top of page

Non solo Italia... viaggio nell'Europa insolita e misteriosa

Le case color miele dei Cotswolds, un viaggio suggestivo nel passato (seconda parte)


di Ivano Barbiero


Si conclude oggi la visita dei Cotswolds, la regione collinare nell'Inghilterra centrale, che nella prima parte di sabato scorso [1] il nostro viaggiatore ha perlustrato mettendo la freccia verso Burford e da quel villaggio di poco più di mille abitanti a un centinaio di chilometri da Wimbledon si è mosso su Stow-on-the-Wold e successivamente a Lower Slaughter, nel Gloucestershire, per poi fermarsi a Gloucester, ad ammirare la splendida Cattedrale gotica, set cinematografico dei Harry Potter. Ora il motore si riaccende per puntare sull'incantevole e minuscolo Bibury (600 abitanti), che lo scrittore William Morris (1834-1896) definì, come ci ricorda Barbiero, "il più bel villaggio dell'Inghilterra". E da questa porta d'ingresso riprendiamo ad immergersi nelle bellezze dei Cotswolds.


Altri 41 chilometri di auto ed eccoci a Bibury (nella foto copertina), luogo altrettanto incantevole per il suo fascino storico, per l’architettura pittoresca e per il paesaggio naturale. Non fosse altro per una delle immagini considerate più iconiche d’Inghilterra: “Arlington Row”. Si tratta di una fila di antiche case in pietra risalenti al XIV secolo, originariamente usate come magazzini di lana e poi trasformate in abitazioni per tessitori nel XVII secolo. Abitazioni in pietra calcarea con tetti spioventi e giardini curati, che creano anche in questo caso un’atmosfera da fiaba.

Bibury è attraversata dal fiume Coln, ed è circondata da verdi colline, ruscelli limpidi e sentieri tranquilli, perfetti per passeggiate panoramiche. È stato William Morris, celebre artista e scrittore dell’Ottocento (nella foto), che ha definito questo luogo “il villaggio più bello d’Inghilterra” e da allora ha attratto visitatori da tutto il mondo. Difatti, qui troverete ogni giorno decine e decine di turisti cinesi, giapponesi, indiani, peruviani, argentini, statunitensi, francesi, italiani, tutti in fila a percorrere le strette stradine o infilati in ogni angolo pur di riuscire a fotografare ogni centimetro possibile e immaginabile.

Poco meno di mezz’ora e a una trentina di chilometri troviamo Tetbury, pittoresca cittadina nella contea del Gloucestershire, conosciuta per il suo fascino storico e la sua architettura in pietra tipica. Conta poco meno di 6500 abitanti ed ha origini medievali; fu un importante centro per il commercio della lana. Il centro è caratterizzato da eleganti case georgiane, strette strade acciottolate e l'antico Market House, una struttura del XVII secolo con arcate in pietra, simbolo del passato mercantile della città. Molto rinomata per i suoi negozi di antiquariato, boutique artigianali e gallerie d'arte, si trova vicino a Highgrove House, la residenza di campagna del Re Carlo III (ex Principe di Galles), che ha contribuito a far crescere l'interesse turistico per la zona.

Anche in questo caso si tratta di una meta ideale per chi cerca un soggiorno rilassante immerso nella campagna inglese, con paesaggi ondulati, giardini storici e sentieri perfetti per escursioni. Ogni anno si celebra il Woolsack Races, un evento che celebra il suo passato legato proprio a questo commercio. Quest’anno l’appuntamento è per il 26 maggio, dalle 10 alle 17, lungo la ripida Gumstool Hill. Come sempre verrà celebrata la forza e la resistenza dei partecipanti, che devono correre su e giù per la collina portando un sacco di lana del peso di 60 libbre (circa 27 chili) per gli uomini, e 30 libbre (circa 14 chili) per le donne. Esistono anche categorie per i più giovani e per i bambini. Oltre alle gare, l’evento offre una giornata di intrattenimento per tutta la famiglia, con musica dal vivo, bancarelle di artigianato locale, cibo da strada e giostre vintage.

Identico discorso si può fare per Castle Combe, a poco meno di 22 chilometri di distanza da Tetbury, villaggio dei più suggestivi, spesso considerato “il più bello dei Cotswold” (e talvolta dell’intero Regno Unito). Situato nel Wiltshire, vicino a Chippenham, questo minuscolo borgo sembra uscito da un film medievale; infatti, è stato spesso usato come set cinematografico (come in “War Horse” e “Stardust”). Le case sono costruite con la tipica pietra color miele dei Cotswolds, con tetti spioventi, sempre di pietra, senza insegne moderne o cavi elettrici visibili, grazie a rigide regole di conservazione. Tutto è straordinariamente autentico, dalla Market Cross - antica struttura coperta nel cuore del villaggio, che un tempo segnava il centro del mercato - alla Chiesa di St. Andrew con un bellissimo orologio medievale funzionante.

