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Mazzata sul trasporto pubblico piemontese: il governo taglia risorse per 23 milioni di euro

di Nadia Conticelli


La maschera è caduta. Nei tempi e nei modi previsti rispetto ai rumors che circolavano da settimane. Infatti, l’Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi, nell'aula di Palazzo Lascaris ha confermato oggi, 15 luglio, che il Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico Locale subirà un taglio di almeno 23 milioni di euro per il Piemonte, a seguito della nuova ripartizione ministeriale basata sui cosiddetti Livelli Adeguati di Servizio (LAS). Il colpo inferto alla nostra Regione è durissimo e si abbatte su un sistema di trasporti la cui fragilità è nota ed è pagata quotidianamente dai cittadini, dagli utenti e, aspetto paradossalmente trascurato, dalla rinuncia ad utilizzarlo per non vivere sulla propria pelle disservizi e inefficienze: corse soppresse, ritardi, mezzi obsoleti sullo sfondo di territori isolati. Morale: il taglio segna l'inizio dello smantellamento del servizio pubblico di mobilità. Come ho avuto modo di dichiarare in una nota congiunta con il consigliere del Movimento Cinquestelle Alberto Unia "Il Governo nazionale premia le Regioni considerate virtuose, penalizzando quelle in difficoltà, senza tenere conto dei contesti territoriali o delle scelte del passato. Il Piemonte, fanalino di coda in questa classifica, paga un prezzo altissimo". E non potrebbe essere altrimenti, perché la riduzione di 23 milioni di euro non è insignificante. E se in generale equivale a ridurre autobus, pullman, treni, riduzione delle corse a scapito dei bisogni di pendolari, studenti, lavoratori, anziani e intere comunità già oggi escluse dal diritto alla mobilità, nello specifico il provvedimento si rivela una stilettata profonda al Trasporto pubblico locale (TPL) proprio oggi che si avviano le gare per il nuovo affidamento nelle aree metropolitane, a partire da Torino e Cuneo. Per dare un'idea di che cosa significhi nel concreto, misure come gli abbonamenti 'Formula' per gli studenti rischiano di saltare. E la proposta regionale sul trasporto gratuito per gli universitari su Torino, pur positiva, non è sufficiente a coprire il vuoto di 23 milioni.

La discussione sul taglio non deve oscurare l'importanza delle strategie complessivamente in corso sul territorio: dagli investimenti infrastrutturali alla realizzazione della nuova linea ferroviaria SFM5, ai collegamenti con l’aeroporto e al prolungamento della metropolitana, la futura linea 2 e la linea tramviaria 12. Dopodiché ci si ritrova dinanzi al solito, grosso punto interrogativo: chi garantirà i costi di esercizio di queste opere una volta completate? Non basta prendere atto dei tagli. D'intesa con il consigliere Unia si è chiesto di verificare i criteri adottati dal Ministero, fare chiarezza sui conti della Regione e pretendere giustizia per il Piemonte.


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