top of page

5 agosto 1922: quando Italo Balbo batté in ritirata da Parma


ree

di Marco Travaglini


Nell’estate del 1922, a meno di tre mesi dalla presa del potere dei fascisti, allo scopo di arginare l’ondata di violenze provocate dagli uomini del futuro duce, Benito Mussolini, l'Alleanza del Lavoro (che riuniva i sindacati di sinistra, sostenuta da socialisti, comunisti, repubblicani e anarchici) proclamò per lunedì 31 luglio lo sciopero legalitario in “difesa delle libertà politiche e sindacali”, una protesta generale a tempo indeterminato in opposizione allo squadrismo.

Nonostante la partecipazione popolare, la lotta fallì perché i fascisti, spalleggiati dalle forze di polizia, organizzarono squadracce armate per stroncare gli scioperi con la violenza. Molti lavoratori furono assassinati, altri feriti e bastonati. Le spedizioni punitive provocarono la distruzione di circoli, Case del Popolo, cooperative, sindacati, giornali, sedi delle amministrazioni popolari. Gli organizzatori sospesero lo sciopero il 3 agosto e quella fu l’ultima grande manifestazione antifascista prima della “Marcia su Roma” del 28 ottobre che segnò l’ascesa del regime. In quelle torride giornate, sconfitta, l’Alleanza si sciolse.

La reazione degli Arditi del popolo

Solo a Parma le cose andarono diversamente con la ribellione dei rioni popolari della città, organizzati da Guido Picelli e dagli Arditi del popolo, che resistettero in armi alle incursioni delle camicie nere di Italo Balbo, combattendo nelle vie e sui tetti. In quei primi giorni di agosto il Partito Fascista mobilitò circa diecimila uomini per occupare la città divisa in due dal torrente Parma. La popolazione dell’Oltretorrente e dei rioni Naviglio e Saffi reagì all’aggressione, innalzando barricate, scavando trincee, intenzionata a difendere con ogni mezzo le sedi delle proprie organizzazioni, consapevole delle devastazioni che i fascisti avevano compiuto in altre località, come nel ravennate, guidati proprio dal futuro quadrunviro Italo Balbo.


ree

Il quadrunviro sconfitto

La resistenza antifascista della Parma proletaria, l'unica che in Italia ebbe esito positivo, durò fino al cinque agosto, quando le squadre fasciste, sconfitte e costrette a ritirarsi, abbandonarono la città. Per Italo Balbo, Quadrumviro della rivoluzione fascista, comandante generale della Milizia, celebre pilota e Maresciallo dell’aria, fu una sconfitta cocente. Da qualche decennio, sul Lungoparma, campeggia un’ironica scritta che ricorda lo smacco del gerarca: “Balbo t’è pasè l’Atlantic mo miga la Perma”. Una frase secca, in dialetto parmense, che tradotta equivale a “Balbo, avrai attraversato l’Oceano Atlantico, ma non il torrente Parma”.


Commenti


L'associazione

Montagne

Approfondisci la 

nostra storia

#laportadivetro

Posts Archive

ISCRIVITI
ALLA
NEWSLETTER

Thanks for submitting!

Nel rispetto dell'obbligo di informativa per enti senza scopo di lucro e imprese, relativo ai contributi pubblici di valore complessivo pari o superiore a 10.000,00, l'Associazione la Porta di Vetro APS dichiara di avere ricevuto nell’anno 2024 dal Consiglio Regionale del Piemonte un'erogazione-contributo pari a 13mila euro per la realizzazione della Mostra Fotografica "Ivo Saglietti - Lo sguardo nomade", ospitata presso il Museo del Risorgimento.

© 2022 by La Porta di Vetro

Proudly created by Steeme Comunication snc

LOGO STEEME COMUNICATION.PNG
bottom of page