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Bresso: norme, norme, norme... la UE rischia di "incartarsi"

Mercedes Bresso

di Mercedes Bresso

L'ufficio elettorale nazionale costituito presso la Corte suprema di Cassazione il 6 aprile scorso ha attribuito a Mercedes Bresso (prima degli esclusi nel 2019) il seggio del Parlamento europeo spettante all'Italia nella circoscrizione I Italia nord occidentale per il Pd. Mercedes Bresso, già presidente della Provincia di Torino, della Regione Piemonte, e già europarlamentare in due tornate elettorali, ritorna a Bruxelles in sostituzione di Pierfrancesco Majorino, che ha optato per il Consiglio regionale della Lombardia, dopo le recenti amministrative. A Mercedes Bresso, collaboratrice de La Porta di Vetro dal 2014, i nostri migliori auguri di buon lavoro.


Il ritorno al Parlamento Europeo, importante per una federalista da sempre come me, avviene in un momento politico particolare: anzitutto è ripartito il tema dell’allargamento con l’appassionata ed emozionante richiesta di adesione da parte dell’Ucraina, che obbligherà le istituzioni europee ad affrontare anche quello della modifica delle nostre procedure decisionali, abbandonando il voto all’unanimità e dando al Parlamento Europeo il potere di codecisione, se vogliamo che l’allargamento possa avvenire senza produrre il blocco totale dell’Unione su molte questioni fondamentali e che ci obbligherà anche a completare le competenze dell’Unione con quelle essenziali della politica estera e di difesa. Come si dice "du pain sur la planche"!

Ma c’è un secondo aspetto un po’ tragicomico, che mi ha colpito: in questo momento, l’UE sta lavorando alla revisione di praticamente tutta la normativa ambientale per renderla in grado di far rispettare i nuovi obiettivi che ci siamo dati per la lotta al cambiamento climatico. In questo lavoro, da far tremare i polsi per la quantità di norme da cambiare e per la complessità di trovare delle buone soluzioni, ho però l’impressione che rischiamo di “incartarci”. Ad esempio, nella revisione delle norme sulle emissioni inquinanti delle industrie (ovviamente in riduzione) sono stati inseriti anche gli allevamenti animali intensivi (suini e pollame) con l’aggiunta anche dei bovini. Ora che vadano correttamente gestite deiezioni e emissioni gassose di questi grandi impianti non c’è dubbio, ma come si può considerare il vivente alla stregua di una grande industria chimica, che può cambiare processi produttivi, innovando profondamente le proprie emissioni, mentre gli esseri viventi non possono cambiare il loro modo di vivere? Soprattutto i bovini sono spesso transumanti dalla pianura alla montagna, in molti casi passano una parte dell’anno su prati stabili…ecc. non si potrebbe meglio fare una norma ad hoc, anche severa, ma che tenga conto delle specificità dei viventi?

Secondo esempio: la revisione delle norme sugli imballaggi, un reale, immenso problema, che va affrontato in modo da ridurne drasticamente l’impatto. Però la proposta con un regolamento, una direttiva e una comunicazione, con centinaia di prescrizioni complicatissime sta scatenando sull’Europa le ire di produttori e consumatori. Anche perché per fare un altro esempio, è facile magari riciclare il 65 % degli imballaggi di plastica quando il riciclo è all’inizio, ma riciclare il 65% di imballaggi di plastica già riciclata al 65% e a sua volta composta da plastica riciclata a sua volta al 65%, non sarà più tecnicamente possibile!

Non sarebbe più semplice una direttiva chiara che utilizzi il principio della ”responsabilità estesa del produttore“ opportunamente richiamata dal regolamento, per imporre ai produttori di ritirare gli imballaggi usati attraverso dei Consorzi ( tipo la nostra Comieco) e dando delle indicazioni generali lasciare loro la responsabilità di scegliere le migliori tecnologie? E le migliori soluzioni?

Naturalmente la Commissione avrebbe il compito di verificare la correttezza delle procedure. Ma ciò che conta veramente è assicurarsi che gli imballaggi tornino, ai produttori e che questi trovino delle buone soluzioni. Centinaia di pagine di regole non mi sembrano in nessun caso la migliore delle soluzioni!

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