Salute tra ora solare e ora legale: un dibattito sempre aperto
Nella notte di domenica 27 ottobre le lancette sono state rimesse indietro di un’ora, dichiarando così l’inizio della stagione fredda e l’avvicinarsi del Natale. Secondo gli studi condotti da alcuni studiosi, soprattutto della British Sleep Society, la luce naturale del mattino è un toccasana per la salute, come confermato dal prof. Giuseppe Plazzi, direttore del centro del sonno dell’IRCCS-Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, in un’intervista a Sanità Informazione.
L'allineamento dei nostri orologi biologici
Affinché le persone possano usufruire del beneficio prodotto dalla luce naturale la British Sleep Society propone di abolire per sempre l’ora legale in contro tendenza con che la vorrebbe tutto l’anno. Il professore Giuseppe Plazzi, nell’intervista, dichiara che “se domenica mattina ti sentirai di buon umore e pieno di energie, il merito non sarà delle lancette dell’orologio spostate indietro di un’ora, ma della luce naturale. Il nostro organismo, nel passaggio dall’ora legale a quella solare non trae beneficio dalla possibilità di riposare un’ora in più, pur svegliandosi ‘alla stessa ora’, ma dal fatto che aprendo gli occhi si potrà godere della luce naturale”.
Per spiegare la loro posizione, gli esperti della British Sleep Society chiamano in causa evidenze scientifiche che mettono in luce gli effetti negativi del cambio d’ora e dell’ora legale (Daylight Saving Time o British Summer Time) sul sonno e sulla salute circadiana, legata al ritmo biologico del nostro organismo. ISempre il prof. Plazzi aggiunge per rafforzare le considerazioni inglesi, che “la luce naturale del giorno al mattino è fondamentale per mantenere un allineamento dei nostri orologi biologici con il giorno e la notte, il che è essenziale per un sonno ottimale e per la salute generale”.
L'influenza sui ritmi circadiani
Secondo molti studi, non si avrebbe alcun effetto benefico se si scegliesse di mantenere sempre l’ora legale, abolendo definitivamente quella solare. “In inverno le prime ore del mattino trascorrerebbero sempre al buio, influenzando negativamente l’inizio delle nostre giornate. È dimostrato che chi ha l’abitudine di svegliarsi presto al mattino percepisce maggiore benessere durante la giornata ed ha performance cognitive migliori di chi ha l’abitudine di temporeggiare a lungo nel letto, anche dopo il suono della sveglia”. Ovviamente, avere un’ora in più di luce al mattino durante la stagione invernale, significa averne una in meno alla sera. Ma che faccia buio alle quattro o alle cinque del pomeriggio non ha alcuna influenza sui nostri ritmi circadiani.
Le quattro regole per dormire bene
Al di là delle dispute sull’ora legale è importante rispettare quattro semplici regole per assicurarsi un buon riposo notturno, che sono:
1) cessare qualsiasi attività intensa, sia a livello fisico che cognitivo, almeno tre ore prima di andare a dormire;
2) cenare due ore prima;
3) evitare di esporsi a stimoli luminosi ravvicinati nei sessanta minuti precedenti: no a pc, tablet e smartphone che inibiscono la produzione di melatonina e ci rendono refrattari al sonno; sì alla tv che guardata ad una distanza decisamente maggiore, non ha gli stessi effetti inibitori; evitare di addormentarsi in poltrona o sul divano, interrompendo il sonno per spostarsi nel proprio letto;
4) al mattino alzarsi immediatamente al suono della sveglia, mai girarsi dall’altro lato; chi crede che rimanere anche solo pochi minuti in più a letto possa farci sentire più riposati e solo un’illusione; l’attivazione immediata aiuta corpo e mente ad essere in piena forma per cominciare al meglio una nuova giornata.
È tipico di questa società cercare soluzioni miracolose che ci evitino un impegno diretto, ma sono poco efficaci e creano solo confusione.
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