Anche in questo caso accanto all’edificio sacro c’è un suggestivo cimitero e una piccola fontana storica con un flusso continuo chiamata “Dipping Well”, ovvero un tipo di pozzo utilizzato tradizionalmente per scopi igienici o religiosi. Poiché questa fontana è situata vicino al Market Cross, la sua posizione suggerisce che potesse essere utilizzata dai mercanti e dai residenti per scopi igienici durante il commercio o altre attività quotidiane. Anche il ponte di pietra sul ruscello Bybrook che guarda verso le casette allineate lungo la strada principale è una delle immagini più iconiche del villaggio. Proprio per questa sua integrità storica, è un luogo molto frequentato da fotografi, artisti e coppie in cerca di romanticismo.

Da Castle Combe a Lacock, il viaggio è breve: 14 chilometri. Situato nel Wiltshire, al margine sud-orientale della regione, nonostante sia tecnicamente fuori dai confini ufficiali dei Cotswolds, Lacock viene spesso incluso negli itinerari turistici della zona per via del suo straordinario patrimonio architettonico e della sua atmosfera d’altri tempi. Questo pittoresco villaggio ha poco più di mille abitanti ed è noto per la sua straordinaria conservazione architettonica. Molti edifici risalgono al XIII e al XVIII secolo, con case in pietra e a graticcio, vie lastricate e assenza di insegne moderne o fili elettrici visibili, cosa che contribuisce alla sua atmosfera senza tempo. Lacock Abbey, fondata nel 1232, fu trasformata in residenza privata dopo la dissoluzione dei monasteri.

È famosa anche per aver ospitato William Henry Fox Talbot, uno dei pionieri della fotografia, che qui scattò una delle prime immagini fotografiche permanenti nel 1835. L’abbazia ospita oggi un museo dedicato a lui.

Da segnalare che l’intero villaggio è di proprietà del National Trust, un’organizzazione di beneficenza fondata nel 1895, dedicata alla protezione e conservazione del patrimonio storico e culturale, il che ha contribuito a mantenere intatto il suo aspetto storico. Questa organizzazione è la più grande proprietaria terriera del Regno Unito. Si finanzia grazie alle donazioni, iscrizioni dei membri, biglietti d’ingresso e volontariato, possiede più di 500 siti tra case storiche e riserve naturali.

Visitare un luogo gestito dal National Trust significa non solo godere di bellezze uniche, ma anche sostenere attivamente la conservazione del patrimonio britannico. Anche Lacock è stato utilizzato come luogo per numerosi film e serie TV grazie al suo aspetto autentico. Alcuni esempi: Lacock Abbey è stata usata per girare diverse scene di Harry Potter ambientate a Hogwarts. Downton Abbey, Orgoglio e Pregiudizio, Animali Fantastici e Cranford sono stati girati qui. Proprio per favorire l’uso cinematografico e preservare l’autenticità, questo villaggio non ha semafori, fili elettrici visibili o insegne luminose. Il villaggio ospita spesso fiere, mercatini e rievocazioni storiche che attirano turisti da tutto il mondo.

Un’altra ora di viaggio (quasi 56 chilometri di distanza) ed eccoci a Wells, situata nel Somerset, nel sud-ovest, che è stata spesso definita “la città più piccola d’Inghilterra”. Infatti, pur avendo lo status ufficiale di city, ha una popolazione di poco più di 10.000 abitanti. Il gioiello cittadino è la Cattedrale, un capolavoro di architettura gotica del XIII secolo; con una facciata che è famosa per le sue oltre 300 statue scolpite, mentre all’interno si trovano archi a forbice unici nel loro genere. Caratteristica e unica è la Vicars’ Close (foto in alto), la strada residenziale medievale più antica d’Europa ancora abitata. Costruita nel XIV secolo per ospitare i canonici del coro della cattedrale, è straordinariamente ben conservata. Merita una visita anche il Palazzo Vescovile (Bishop’s Palace), residenza storica dei vescovi di Bath e Wells da oltre 800 anni; è circondato da un fossato e splendidi giardini ed ospita anche le famose sorgenti (le “wells”) che danno il nome a questo luogo.

Per queste sue caratteristiche Wells è stata spesso usata come luogo per film storici e fantasy (ad esempio, “Hot Fuzz”), grazie al suo centro storico ben conservato e all’assenza di elementi moderni invasivi. All’interno della Cattedrale, sul lato nord del transetto, si trova uno dei più antichi orologi astronomici funzionanti al mondo ed è un vero gioiello del Medioevo, considerato un capolavoro di ingegneria. Risale al 1390, ed è stato costruito da Peter Lightfoot, un monaco dell’abbazia di Glastonbury.

