Torino, sostegno dal Consiglio comunale ai metalmeccanici
- La Porta di Vetro
- 1 giorno fa
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Il lavoro è al centro di un'iniziativa del Consiglio comunale di Torino. All'ordine del giorno una proposta di sostegno alla vertenza per il sostegno alla vertenza per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Primo firmatario è Pierino Crema, ex sindacalista, uno dei più autorevole consiglieri in Sala Rossa. Seguono le firme della presidente del consiglio comunale di Torino Maria Grazia Grippo, del capogruppo del Pd Claudio Cerrato e di altri consiglieri di diversi gruppi, sia di maggioranza che di opposizione, Ivana Garione, Silvio Viale, Elena Apollonio, Tiziana Ciampolini, Ferrante De Benedictis, Sara Diena, Andrea Russi, Giuseppe Iannò, Pierlucio Firrao, Federica Scanderebech, Ricca Fabrizio. Una trasversalità che ha accolto l'invito dei sindacati a mettere da parte le divisioni a favore dell'unità sul lavoro in nome degli articoli 1 e 36 della Costituzione.[1]
In proposito, è stato ricordato che il 29 aprile scorso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita a un'azienda di Latina, tra le altre cose ha affermato: “Il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dalla unicità e dignità irriducibile di ogni donna e di ogni uomo. Nessuno deve sentirsi scartato o escluso. La Repubblica è fondata sul lavoro. (…) Il lavoro è radice di libertà, ha animato la nostra democrazia, ha prodotto eguaglianza e, dunque, coesione sociale".
All'opposto, permangono, d’altro lato, aspetti di preoccupazione sui livelli salariali, come segnalano i dati statistici e anche l’ultimo Rapporto mondiale 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Documento, ha specificato il Capo dello Stato, che segnala una dinamica salariale negativa nel lungo periodo in Italia, "con salari reali inferiori a quelli del 2008, nonostante l’avvenuta ripresa a partire dal 2024. Questo mentre, a partire dal 2022, la produttività è cresciuta".
I consiglieri comunali di Torino, che lunedì prossimo dovrebbero approvare l'ordine del giorno, ricordano da parte loro che "in diverse occasioni la commissione competente e il Consiglio Comunale hanno affrontato il tema del lavoro, della crisi che sta attraversando il nostro territorio e dei problemi produttivi e occupazionali del settore manifatturiero a partire dalla situazione produttiva di Stellantis in particolare per quanto riguarda lo stabilimento di Mirafiori e con particolare attenzione alla situazione di tutto l’indotto dell’auto. Ed è del 17 marzo scorso l’ultimo documento approvato all'unanimità in Sala Rossa dall'indicativo titolo “Il sistema industriale torinese tra crisi ed eccellenze; analisi e proposte. Quale ruolo della città?", su cui la Giunta Lo Russo ha avviato un confronto con tutte le parti sociali finalizzato a definire un “Patto per il Lavoro” che individui idee e proposte per garantire un futuro al settore industriale del nostro territorio.
Infine, l'ordine del giorno si richiama alla lotta avviata dai metalmeccanici che fin qui è costata 32 ore di sciopero a sostegno di una piattaforma che chiede di recuperare il potere d'acquisto perso a causa dell'inflazione, un incremento salariale di 280 € che una redistribuzione di una quota della ricchezza prodotta nel settore, una regolamentazione del mercato del lavoro che garantisca percorsi di stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari esistenti nel settore, sperimentazioni per la riduzione dell’orario di lavoro, e soprattutto il rafforzamento delle norme per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.[2]
Note
[1] L’articolo 1 della Costituzione Italiana recita “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.” L’art. 36 afferma che “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.”
[2]Le industrie metalmeccaniche del territorio sono stimate in 2.000 aziende e occupano circa 90.000 lavoratrici e lavoratori. Rappresentano la prima realtà produttiva manifatturiera del nostro territorio e la principale voce delle nostre esportazioni principalmente verso Germania e Francia. La manifattura a Torino occupa quasi 220.000 lavoratori, un patrimonio che va preservato e potenziato, solo l’indotto auto e la sua componentistica sono rappresentati da oltre 700 aziende con più di 58.000 occupati e un fatturato che sfiora i 20 miliardi di euro. La maggioranza delle aziende manifatturiere applica il CCNL metalmeccanici, altre altri contratti (chimici, gomma plastica etc.).
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