Alberto Trentini, 316 giorni nelle carceri venezuelane
- La Porta di Vetro
- 26 set
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 27 set
Madri coraggio in lotta, in Italia e in Francia, per i loro figli detenuti in Venezuela

Un comune destino uniscel Armanda Colusso Trentini, veneziana, a Hélène Boursier, francese di Tolosa: entrambe sono madri di due giovani che il Venezuela trattiene illegalmente in carcere. Storie nel segno di un racconto kafkiano, drammaticamente identiche, unica sfumatura i giorni di detenzione. Armanda Colusso Trentini ne conta 316 dal giorno dell'arresto, il 15 novembre scorso, del figlio Alberto, operatore umanitario di 46 anni, poi incarcerato a El Rodeo I, una prigione a qualche decina di chilometri dalla capitale Caracas, controllata dai servizi di sicurezza venezuelani, che non ricorderà lo Spielberg di Silvio Pellico e Maroncelli, ma che gli si avvicina per le pessime condizioni igieniche, secondo le testimonianze di chi vi ha "soggiornato".
Hélène Boursier ha il figlio Camilo Castro, insegnante di yoga, cittadino francese, dietro le sbarre venezuelane dal 26 giugno scorso. Lo vogliono usare come merce di scambio, sostiene la donna, che ogni giorno tempesta di telefonate il ministero degli Esteri del suo Paese e organizza manifestazioni di protesta nella sua città, Tolosa, insieme con Amnesty International, perché da madre angosciata, arrabbiata e indignata, "vede la vita del proprio figlio minacciata da questioni che non lo riguardano". Di ufficiale non c'è nulla, ma il Quai d'Orsay assicura che si sta muovendo in tutte le direzioni. Ma Hélène Boursier, a corto di informazioni, stenta a crederci e afferma che non rimarrà in silenzio e non smetterà di muovere cielo e terra. Non si stenta a crederle, osservando la foto pubblicata oggi anche sul quotidiano venezuelano El Nacional.
Fresche informazioni non mancano invece ad Armanda Colusso Trentini, altrettanto decisa a smuovere cielo e terra. Il figlio è in buone condizioni, ma dimagrito. Del resto, El Rodeo I non è inserito nella guida Michelin. La comunicazione è arrivata direttamente da Palazzo Chigi, dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, informata dal capo missione italiano a Caracas che ha avuto la possibilità il 23 settembre scorso d'incontrare Alberto Trentini in carcere.
Una visita importante a livello diplomatico che riempie qualche casella sulla complicata scacchiera dei rapporti tra Venezuela e Italia, e indirettamente tra il presidente Maduro e Palazzo Chigi e sui necessari passi che il nostro governo compie per riportare a casa Alberto.












































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