La reazione dell'Ente atomico iraniano al bombardamento Usa
- La Porta di Vetro
- 5 giorni fa
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Il quotidiano Tehran Times, ha pubblicato sul suo sito una nota dell'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran, dopo l'attacco ai siti nucleari del paese. Secondo l'AEOI, l'attacco americano contraddice il diritto internazionale, in particolare il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP). "Questa azione, contraria al diritto internazionale, è stata purtroppo condotta all'ombra dell'indifferenza e anche con la cooperazione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica". L'organizzazione iraniana ora si aspetta che la comunità internazionale condanni l'illegalità basata sulle regole della giungla e sostenga l'Iran nel raggiungimento dei suoi legittimi diritti. Nel frattempo ha assicurato la nazione iraniana che "con gli sforzi di migliaia di suoi scienziati ed esperti rivoluzionari e motivati, non permetterà che il percorso di sviluppo di questa industria nazionale venga fermato".
Il bombardamento americano rischia di produrre una pericolosa escalation, è l'opinione di più analisti internazionali che meno sensibili alla retorica trumpiana e di Israele hanno definito l'attuale situazione "l’ora più buia" per gli equilibri geopolitici in Medio oriente, nella regione. E il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha espresso “profonda preoccupazione” per l’attacco condotto dagli Stati Uniti contro l’Iran, definendo l’operazione "una pericolosa escalation" e "una diretta minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale", avvertendo che "esiste il rischio crescente che questo conflitto possa andare rapidamente fuori controllo", con "conseguenze catastrofiche per i civili, per la regione mediorientale e per il mondo intero".
Tra le immediate preoccupazioni, quella di una reazione delle forze armate yemenite, che già nei giorni scorsi hanno promesso una risposta energica che potrebbe estendersi alle risorse americane nel Mar Rosso. "Qualsiasi attacco israelo-americano all'Iran non è solo un assalto a una nazione, ma un passo verso l'imposizione del controllo totale sulla regione", si legge nella dichiarazione. "Rimanere in silenzio di fronte a questa aggressione equivale a rinunciare alla nostra libertà e dignità".
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