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La X Mas materia scolastica: l'ultima trovata di Vannacci

Aggiornamento: 22 set

di Menandro


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Non sappiamo se l'imbarazzo del vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Domenico Ravetti a mantenere il suo impegno istituzionale di Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte, come annunciato con una lettera, derivi anche dalle ultime e note vicissitudini finali (nel senso letterale del termine) del comandante in capo della X Mas, Julio Valerio Borghese (foto a lato). Infatti, grand tombeur, il "Principe nero" morì felice, presumiamo, tra le braccia di una nobildonna romana nel fatale fruscio di lenzuola ricamate in quel di Cadice. Lì non a caso e non perché la città spagnola gli ricordasse i moti rivoluzionari del 1820-21 contro l'assolutismo monarchico, ma per l'esatto contrario: in fuga dall'Italia, per sottrarsi alla sue responsabilità e sfuggire alla giustizia italiana che su di lui aveva spiccato un mandato di cattura internazionale (caduto nel 1973) per tentato golpe.

Parliamo del famoso colpo di Stato dell'Immacolata, pianificato all'alba dell'8 dicembre 1970. Putsch militare dietro cui si agitava anche l'Alleanza Atlantica, in uno dei numerosi tentativi di destabilizzare il nostro Paese a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, con il proposito di imporre uno regime forte, libero dai "lacci e lacciuoli" di sindacati e partiti di sinistra, ante litteram della versione piduista di Licio Gelli. Dunque, tutt'altro che una burletta, come qualcuno ha cercato di smerciare negli anni a venire.

Quindi, bene si comprendono le riserve di Domenico Ravetti, all'indomani dell'ultima sortita del vice segretario nazionale della Lega, l’europarlamentare Roberto Vannacci, che ha proposto di insegnare (raccontare) nelle scuole le vicende della X Mas e, per effetto transitivo, i pruriginosi retroscena di Julio Valerio Borghese. Non che le ragazze e i ragazzi d'oggi siano inclini a scandalizzarsi. Però... mescolare la Storia Patria con i fatti e misfatti privati, sarà anche una prerogativa della destra italiana, si veda le recenti corna messe in piazza del Duce, ma non è scontato che debba diventare patrimonio dell'intera nazione.

Premessa d'obbligo al suggerimento avanzato da Vannacci al ministro della Pubblica istruzione e compagno di partito Giuseppe Valditara, politico peraltro noto per il suo avanzato rigore morale (ritiro dei cellulari a scuola) e disciplinare nei confronti dei docenti. Sia chiaro, l'idea di per sé non è scandalosa. La X Flottiglia Mas o più semplicemente X Mas, acronimo di Motosilurante Armato Silurante, il cui motto era Memento audare semper, si è meritata l'ammirazione degli avversari per le sue imprese, le più note nei porti di Alessandria e di Gibilterra, ed è stata una valorosa unità delle forze armate nel corso della II guerra mondiale, da cui ha preso forma il reparto degli incursori di marina, élite delle nostre forze armate.

Ma l'idea rischia di diventare più che scandalosa se le vicende attraversate dalla X Mas superano lo snodo dell'8 settembre 1943. A quel punto, anche per l'ex generale dell'Esercito italiano, paracadutistica della Folgore, persona imprestata alla politica (cioè braccia sottratte al fucile se (in)seguiamo le preoccupazioni del ministro della Difesa Crosetto) la situazione potrebbe diventare imbarazzante, perché la ricostruzione storica di una formazione che aderì alla Repubblica di Salò, con la sua scia di sangue partigiano, di rastrellamenti, di vessazioni e violenze sui civili, oggettivamente è imbarazzante. A maggiore ragione lo diventa per chi ricopre ruoli istituzionali come per Domenico Ravetti, presidente del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte, regione che per prima prese le armi contro i nazisti in uno scontro nei dintorni di Ormea, e combatté per i venti mesi della Resistenza contro le forze nazifasciste.

Ma, forse, all'ex generale Vannacci, va bene così. Si è tutti avvisati.


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