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Punture di spillo: "Torino merita un'opposizione più costruttiva"


a cura di Pietro Terna


Le grandi battaglie in democrazia giustificano e glorificano l’ostruzionismo; il filibustering, in inglese. Molti ricorderanno, certo non per averlo visto nel 1939, il magnifico film di Frank Capra “Mr. Smith va a Washington”, con un giovane James Stewart nella parte di un neo senatore, Jefferson Smith, e un già affermato Claude Rains (a sinistra di Stewart nella foto in basso) nella parte del corrotto. Smith si accorge di essere stato manipolato e parla 23 ore per bloccare un provvedimento nefasto. Ora abbiamo l’ostruzionismo anche a Torino, in questo caldo luglio, con l’opposizione in Comune che presenta un elenco di emendamenti [1] che supera le 20 pagine (22, mancando il 23 delle ore di Stewart). Emendamenti che non hanno nulla dell’eroismo di Mr. Smith, ma si limitano a proporre di mettere virgole al posto di punti e virgola o viceversa, tanto che si può anche approvarli in blocco...


Che cosa è successo? Che l’opposizione alla Giunta comunale di Torino tenta di far sapere che esiste, destata dal clima elettorale che si è acceso nel momento sbagliato. Acceso non per il caldo, ma per i calcoli sbagliati di Conte e per quelli – che mi auguro sbagliatissimi di Salvini, soprattutto se per la decisione è arrivato qualche aiutino da Mosca. Una corrispondenza del serissimo Guardian [2] valuta molto negativamente, per l’Europa nei confronti di Mosca, la nostra crisi e cita il “Putin-fan Salvini”.


Negli ultimi giorni ci sono state tensioni in Commissione bilancio del Comune, e poi in Consiglio. Provo a delineare quanto accaduto, non solo per amore di cronaca o di polemica, ma per delineare i contenuti per i torinesi.


In Commissione bilancio i consiglieri Garcea (Forza Italia), Russi (5Stelle) e Crosetto (Fratelli d’Italia), sia pure con giustificazioni diverse, hanno preso spunto dall’assestamento di bilancio, di per sé non particolarmente rilevante, per risollevare una polemica assai sterile sul Patto per Torino. Il Patto è l’operazione con cui il Sindaco Stefano Lo Russo e l’assessora Gabriella Nardelli hanno messo in sicurezza il bilancio, assicurandosi un contributo ventennale per un totale di 1,1 miliardi, con un peso maggiore negli anni dal 2022 al 2025 (quasi il 50%).

Il profilo temporale dei contributi vale per tutti i beneficiari: Torino con Napoli, Palermo e Reggio Calabria. Torino ha ottenuto che fosse tenuto in conto anche il peso dell’indebitamento, altrimenti sarebbe stata esclusa. All’importo del contributo occorre concorrere [3] con risorse proprie, con un’azione concomitante che va dal 25 al 60% massimo (alla fine, quando i totali saranno minori), sotto forma di maggiore gettito o di riduzione di spesa.


La polemica che arriva dai banchi dell’opposizione è che in questo modo si aggrava il disavanzo futuro del bilancio, soprattutto a carico delle prossime Giunte, per il peso della partecipazione del Comune. Ops: non si tratta di fondi da trasferire allo Stato, ma di una azione di miglioramento del bilancio con risorse proprie. Le risorse complessive aumentato, e di molto, in ogni caso! Se sono concentrate all’inizio è per le azioni urgenti da mettere in atto. Sembra che questa semplice aritmetica contabile sia assai ostica per una parte del Consiglio comunale.


Passiamo al PNRR e agli altri fondi in arrivo [4] a Torino, soprattutto per gli investimenti. Si tratta di 675 milioni del PNRR, 434 da altri fondi europei e nazionali, 1,8 miliardi per il prolungamento della linea 1 della metropolitana e per l’avvio della linea 2. Non si tratta di fondi ipotetici e diluiti nel tempo, ma di risorse pronte, in gran parte concentrate nei prossimi anni. Una cura ricostituente e rigenerante per la nostra città, che non ha paragoni nel passato, né li avrà nel futuro.


Il Sindaco ne ha riferito il 25 luglio in Consiglio e poi il 26 in Commissione bilancio, con approfondimenti tecnici. L’opposizione ha polemizzato il 25 sulle preoccupazioni espresse a proposito delle temibili ricadute della crisi di Governo. Esaurite le polemiche, in Commissione non si è presentata. Eppure questa volta si trattava solo di controllare dei totali, non di analizzare registrazioni contabili...


È possibile essere a conoscenza dei dettagli della situazione di Torino rispetto alle risorse in arrivo; valutare la risposta politica e amministrativa della Città; analizzare i provvedimenti relativi e rendersi conto dei problemi aperti, ascoltando la registrazione [5] della seduta della Commissione. Si tratta di poco più di un’ora.Se la contabilità è ostica, consoliamoci con una canzone [6] sulla partita doppia (nell'immagine a destra, Luca Paciolo, inventore del famoso sistema contabile), ma poi riconcentriamoci su Torino e sui problemi da affrontare, gravi per il futuro dell’economia e gravissimi, ora, nel sociale: problemi che possono essere sottovalutati solo ostinandosi a non leggere i dati e a non parlare con le persone.

Si apre una campagna elettorale che sin dall’inizio si profila durissima. Manteniamo tutti, di sinistra, di centro o di destra, i nervi saldi e proviamo, in ogni fase, a ragionare di Torino e per Torino.



Note


[3] Molto interessante la comunicazione, di fine marzo, dell’assessora Nardelli in Consiglio comunale: http://www.comune.torino.it/cittagora/altre-notizie/sessione-di-bilancio-la-relazione-dellassessora-nardelli.html

[4] Dati base della relazione del Sindaco in Consiglio il 25.7.2022: https://terna.to.it/relazioneSindacoInConsigiioComunale20220725QUADRO_GENERALE.pdf


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