Alberto Trentini: 261 giorni nelle carceri venezuelane
- La Porta di Vetro
- 1 giorno fa
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Aggiornamento: 7 ore fa

E' trascorsa una settimana dall'ultima telefonata (la seconda, dopo quella del maggio scorso) di Alberto Trentini alla sua famiglia e dalla nomina di Luigi Maria Vignali, il direttore degli Italiani all’estero, come inviato speciale a Caracas. Sette giorni in cui quotidiani e social hanno più volte rimasticato l'iniziativa della Farnesina come una sorta di nuova porta d'ingresso per la speranza di una rapida liberazione dell'operatore umanitario, e le frasi che Alberto ha scambiato con la madre, le informazioni sul suo stato di salute, sulla dieta che segue, sull'abbandono del fumo che era stato una delle sottolineature nell'intervista di un suo ex compagno di cella nel carcere El Rodeo I.
Attesa dunque per il lavoro diplomatico sottotraccia che può, potrà, condurre Luigi Maria Vignali nel "muoversi" con maggiore disinvoltura rispetto all'Ambasciata italiana a Caracas, istituzione ufficiale condizionata dal mancato riconoscimento del Governo Meloni della presidenza Maduro, contestata e non riconosciuta elettoralmente nel luglio del 2024. E, soprattutto, la nomina di Vignali, come è stato già osservato, è da leggersi nella ricerca di una soluzione per quanto riguarda Alberto Trentini, al sistema delle “porte girevoli”, cioè a quel sistema perseguito dal regime Maduro che ordina alla polizia politica di arrestare arbitrariamente chi tra gli stranieri può risultare utile come "pedina di scambio". Peraltro, detenuto in Venezuela vi è anche Biagio Pilieri, giornalista ed ex-parlamentare italo-venezuelano, detenuto nel carcere El Helicoide di Caracas, al quale è negata la possibilità di comunicare all'esterno e di nominare un difensore di di fiducia.
Il caso Pilieri, come altri analoghi in un recente passato, è seguito dalla comunità di Sant’Egidio, la cui mediazione nel maggio scorso si è rivelata determinante nella scarcerazione per ragioni umanitarie di Alfredo Schiavo, l'imprenditore italo-venezuelano di 67 anni, detenuto da cinque anni in un carcere di Caracas. Un risultato positivo che per alcuni versi aveva contribuito ad alimentare l'ipotesi di una rapida conclusione della prigionia di Alberto Trentini.
Chiudiamo queste note con l'annuncio di un "compleanno" cui ci associamo con piacere: oggi, 3 agosto, il quotidiano venezuelano El Nacional ha festeggiato i suoi 82 anni dalla fondazione per merito di Henrique Otero Vizcarrondo e Miguel Otero Silva, con il poeta Antonio Arráiz primo direttore. Con l'avvento del digitale, la testata ha abbandonato il cartaceo e ha intrapreso la strada del web. Un cambiamento, si legge, anche "forzato dalla complessa realtà venezuelana, ma il mezzo rimane una testimonianza dell'evoluzione del giornalismo e della perseveranza di fronte alle avversità. Una perseveranza che ha dato in questi mesi alla Porta di Vetro l'opportunità di dare una risposta al bisogno di conoscere la realtà del Venezuela in rapporto alla situazione rocambolesca in cui è precipitato il nostro connazionale Alberto Trentini.
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