top of page

Il presidente Trump: "Cambio di regime in Iran... Perché no?

Aggiornamento: 3 giorni fa


Minaccia? Avvertimento? Allusioni? Gioco delle parti o naturale modus operandi di chi è consapevole di essere l'uomo più potente del mondo a capo delle forze armate più armate del pianeta? Donald Trump è ritornato sul possibile cambio di regime Iran, mentre il ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi, atterrava ieri sera, domenica, 22 giugno, a Mosca, per incontrare Putin, non dopo aver condannato i bombardamenti Usa sui tre siti nucleari, definendoli "oltraggiosi".

Accenni più che espressioni quelle di Trump, ma l'opinione pubblica è oramai avvertita dell'imprevedibilità dell'inquilino della Casa Bianca che ieri si è spinto con i giornalisti a dichiarare, come riportano più organi di stampa: "Se l'attuale regime iraniano non è in grado di rendere di nuovo grande l'Iran, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime?".

Ovviamente, non è di questo avviso il leader supremo iraniano Ali Khamenei che ha rivolto in prima battuta le sue "attenzioni" a Israele "al nemico sionista", dopo l'operazione Martello di mezzanotte con cui gli Usa hanno sganciato le potentissime bombe dagli Stealth B-2 sui siti di Fordow, Natanz e Isfahan, per poi scavare un netto solco con il nemico americano verso cui promette vendetta, in nome di una legittima risposta di autodifesa. Secondo il New York Times, notizia riportata anche dal quotidiano israeliano Haaretz, "l'intelligence Usa ha le prove che milizie sostenute dall'Iran sono pronte a colpire le basi statunitensi in Iraq e forse in Siria, ma le milizie si sono finora astenute dall'agire, poiché i funzionari iracheni stanno facendo sforzi concertati per prevenire tali attacchi".

Da ieri, Teheran lancia messaggi diretti anche a tutte le organizzazioni mondiale per rivendicare appunto il diritto a difendere "la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo”. Il ministero degli Esteri iraniano ha aggiunto che gli Stati Uniti “hanno iniziato una pericolosa guerra e l'Iran si riserva il diritto di difendersi dall'aggressione con tutte le sue forze”.

Inclusa la chiusura dello Stretto di Hormuz per cui passa circa il 20 per cento del commercio mondiale di petrolio. Una decisione, come hanno avvertito gli analisti economici, che preluderebbe a far lievitare di colpo il prezzo dell'oro nero alle stelle. Netto il vice presidente Usa Vance: "Chiudere Hormuz un suicidio". Vedremo fin dove si spingere l'autolesionismo del mondo.


Comentários


L'associazione

Montagne

Approfondisci la 

nostra storia

#laportadivetro

Posts Archive

ISCRIVITI
ALLA
NEWSLETTER

Thanks for submitting!

bottom of page