La retrospettiva su Ivo Saglietti in mostra da oggi in Germania
Aggiornamento: 30 nov
Si apre oggi, 29 novembre, alle 19 presso la Galleria della città di Fellbach, un comune del Baden-Württemberg, la mostra fotografica in versione tedesca dedicata a Ivo Saglietti, organizzata nel dicembre dello scorso anno dalla Porta di Vetro con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte, e inaugurata a Torino, presso il Museo del Risorgimento con il titolo "Lo sguardo nomade".[1]
A distanza di poco meno di dodici mesi, e dopo essere stata riproposta nell'aprile scorso all'interno della Chiesa di San Domenico ad Alba[2], "Der nomadische Blick" (letteralmente "la visione nomade") offre anche al pubblico tedesco quelle stesse suggestioni crude e artistiche del reporter internazionale curate da Tiziana Bonomo, con la supervisione di Michele Ruggiero, e che rendono la Porta di Vetro partner dell'iniziativa insieme con l'Archivio Saglietti, costituito dall'avvocato e fraterno amico del fotografo, Federico Montaldo.
La mostra offrirà allo spettatore, erudito o meno, specialista o semplice appassionato di fotografia, con le immagini frutto di una fatica divenuta costante nel suo lavoro per vivere in luoghi remoti non sempre facili e per marciare in condizioni di disagio, quel senso di cocciutaggine insito nella personalità di Saglietti, scomparso all'inizio del dicembre scorso: un "fuoco" espressivo che gli ha permesso di dare continuità alla sua vena artistica di attento e puntuale osservatore degli avvenimenti internazionali, anche nelle condizioni materiali più avverse, e anche in quelle psicologiche, quando era costretto, come ricorderà oggi Tiziana Bonomo, a convivere con la fatica, soprattutto negli ultimi anni, "nel trovare il lavoro presso le redazioni, presso le gallerie, i musei, presso i media". Una "visione nomade" che ha ricevuto più di un premio internazionale, ma, forse, non la dovuta attenzione sul piano umano che la sua sensibilità avrebbe meritato.
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