top of page

Alberto Trentini, 301 giorni nelle carceri venezuelane

A rischio abbandono la sorte del cooperante italiano


ree

Non ci sono più parole per il dramma, perché di questo si tratta, che vive da dieci mesi il prossimo 15 settembre, Alberto Trentini, il cooperante veneziano trattenuto in un penitenziario del Venezuela, senza uno straccio di accusa o di prova. In linea, verrebbe da aggiungere, con lo stile giudiziario del regime Maduro che non ama familiarizzare con le critiche, abituato a rispondere alle proteste sociali e non con la soluzione tipica delle dittature: il carcere. Lo denuncia anche oggi, il sindacato nazionale dei lavoratori della stampa in un articolo pubblicato da El Nacional, secondo cui "la criminalizzazione della protesta sindacale si manifesta attraverso accuse sproporzionate come il terrorismo e la cospirazione, con l'obiettivo di mettere a tacere le legittime richieste dei lavoratori", parole che seguono l'esplicito titolo "Processi iniqui e sparizioni temporanee: 101 lavoratori del settore petrolifero e 15 leader sindacali sono ancora in carcere".

Si è argomentato nei giorni scorsi che Alberto Trentini sia ostaggio di Maduro per premere sull'Italia. Ma nessuno spiega quale sia il fine ultimo di questa pressione su un governo che in dieci mesi non è riuscito malgrado le dichiarazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro degli Esteri Antonio Tajani, a costruire un'azione prodromica alla liberazione dell'operatore umanitario, né ad offrire l'immagine di indipendenza dalla visione che Donald Trump ha del Venezuela, verso cui sta attuando una politica di concreta aggressione militare nel mar dei Caraibi, con effetti destabilizzanti sull'intera America Latina.

Non a caso, ieri, la vicepresidente del Venezuela Delcy Rodriguez è ritornata sulla questione, lanciando un nuovo appello agli stati sudamericani e dell'America centrale affinché contrastino le manovre navali Usa, il cui obiettivo, ha spiegato Trump, è quello di neutralizzare i cartelli della droga.

Commenti


L'associazione

Montagne

Approfondisci la 

nostra storia

#laportadivetro

Posts Archive

ISCRIVITI
ALLA
NEWSLETTER

Thanks for submitting!

Nel rispetto dell'obbligo di informativa per enti senza scopo di lucro e imprese, relativo ai contributi pubblici di valore complessivo pari o superiore a 10.000,00, l'Associazione la Porta di Vetro APS dichiara di avere ricevuto nell’anno 2024 dal Consiglio Regionale del Piemonte un'erogazione-contributo pari a 13mila euro per la realizzazione della Mostra Fotografica "Ivo Saglietti - Lo sguardo nomade", ospitata presso il Museo del Risorgimento.

© 2022 by La Porta di Vetro

Proudly created by Steeme Comunication snc

LOGO STEEME COMUNICATION.PNG
bottom of page