Una replica esterna, visibile nella facciata del palazzo vescovile, fu aggiunta nel XVII secolo. Il quadrante mostra il movimento del sole e della luna rispetto alla Terra (in stile geocentrico medievale); segna inoltre le fasi lunari, le ore e i minuti ed ha una raffigurazione della sfera celeste con 24 ore, in stile pre-copernicano. Affascinanti poi gli automatismi meccanici: ogni quarto d’ora, quattro cavalieri in armatura girano in tondo sopra il quadrante, rappresentando un torneo cavalleresco. Alla stessa ora, un giullare meccanico, chiamato “Jack Blandifers”, posizionato sopra il quadrante interno dell’orologio, a circa 9 metri di altezza, colpisce una campana con un martello per segnare l’ora esatta. Inoltre, con i suoi piedi, colpisce due campane per segnare i quarti d’ora: una per il quarto passato e una per quello futuro.

Questo meccanismo è rimasto in funzione per secoli, con restauri e aggiornamenti nel tempo. Nel XIX secolo, il meccanismo originale fu sostituito e trasferito allo Science Museum di Londra, dove è ancora in funzione. L’attuale meccanismo è stato installato dai vittoriani e continua a funzionare sia l’orologio astronomico, che il quadrante esterno.

Le ultime tre tappe di questo sorprendente tour le abbiamo riservate ad altrettanti luoghi che non sono situati nei Cotswolds ma che meritano senz’altro una deviazione. Innanzi tutto, Salisbury, distante 73 chilometri da Wells, che è nella contea di Wiltshire, ma si trova a sud della regione, fuori dai confini ufficiali dell’Area of Outstanding Natural Beauty (AONB) dei Cotswolds. Quindi, pur essendo relativamente vicina (specialmente alla parte sud-occidentale dei Cotswolds), non ne fa parte. Salisbury ha però la chiesa dei record, costruita in appena 38 anni (1220-1258), un tempo eccezionalmente breve per una struttura di questa grandezza. Ufficialmente conosciuta come Cathedral Church of the Blessed Virgin Mary si trova in un prato verde (il Close) che è uno dei più estesi d’Inghilterra ed è circondato da palazzi storici. Senza alcun dubbio è una delle chiese più iconiche d’Inghilterra, non solo per la sua bellezza architettonica, ma anche per gli oggetti storici e curiosi che custodisce al suo interno.

La facciata è in stile gotico inglese "Early English Gothic", caratterizzato da un'abbondanza di sculture con numerose statue di santi, re e vescovi incastonate in nicchie. Vanta poi la guglia più alta del Regno Unito (123 metri), il chiostro più grande e la chiusura più imponente. Ciò che non noterete è che la guglia è leggermente inclinata: a causa del peso (6500 tonnellate), la struttura ha subito alcuni spostamenti ed è stata rinforzata nel tempo per impedirne crolli. La cattedrale ospita inoltre l’orologio meccanico funzionante più antico al mondo, risalente al 1386 circa. Non ha quadrante, perché all’epoca gli orologi segnavano il tempo solo con rintocchi sonori, ma è ancora in funzione ed è una vera rarità.

Da ammirare anche la magnifica collezione di vetrate, tra cui il Rosone. Pure i chiostri di Salisbury sono considerati i più grandi del Paese e furono costruiti appena cinque anni dopo il corpo principale della cattedrale. I due alberi di cedro presenti all’interno del chiostro furono piantati circa 150 anni fa per commemorare la salita al trono della Regina Vittoria. Al suo interno la cattedrale mostra caratteristiche e dettagli interessanti, a cominciare dalla Cappella della Trinità che contiene un santuario del vescovo Osmund, che qui venne collocato dopo la sua canonizzazione nel 1457. La navata, lunga 123 metri, è alta e stretta e ben illuminata grazie alle finestre alte con tre ordini che comprendono un’arcata a sesto acuto, il marcapiano e l’arcata inferiore. Tra i pilastri della navata si trovano le tombe di molti personaggi famosi e influenti, tra cui William Longespée, figlio illegittimo di Re Enrico II. Al centro della navata c’è una fontana contemporanea a specchio (living water font), creata dallo scultore William Pye, che riflette il soffitto come un perfetto specchio d’acqua.

Tuttavia, l’indubbia attrazione principale è la presenza del documento forse più importante di tutta la storia inglese e del diritto occidentale, la Magna Charta, esposta in un ambiente protetto con spiegazioni multimediali e storiche. Oggi ne restano solo quattro copie originali e una delle meglio conservate è appunto custodita nella Chapter House (Sala Capitolare) ottagonale del XIII secolo. La Magna Charta Libertatum (o “Grande Carta”) è un documento firmato nel 1215 dal re Giovanni d’Inghilterra (detto ” Senzaterra“) dopo una rivolta dei baroni inglesi stanchi della sua politica autoritaria e fiscale.

