini, presidente onorario dell'Arcigay, all'indomani del suo coming out in America. Scrisse Grillini in quella circostanza: "Gli siamo molto grati di questo passo, che rispettiamo e apprezziamo, [perché] il coming out di persone note in tutto il mondo è di grande importanza per tutti, gay e non".
Parole non formali, che contribuirono anche a mettere scelte personali difficili, di un universo accettato con il contagocce, anche sotto quella luce dell'eleganza che alla fine degli anni Novanta gli aveva riservato il Financial Times definendolo "il re della moda italiana".













































Commenti