Calcio: ore cruciali per la salvezza dell'Alessandria
- Alberto Ballerino
- 30 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 14 lug
di Alberto Ballerino

Come mai una società che riesce nell’impresa di tornare in serie B dopo ben 46 anni tra l’entusiasmo di una intera città finisce in breve tempo per fallire? In realtà, la recente storia dell’U.S. Alessandria Calcio 1912 non deve stupire più di tanto. Va inserita nel contesto di un calcio che ormai da decenni è malato per i costi assurdi che richiede. Non a caso, oggi è inimmaginabile pensare che società come Cagliari, Verona o Sampdoria possano tornare a vincere il campionato, mentre ormai è cronaca di tutti i giorni assistere a crolli o temporanee resurrezioni di storici e blasonati sodalizi. Tanto per rimanere nella stringente attualità, basti pensare, dopo 114 anni, al fallimento del Brescia, come i grigi ad Alessandria simbolo della città e del suo tessuto sportivo. La Lucchese registra a sua volta il quarto fallimento in sedici anni. Recente è anche la scelta della Spal di rinunciare a iscriversi alla serie C per ripartire dall’Eccellenza: il club di Ferrara ha già alle spalle i fallimenti del 2005 e del 2012. Quindi non deve stupire la vicenda dell’Alessandria, che in questo nuovo secolo fallisce nel 2003, faticosamente risorge per poi raggiungere il traguardo storico del ritorno in B nel 2020/21 per infine fallire nuovamente pochi anni dopo.
Dopo il fallimento dei grigi, un’altra squadra cittadina, l’Asca, iscritta alla Promozione, ha preso il nome di Forza e Coraggio Alessandria, da quello della società ginnica che diede vita allo storico club, adottandone anche i colori. I più di mille abbonamenti e gli oltre 4.200 spettatori del derby al Moccagatta con il Casale stanno a dimostrare come il pubblico si è stretto intorno a chi ha deciso di farsi avanti per salvare una importante tradizione cittadina. Dopo avere vinto il campionato, sono però ricominciati i guai. Alla scadenza del 30 giugno, ieri, termine ultimo per chiudere formalmente la stagione sportiva, i tesserati non hanno ancora ricevuto il bonifico relativo all’ultima mensilità, anche se da alcuni dirigenti ci sarebbe la conferma di un’esecuzione avvenuta in tempi utili: la visualizzazione dell’accredito effettivo ci sarà solo nei primi giorni di questo mese per ragioni tecniche bancarie.
Altra ipotesi sul tappeto, nel caso non fosse possibile pagare i tesserati (possibilità però negata dalla dirigenza), è quella di un accordo con la NovaRomentin per accedere direttamente alla serie D. Questa, dopo avere vinto i playoff, è in standby per l’iscrizione al campionato. La soluzione però non si prospetta semplice dal momento che dovrebbero essere mantenute strutture diverse, titoli differenti e due distinte società, di cui una sola sarebbe Srl.
Ai tifosi sta molto a cuore anche il recupero dello storico marchio della società. Il 17 giugno Forza e Coraggio si è aggiudicata provvisoriamente il ramo d’azienda dell’Alessandria Calcio, atto necessario per raggiungere questo scopo. Ma non basta, entro il 17 luglio bisogna versare 110mila euro per completare l’operazione. Museo Grigio Foundation, costituito da Museo Grigio, IdeAle Grigio e Acf, sta dando un apporto decisivo all’operazione con l’idea di una campagna di partecipazione popolare aperta a tutti i cittadini. L’obiettivo è di rendere il marchio patrimonio collettivo, sostenuto da un modello partecipativo, non dissimile da quanto nel 2005 si era ipotizzato per il Torino calcio, ipotesi tramontata con l'arrivo di Urbano Cairo. In queste ore dovrebbe essere firmato il preliminare con cui Forza e Coraggio cederebbe lo storico marchio al Museo Grigio Foundation.













































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