Un documento che è considerato una pietra miliare nella storia della democrazia perché limitava il potere assoluto del re. Non solo, stabiliva il principio che tutti, incluso il sovrano, sono soggetti alle legge e riconosceva alcuni diritti fondamentali come il giusto processo e che i baroni e i cittadini hanno diritti che devono essere rispettati. Nel documento veniva anche stabilito che nessuno può essere arrestato o punito senza un processo equo (“habeas corpus”) e che il re non può imporre tasse senza il consenso del suo consiglio (un’idea embrionale di Parlamento). Per la prima volta nella storia inglese, il potere del sovrano veniva formalmente limitato dalla legge.

Nei secoli la Magna Charta ha ispirato altri documenti fondamentali come la Dichiarazione d’Indipendenza americana (1776) e la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino francese (1789). Anche se molte delle sue clausole originali sono oggi superate, questo scritto è rimasto simbolo duraturo della libertà individuale e della giustizia.

Da Salisbury a Waverley Abbey, situata a Farnham, nel Surrey, ci sono 117 chilometri e il viaggio in auto dura un’ora e mezza. Merita fare questa deviazione per visitare un sito storico e archeologico noto per essere stato il primo monastero cistercense fondato in Gran Bretagna, nel 1128 da Guglielmo Giffard, vescovo di Winchester. Il luogo è gestito da English Heritage ed è accessibile gratuitamente dal pubblico. Le rovine sono raggiungibili con una breve passeggiata di 350 metri attraverso un campo con terreno irregolare. Si consiglia di indossare scarpe adatte e fare attenzione alla presenza di animali al pascolo.

Situato in un’ansa del fiume Wey, immersa in un ambiente suggestivo e tranquillo, un tempo parte integrante della vita monastica, l’abbazia fu colonizzata da monaci provenienti da L'Aumône, un’abbazia in Normandia. Nel periodo medievale, durante il XII e XIII secolo, questo luogo di preghiera e meditazione godette di grande prosperità. In seguito, fu duramente colpito dalle inondazioni del fiume Wey e subì anche difficoltà durante la peste nera nel XIV secolo. Nel 1536, durante il regno di Enrico VIII, l'abbazia fu soppressa come parte della Dissoluzione dei monasteri. I suoi edifici vennero in parte demoliti e i materiali riutilizzati per costruzioni private. I resti oggi visibili sono imponenti e testimoniano la tipica architettura cistercense, caratterizzata da semplicità e rigore. La chiesa abbaziale è in gran parte scomparsa, ma le fondamenta sono visibili. Il refettorio è una delle strutture meglio conservate; si possono vedere parte delle pareti e delle volte. Il capitolo (sala capitolare) è parzialmente conservato con arcate romaniche, mentre le tracce della pianta del chiostro sono leggibili sul terreno. Restano porzioni murarie e alcune stanze riconoscibili dei dormitori e degli ambienti monastici.

Un altro luogo di estrema pace e meditazione è il Castello medievale di Nunney, nel Somerset, a due ore e mezzo di auto e a 185 chilometri di distanza. Quest’ultimo spostamento vi potrà anche sembrare massacrante, ma ne varrà realmente la pena, perché vi sembrerà di fare un autentico tuffo nel passato. Nunney Castle è stato costruito nel 1373 da Sir John de la Mare, un cavaliere che accumulò ricchezze durante la Guerra dei Cent’anni.

Il castello fu eretto su un precedente maniero non fortificato e ottenne una licenza reale per essere dotato di merli, caratteristica che gli conferì il titolo di “castello”. La struttura è circondata da un ampio fossato e presenta una pianta rettangolare con quattro torri angolari, Nel corso dei secoli, questo edificio passò attraverso diverse famiglie nobili e durante la Guerra Civile Inglese, nel 1645, fu assediato dalle forze parlamentari e subì danni significativi, in particolare al lato nord. Nonostante ciò, la struttura rimase in buone condizioni fino al XX secolo. Nel 1910, una porzione del muro nord crollò, ma il castello fu restaurato e oggi è gestito da English Heritage come attrazione turistica gratuita.

Vi parlavamo prima di pace e tranquillità, ma uno sguardo d’insieme lascia immaginare quali guerre e lotte si siano vissute durante i suoi secoli di vita. Oggi invece quel che più stupisce sono le frotte di papere con le loro numerose nidiate che hanno scelto i prati intorno al castello e il fossato per continuare indisturbate il ciclo della vita.

Note


Commenti


L'associazione

Montagne

Approfondisci la 

nostra storia

#laportadivetro

Posts Archive

ISCRIVITI
ALLA
NEWSLETTER

Thanks for submitting!

bottom of page