Partecipazione è (e) il senso della politica, una proposta della Porta di Vetro
- La Porta di Vetro
- 13 nov 2024
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“È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora”. Così Winston Churchill alla Camera dei Comuni nel 1947, a due anni dal voto popolare che lo aveva estromesso dopo aver guidato il Regno Unito alla vittoria contro Hitler e a un anno dal celebre discorso di Fulton sulla cortina di ferro e l'inizio della Guerra fredda.
E il pensiero immediato corre al potente Elon Musk, neo entrato nella stanza dei bottoni della Casa Bianca, ambasciatore di una fobia per giudici, migranti e qualunque altro soggetto in movimento, tutti da neutralizzare rigorosamente con un sistema di puntamento laser (verbalmente) sulla scia delle intenzioni dichiarate del neo presidente americano Donald Trump; entrambi, perfetti campioni della negazione alla partecipazione alla politica dei cittadini.
Partecipazione in Italia di per sé in caduta libera, sia nella forma istituzionale, alle urne, sia nella dichiarazioni di vicinanza o consonanza alla politica, sempre più bassa, se appena appena un cittadino su 10 dichiara di esserne interessato, secondo l'Istat.
Insomma, tra la citazione dei nomi di Musk e di Trump, e i dati sul "consenso" della politica, dovrebbe essercene abbastanza per far rinascere il desiderio della discussione, di un ritorno alla partecipare, senza che ciò suoni come un'utopia o un'illusione.
Nei mesi scorsi, con numerosi articoli dedicati direttamente e non o indirettamente proprio alla partecipazione politica,[1] nei fatti la Porta di Vetro ha posto le basi per avviare un percorso di coinvolgimento che prenderà il via domani pomeriggio alle 17.45, al Circolo De Amicis di corso Casale 134 a Torino. Sarà anche un'occasione di incontro e di tentativo d'elaborazione collettiva rivolta a tutti i lettori e i simpatizzanti dell'Associazione per proseguire su questa strada.
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