Sinodo valdese: il rinnovato impegno dei giovani della FGEI
- Piera Egidi Bouchard
- 25 ago
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 26 ago
In vista del prossimo Congresso a dicembre
di Piera Egidi Bouchard

Una domanda è d'obbligo in questo Sinodo [1]: i giovani? E anche i giovani della FGEI (Federazione giovanile evangelica italiana) si sono incontrati, in una sessantina, per una riunione preparatoria al loro Congresso che avverrà a dicembre, e che vedrà il confronto su ecumenismo, diversità e dialogo: “prendere posizione, non rimanere nel mezzo, ma ascoltare il pensiero di tutti, e magari cambiare idea”, si è detto. Il tema dell’ambiente è sempre al centro del loro impegno, così come è il proposito del prossimo campo giovani annunciato per fine settembre a Camini, in Calabria, dal titolo “È in atto un ecocidio? Prendersi cura dell’ambiente e delle relazioni tra gli esseri viventi”.
L’impegno dei laici nelle chiese si è evidenziato in particolare nel convegno presinodale della Diaconia valdese, sul tema “L’impegno educativo nelle opere diaconali”. Il presidente della CSD, l’organizzazione diaconale delle chiese, Daniele Massa, ha insistito sul fatto che “oggi per noi non si tratta semplicemente di ‘fornire servizi’, ma seminare valori di giustizia e solidarietà è un atto politico e spirituale”.

Fede e servizi sociali sul territorio
Ma la quantità di servizi su tutto il territorio è davvero grande, per delle piccole chiese: il convegno, moderato da Salvatore Cortini, direttore del centro di Napoli “Casa mia-E. Nitti” ha evidenziato la “rete nazionale delle opere”, necessaria a fronteggiare le sfide di oggi (Massimo Gnone). C’è quindi una ricca “geografia degli interventi educativi e diaconali” dalla Sicilia a Napoli, Firenze, Torino e Valli valdesi (Noemi Bertolotti), con doposcuola, servizi domiciliari, spazi aggregativi, spesso in collaborazione con le Asl , i tribunali, per fronteggiare i problemi posti dall’immigrazione, disabilità, disagio psicologico.
Si promuovono anche servizi di accoglienza, aiuto alla genitorialità, come per le madri in difficoltà una “abitazione protetta”, perché “avere cura dei più piccoli significa avere cura anche dei grandi” (Roberto Locchi), secondo le parole chiave del rispetto, coinvolgimento dei minori, ascolto , mitezza: la tutela del minore dev’essere preventiva, curando a monte le relazioni familiari, tenendo conto che l’azione educativa è un processo che dura tutta la vita.

E anche nella vita delle singole chiese ci sono progetti diretti ai giovani, come l’”animazione giovanile” (Anais Scaffidi Domianello, animatrice e past. Stefano D’Amore, che ha sottolineato: “ Il nostro piano di lavoro è “tradizione e nuove sfide”). È stato quindi illustrato dalla curatrice Silvia Davit il nuovo numero dei “Quaderni della dal titolo Diaconia” “L’impegno educativo nelle opere diaconali” che riporta proprio questi temi.

Il saluto del vescovo di Pinerolo Derio Olivero
Molti gli ospiti, stranieri e italiani come di consueto a questo Sinodo: segnaliamo in particolare l’intervento ieri del Vescovo di Pinerolo, Derio Olivero presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza Episcopale Italiana, che ha portato il saluto della CEI e del cardinale Zuppi.
La Federazione donne evangeliche in Italia (FDEI), promotrice della bella mostra “La versione di Eva” e guidata dalla sua instancabile giovane presidente, la pastora metodista Mirella Manocchio, ha promosso a latere dei lavori sinodali tre “Appuntamenti” pomeridiani dal titolo “Incontriamoci”, diffusi in diretta da Radio Becwith Evangelica (RBE) e guidati dalla giornalista Daniela Grill su importanti momenti sociali, evidenziando la visione femminile.

Il primo è stato sul tema della pace (past. e teologa Letizia Tomassone, tra le fondatrici del gruppo “dalla parte di Abele”, Cristina Mattiello, presidente del Cipax, ”Fedi disarmate”). Il secondo su “donne e povertà”, che ha denunciato una situazione sempre più grave di povertà assoluta – 5 milioni in Italia - non solo delle famiglie, ma in particolare delle donne (Monica Canalis, consigliera regionale del Piemonte e Ilaria Valenzi, avvocata e consigliera giuridica per la FCEI). Il terzo, su “Donne e carcere”, che ha svolto il tema tra storia e attualità (Costanza Agnella, Università di Parma e socia di “Antigone”, e Francesca Barbano, giurista, nel consiglio della Federazione femminile valdese e metodista (FFEVM) ).
In tanti problemi evidenziati, l’albero di legno, che già dall’anno scorso recava biglietti e pensieri di uomini e donne sulla questione femminile, si è significativamente coperto in silenzio di cuoricini rossi e delle collane rosse simbolo della violenza contro le donne.
Note
[1] Foto @A.V.G













































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