Nel Palazzo di Vetro va in scena l'orgoglio francese: Macron riconosce la Palestina
- La Porta di Vetro
- 22 set
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Aggiornamento: 23 set
Intanto l'Italia, con Giorgia Meloni atterrata a New York, attende...

C'è un'Europa che non ha paura di Netanyahu, né di essere aggredita politicamente dal suo governo o dal suo incrollabile alleato Donald Trump, e che si schiera contro il massacro dei Palestinesi nella Striscia di Gaza, contro la volontà dello Stato di Israele di negare il diritto alla vita dei gazawi. Lo ha spiegato il presidente della Francia Emmanuel Macron ieri all'Assemblea generale dell'Onu, seguendo con il riconoscimento dello Stato di Palestina quei Paesi europei, dalla Gran Bretagna a Portogallo, Belgio, Finlandia, Lussemburgo, Malta, Repubblica di San Marino, insieme con Canada, Australia e Nuova Zelanda.
Un annuncio, quello francese, in nome della Pace, per spegnere le fiamme di una guerra che assomiglia sempre più a un genocidio, se non lo è già, proprio "perché i palestinesi non sono gente di troppo sulla Terra". Ma l'azione diplomatica conferma anche un altro proposito, fondamentale per la Francia, che guarda al Medio Oriente: quello di ritornare ad avere un ruolo di primo piano nell'area del Mediterraneo, di non cedere alla all'espansione territoriale dello Stato di Israele che con aerei e carri armati sta cercando di realizzare un nuovo ordine mondiale, usando in maniera indiscriminata pressioni, minacce e aggressioni senza più alcuna distinzione verso chi al primo accenno di dissenso si considera un "nemico", incluse le missioni Unifil.
Il presidente Macron non ha escluso l’apertura di un’ambasciata francese in Palestina a patto che Hamas rilasci tutti gli ostaggi e che si avvii un cessate il fuoco. Per Israele e Stati Uniti il discorso di Macron è di facciata, puramente simbolico. Una reazione che prefigura l'ennesimo arroccamento della diade Trump-Netanyahu, che si regge su proiezioni strettamente personali, e in alcuni casi caricaturali, come quando i due accusano gli altri di odio con parole che sono l'essenza stessa dell'odio.













































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