Osservando i nostri tempi
- Domenico Cravero
- 23 set
- Tempo di lettura: 3 min
La formazione del cittadino, impegno fondamentale della scuola
di Domenico Cravero

Accompagnare da adulti la nuova generazione Alpha, oltre alla formazione della persona, alla socializzazione del nativo-digitale e alla formazione dello studente, richiede ancora il riferimento ad altre aree educative: la formazione del cittadino e del personale stile di vita.
Nell’incontro personale e pubblico con i preadolescenti può essere molto utile creare le condizioni che li aiutino a interrogarsi sul proprio ruolo di giovani italiane/i e di cittadine/i del mondo. Si può, per esempio, aprire un libero confronto su come i ragazzi considerano il luogo in cui vivono e le relazioni che instaurano con le persone, su quale importanza danno ai valori della pace e dell’uguaglianza, se e come contribuiscono alla salvaguardia della natura. Si può chiedere loro come possono partecipare ad affrontare i problemi della città. Potremmo così incontrare sorprese che mettono in discussione il pregiudizio secondo cui gli adolescenti sarebbero demotivati e senza ideali. Secondo l’Indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti (IARD 2024) le ragazze e i ragazzi vorrebbero avere la possibilità di affrontare a scuola temi che considerano di grande interesse dall’educazione sessuale alle sostanze, dal bullismo a Internet, ma anche una lettura attenta della Costituzione.
La formazione del cittadino, infatti, è un impegno fondamentale della scuola. Lo studio della storia, della letteratura e delle arti può diventare un riferimento costante per identificare valori, diritti, doveri, compiti e comportamenti delle persone e delle istituzioni. La vera formazione del cittadino avviene però fuori dalla scuola, svolgendo servizi utili alla comunità (come la cura agli anziani e ai bambini, lo svolgimento di mansioni nel volontariato o come “l’aiuto animatore” fin dalla 3° media). I preadolescenti possono essere invitati a considerare il valore della professione e del lavoro che svolgeranno dopo il loro percorso scolastico. Il cittadino si forma in particolare nelle pratiche di riconoscimento intergenerazionali da organizzare nei paesi e nelle città. L’organizzazione di questi riti di passaggio è l’obiettivo più importante dell’accompagnamento educativo. Gli adolescenti stanno affrontando sfide difficili e molti di loro, a scuola come nella socializzazione e negli ambienti di vita e di servizio, lasciano trasparire il loro lato luminoso. Occorrerebbe che gli adulti se ne accorgessero. Anche nella società complessa, per educare ci vuole un “villaggio”: un’alleanza intergenerazionale come via diretta e accessibile per ricostruire una comunità educante, una rete che sostenga senza imprigionare, con i preadolescenti. La spinta alla nascita della soggettività acquista un risalto prorompente all’ingresso nella generazione Alpha. Lo sviluppo cognitivo ed emozionale del preadolescente lo rende sensibile alle domande essenziali dell’umano: che senso ha la mia vita? quale progetto la rende degna di essere vissuta? Che ne sarà di me? Il preadolescente diventa gradualmente una persona con le sue idee e i suoi valori. Sa cosa vuole dalla vita, si propone di realizzare qualcosa di nuovo e di utile per sé e per gli altri. Si forma uno stile personale di vita, apre strade inedite di spiritualità. I gusti estetici, i valori e le virtù, le convinzioni e le pratiche religiose che si sviluppano in questo arco dell’età evolutiva della vita tenderanno a perdurare nell’adolescenza, per consolidarsi nella futura età adulta.
La formazione umana e religiosa è il miglior investimento della comunità. Il preadolescente dovrà darsi tempi di riflessione invece di inseguire il tutto e subito, imparare ad accettare proprie imperfezioni, invece di limitarsi a consumare musica film e social per evitare di rimanere sola/o. L’area della spiritualità comporta disciplina: la parte più profonda di sé richiede pratiche costanti, per entrare nella propria interiorità emozionale. Formato al bello e al giusto, il preadolescente potrà misurarsi e resistere a una pressione commerciale insistente e invasiva, dove le merci diventano inconsistenti stili di vita e meri prodotti emozionali. L’accompagnamento educativo raggiungerà il suo obiettivo se non lascerà che la fragilità sia interpretata come immaturità ma, educata all’antifragilità, alimenterà una coraggiosa fiducia verso un futuro tutto da inventare.













































Commenti