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Mercedes Bresso

Orizzonti d'Europa.

Aggiornamento: 8 nov 2024

Dall'attività politica al coinvolgimento dei cittadini


di Mercedes Bresso


Spesso al Parlamento Europeo, intenti come siamo a correre da una sala riunioni a un’altra per partecipare alle tantissime riunioni, perdiamo di vista l’aspetto ideale del nostro lavoro. Io credo che dovrebbe essere quello di fare da tramite fra le istituzioni e i cittadini, che si aspettano di capire come l’Europa intende rispondere alle grandi sfide di questo nostro complicato secolo, garantendo loro protezione, sicurezza, benessere e, anche, felicità. Parola inusuale che dovremmo utilizzare più spesso: la felicità deriva non solo dalla garanzia di avere un lavoro e una casa, ma anche dal sentirsi parte di progetti entusiasmanti, capaci di costruire futuro. Ecco, forse l’Unione dovrebbe presentarsi di più come un grande progetto per il futuro di tutti noi e particolarmente dei più giovani, per far sì che gli europei abbiano un posto non marginale nella storia futura del mondo. Così questo mio articolo comincia dalle riunioni e finisce con un’Europa per i cittadini, le due facce del nostro lavoro.


Verso la fine della legislatura

Fervono a Bruxelles le riunioni per completare il lavoro della legislatura, cioè per trovare gli accordi, attraverso i triloghi fra Parlamento, Consiglio e Commissione, sui provvedimenti ancora aperti e che dovranno poi essere ratificati in plenaria dal Parlamento e dal Consiglio. Resta incerta la ratifica da parte del Consiglio della legge sul ripristino della natura perché alcuni Stati sembrano avere cambiato idea e non vogliono confermare l’accordo siglato dagli ambasciatori. Sembrano esserci problemi per trovare l’accordo sulla creazione, con la partecipazione di quasi tutte le istituzioni europee, di un Organismo indipendente per coordinare i loro regolamenti etici, ad oggi molto disomogenei. Il Consiglio vorrebbe firmare ma non darvi applicazione, il Parlamento esita ad accettare una situazione squilibrata.

Difficoltà anche sul parere su un atto delegato della Commissione sui biocarburanti per l’aviazione, relativi ai materiali organici utilizzabili per la sua produzione.

Tempi stretti, fibrillazioni pre-elettorali fra i gruppi politici, a volte ripicche. Eppure bisogna tenere i nervi saldi e cercare di concludere il massimo possibile: rinviare potrebbe significare perdere anni, perché la nuova legislatura dovrebbe praticamente ricominciare da capo.


In visita al Parlamento

Adesso voglio passare al secondo argomento, parlandovi di una pratica molto interessante e poco conosciuta. Ogni deputato europeo ha diritto a più di cento visitatori all’anno, che ricevono un rimborso per il viaggio e il soggiorno e vengono accompagnati a visitare il Parlamento, il museo della storia europea, fatti partecipare a volte alle riunioni dei gruppi o assistere alla plenaria o a qualche riunione. Vengono anche accolti dal parlamentare che li ha invitati e da un funzionario. Quest’ultimo spiega loro quali sono e come funzionano le istituzioni europee e in particolare il Parlamento, mentre il deputato racconta la sua personale esperienza dell’Europa, in quali Commissioni lavora e come si svolgono le sue attività.

Di solito questi gruppi sono composti da giovani, che hanno così l’opportunità di capire meglio le istituzioni europee e di prepararsi a essere cittadini orgogliosi della loro doppia cittadinanza, nazionale ed europea. Vedere sciamare questi gruppi di giovani nei corridoi del Parlamento, incontrarli nelle aule e parlare con loro, è una bellissima esperienza per noi e per loro, che imparano a sentire quegli immensi palazzi come la propria casa in Europa. E tantissimi di loro si preparano così a partecipare agli Erasmus o a utilizzare le molte opportunità, come le lauree binazionali o gli stages nelle istituzioni.


Riscoprire il senso dell'idealità comunitaria

In questo anno e pochi mesi di mandato, ho avuto l’opportunità di portare molti gruppi, perché ci sono state date delle quote aggiuntive per compensare quelle mancate del periodo del Covid. Ed è stato veramente piacevole ricevere tanti giovani a volte alla loro prima esperienza elettorale ma anche, ad esempio, un gruppo di pensionati felici di capire meglio una Istituzione per cui hanno votato tante volte.

Pochi giorni fa, a Rivoli, è stato organizzato un incontro con alcuni dei gruppi che sono già venuti o stanno per venire ed è stato un vero piacere scoprire il livello di preparazione di questi giovani, sentire che hanno capito l’importanza di essere cittadini consapevoli di questo nostro grande continente e di tessere relazioni con i loro coetanei degli altri paesi, per evitare quello che stanno facendo ora i tanti governi di destra dell’Unione: rispolverare i vecchi slogan nazionalistici, rifiutare le norme comuni, in particolare quelle che garantiscono la libera circolazione delle persone e le regole dello stato di diritto.

Forse questi ragazzi e ragazze hanno capito meglio di noi che l’Europa deve essere un progetto dei cittadini e non degli Stati e che è un grande ideale e non un luogo dove negoziare qualche soldo in più.

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