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Alberto Trentini, 253 giorni nelle carceri venezuelane

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Spiragli per la sorte del cooperante italiano. Il governo Meloni nomina un "inviato speciale" per trattare il rilascio dei detenuti italiani in Venezuela. Telefonata di Alberto Trentini alla famiglia; la seconda nell'arco di oltre 8 mesi dall'arresto.


E' il quotidiano venezuelano El Nacional a informare i suoi lettori che "Il governo italiano ha nominato un inviato per affrontare la situazione delle persone imprigionate in Venezuela con cittadinanza italiana. Si tratta del Direttore generale di Italiani nel mondo, Luigi Vignali, che assume il ruolo di inviato speciale della diplomazia italiana. Una nomina che avviene nello stesso giorno, sabato 26 luglio, in cui Alberto Trentini ha telefonato alla sua famiglia dal carcere di El Rodeo I, dove si ritrova dietro le sbarre da otto mesi. In una nota, il viceministro degli Esteri Cirielli ha manifestato un cauto ottimismo, comunque "un passo in avanti" per sbloccare la vicenda. Per il Secondo il quotidiano di Caracas, l'iniziativa diplomatica italiana conferma l'estrema preoccupazione, sotto la pressione dell'opinione pubblica, per la sorte dei cittadini detenuti in Venezuela.

Con la notizia, El Nacional riporta l'attenzione dei lettori sull'emergenza dei prigionieri politici proprio nel giorno delle elezioni comunali nel Paese. Una consultazione elettorale che da Madrid, dove è riparato nel settembre scorso per sfuggire all'arresto, l'oppositore Edmundo González Urrutia ha bollato in un'intervista a El Pais come l'ennesima tentativo da parte di Madero di "lavare la sua immagine". Un giudizio che trova conferma, affermano le opposizioni, dal forte astensionismo che si registra a Caracas come nel resto del Venezuela. "Foto e video pubblicati dagli utenti e dai media sui social network - scrive El Nacional - mostrano seggi elettorali vuoti, o con pochissime persone in fila, per votare questa domenica alle elezioni comunali".

A rincarare la dose è intervenuto anche il Segretario di Stato Usa Marco Rubio che in un messaggio su X ha definito il presidente Maduro e il suo governo "illegittimi", se non letteralmente "abusivi". Espressioni, in fondo, quasi morbide rispetto a quelle del presidente Trump che ha accusato il Venezuela di continuare a inviare droga negli States.

Sempre a proposito di Stati Uniti, nella stessa intervista al El Pais, González Urrutia ha sollevato alcuni punti, che hanno dell'inquietante, sul recente scambio di prigionieri tra Usa e Venezuela. In particolare, si è chiesto come Maduro abbia potuto rilasciare una persona che ha ucciso tre persone in Spagna. Il riferimento è all'ex marine Dahud Hanid Ortiz, con doppio passaporto statunitense e venezuelano, che ha fatto parte dei dieci prigionieri rilasciati in cambio di 252 migranti venezuelani detenuti in El Salvador dal marzo scorso.

Hanid, ora libero negli Stati Uniti, è stato condannato un anno fa in Venezuela a 30 anni di carcere per l'omicidio di due lavoratori cubani e di un cliente ecuadoriano nel giugno 2016, in uno studio legale di Madrid.

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