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Deposito nucleare a Trino: tante parole, nessun atto politico


Riceviamo a pubblichiamo

Il Comune di Trino ha ritirato l’autocandidatura a sede del Deposito Unico Nazionale di scorie radioattive. Conclusione: come un nodo gordiano si è risolto con un taglio netto, dopo mesi tumultuosi nei quali un ampio fronte di associazioni, consiglieri comunali, sindaci, cittadini ed esponenti della società civile e religiosa si sono uniti nella battaglia finalizzata a contrastare e battere la scelta unilaterale del sindaco di Trino, Daniele Pane. Scelta improvvida quella di Pane che aveva portato il primo cittadino a candidare la città, nonostante non fosse inserita nei 51 siti idonei identificati da anni di valutazioni degli enti tecnici, in primis Sogin.

Il 12 marzo, infatti, la giunta comunale di Trino ha revocato l’autocandidatura, con una delibera in cui traspare comunque un grande scontento e un’accusa forte a tutti gli oppositori che si sono posti in prima fila per opporsi a questa scelta. L'accusa è quella di non aver mai proposto alternative reali. Conseguenza strumentale: dovranno assumersi tutte le responsabilità legate alla mancata individuazione di una sede ad ospitare il sito...

“La revoca di questa deliberazione è una decisione assunta dopo aver preso atto delle posizioni di dichiarata contrarietà, non tanto delle associazioni ambientaliste, ma dalle istituzioni di vertice del nostro territorio ossia Provincia e Regione, nonché da alcuni Comuni in provincia di Vercelli e Alessandria ivi compresi quelli inseriti nella CNAI. Dunque non un passo indietro, semmai un passo di lato”. Lo ha comunicato, il sindaco di Fratelli d’Italia, nell’ambito di una conferenza stampa in cui è stato affiancato dal compagno di partito e Presidente della Provincia di Vercelli Davide Gilardino, che ha dichiarato “più che legittima l’azione dell’amministrazione comunale di Trino”, ma non condivisibile il “metodo delineato dalla norma, che fin dall’inizio non ha tenuto conto della condivisione con i Comuni”.

Da tutto ciò, com'era prevedibile, è scaturita una sequela di polemiche. I consiglieri comunali della minoranza di Trino hanno bollato il sindaco per la sua incapacità di "rappresentare un interesse ampio, non personalistico” e ne hanno chiesto le dimissioni. E iI Pd, con i suoi consiglieri Provinciali e i vertici provinciali, ha respinto al mittente le accuse del sindaco relativa alle presunte mancate proposte, sottolineando come il 20 marzo sia stato discusso in Consiglio Provinciale l'Ordine del giorno con cui si ribadiva la contrarietà ad ospitare il deposito a Trino, salvo cancellare quel passaggio e conservarne soltanto la richiesta al Governo mirata nella sostanza ad una autocandidatura. 

Opposta la versione del Presidente Gilardino, secondo cui l'informazione non “appena venuto a conoscenza dell’auto candidatura di Trino" a tutti i sindaci dei paesi stanziati in un raggio di 25 km di distanza, è seguito un un documento al Ministero e alla Regione di "netta contrarietà sulla possibilità di individuare il sito di deposito unico mediante auto candidatura senza condivisione con il territorio tutto". Il che ha comunque inevaso la legittima domanda se la comunità vercellese avesse diritto a un atto politico e non a una semplice informazione.


Alberto Fragapane, capogruppo Pd Comune di Vercelli e Consigliere provinciale

 

 

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